Il processo ai terroristi giustifica

 

il lavoro dei Cinque Eroi

 

 

 5 aprile 2006 - PL -

 

 

Il processo al capoccia mafioso Santiago Álvarez e al suo socio Osvaldo Mitat giustifica il lavoro d'infiltrazione dei cinque antiterroristi cubani che il governo degli Stati Uniti mantiene ingiustamente imprigionati.

La causa, che si svolge a porte chiuse negli Stati Uniti, contro Álvarez e Mitat conta sulla presenza come testimone di Luis Posada Carriles, colui che i Servizi di Immigrazione e Dogane nordamericani (ICE) descrivono come un pericoloso terrorista.

“Questa comparizione sfiora sicuramente il record dell’assurdo nella storia della giustizia nordamericana” osserva il quotidiano Granma.

Il 17 marzo, il giudice federale James I. Cohn ha emesso, a sorpresa, un ordine giudiziale nel quale impose che le udienze del caso Álvarez-Mitat si svolgessero senza divulgazione né accesso pubblico questo in virtù di ragioni, che sono state accettate da entrambe le parti, che possono riguardare temi di sicurezza nazionale, così come specificato da fonti di Miami citate da Granma.

Simultaneamente, lo stesso magistrato autorizzava, su richiesta dei suoi avvocati, il trasferimento di Posada Carriles dal centro di detenzione dell’ICE, a El Paso in Texas, verso Miami.

Secondo Granma, il principale testimone della difesa nel giudizio di Fort Lauderdale è un autentico agente della CIA la cui traiettoria terroristica è ampiamente documentata ed ammessa dai servizi d'immigrazione e dogane.

Il giornale aggiunge che l’FBI si rifiuta di perseguire, davanti ai tribunali, Posada Carriles per la sua entrata illegale e tanto meno per i suoi atti di terrorismo.

La presenza del terrorista davanti al giudice Cohn ha come proposito di ripetere, in Fort Lauderdale, quello che è successo a El Paso quando un avvocato venezuelano, Joaquín Chaffardet, impose l'idea che l'accusato non poteva essere estradato  in Venezuela perché lì sarebbe stato torturato.

Chaffardet è un ex commissario dell'antica polizia politica venezuelana - DISIP - che insieme a Posada Carriles e sotto orientazioni della CIA realizzarono torture ed azioni terroristiche, tra cui l'esplosione in volo di un aereo cubano.

Un avvocato di Posada Carriles, Matthew J. Archambeault, ha ripetuto, con sfacciataggine, che al suo cliente non conveniva  testimoniare per evitare di pregiudicare temi sensibili per la sicurezza degli Stati Uniti e di altri paesi.

In ciò che può essere considerato come un vero ricatto al Governo nordamericano, l'avvocato di Miami disse anche, nel mezzo di una conferenza stampa, che Posada Carriles sa molto e se parlasse potrebbe essere dannoso per l’FBI, la CIA ed il Governo in generale.

Posada fu reclutato dalla CIA nel 1961, quando si integrò all'Operazione 40, organizzata parallelamente alla fallita invasione della Baia dei Porci, e seguì attivamente altre operazioni della CIA fino al suo arresto in Panama nel novembre del 2000.

Mentre Chaffardet testimoniava a El Paso, notizie di agenzie stampa rivelavano come, in Honduras, l'avvocato Juan Carlos Sánchez affermava che l’FBI aveva protetto Posada Carriles quando questi sparì, in questo paese, dopo essere stato perdonato, in Panama, dall'allora presidentessa Mireya Moscoso.

“A Fort Lauderdale Posada Carriles approfitterà del segreto dell'udienza, decretato dal giudice Cohn, per trattare a forza di ricatti, allusioni, insinuazioni e forse rivelazioni, di seminare il terrore tra coloro che temono che parli troppo” ha scritto Granma. “Esiste nel suo curriculum un antecedente ricattatore, la famosa intervista  al New York Times”.

Un altro avvocato di Posada Carriles, Eduardo Soto, argomentò che il suo cliente deve essere lasciato in libertà negli Stati Uniti per i servizi che fece per conto della CIA, e ciò include la tortura e l'assassinio di carcerati politici nella DISIP venezuelana e l'esplosione dell'aeroplano della linea cubana. Inoltre trafficò armi per cocaina, con i famosi Contras del Nicaragua, nella decade dell’80, consigliò vari regimi repressivi dell'America Centrale, realizzò atti terroristici a L'Avana e preparò numerosi attentati contro il Presidente cubano.

Gli Stati Uniti vorrebbero regalare il terrorista, più pericoloso dell'emisfero, ad un terzo paese in un'estranea ed illegale operazione di estradizione di un criminale protetto dalla Casa Bianca, denuncia l'articolo.

Nel frattempo, la giustizia nordamericana mantiene ingiustamente imprigionati cinque cubani, incarcerati per resistere ai piani terroristici di Posada Carriles e dei suoi complici. Sono da sette anni in prigione nonostante le decisioni della Corte di Appello di Atlanta e di un gruppo di eminenti giuristi dell'ONU che hanno richiesto la loro immediata liberazione.

Ig/abm