Per cancellare la memoria storica
Il Piano Bush si propone
di cambiare l'educazione
6 settembre 2006 - J.Lezcano Perez membro del CC del PCC www.granma.cubaweb.cu
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Per ottenere lo scopo di liquidare la nazione cubana, il Piano Bush dovrebbe cancellare la memoria storica del nostro popolo ed in particolare delle future generazioni.
Per questo motivo in questo aborto non si nasconde che, dopo l'intervento militare, le misure che il Proconsole nordamericano Caleb McCarry (il vero capo di un governo di transizione) applicherebbe nel settore dell'educazione sono dirette a fare ritornare Cuba all'anno 1958: bambini senza scuole, maestri senza impiego, migliaia o milioni di analfabeti, università solo per figli di ricchi e, tra gli altri grandi mali che subiremmo, obbligatoriamente, la privatizzazione dell'insegnamento e lo smantellamento dello sviluppo della scienza e della tecnica.
Queste azioni sono difese nella Legge Helms-Burton che afferma
che, tra i requisiti e fattori che gli Stati Uniti esigono per determinare
l'esistenza di un governo di transizione a Cuba, c'é che questi deve garantire
il "diritto alla proprietà privata".
Da una semplice lettura di queste diaboliche intenzioni sorgono vari punti interrogativi. Perché e con che obiettivi un governo di transizione dovrebbe riqualificare i maestri e professori cubani? Chi realizzerebbero questa missione? Perché bisognerebbe prepararsi a mantenere aperte tutte le aule se neppure durante il periodo speciale una sola di esse fu chiusa? Che necessità avrebbe un governo di transizione d' importare maestri volontari se in Cuba non esiste una sola aula senza maestro? Chi sarebbero e da dove verrebbero? da Miami? Che cosa provocherebbe nell'educazione un periodo di instabilità in cui bambini ed adolescenti starebbero in strade coinvolti in delitti, per caso la guerra, la conseguenza di un'occupazione militare?
Per portare avanti il Piano Bush gli attuali maestri e professori non sono atti allo scopo, pertanto bisogna formare quelli che trasmetteranno nelle aule che Martí, Maceo, Cespedes, Agramante, Massimo Gómez e molti altri patrioti non sono mai esistiti; che il Che, Camilo, Frank, José Antonio Mella e centinaia di molti altri protagonisti della storia patria non sono mai esistiti. Altri sarebbero gli eroi, altri i liberatori, altri le battaglie che ci fecero indipendenti, sovrani, cubani. Per tutto questo hanno bisogno di maestri e professori di Miami ed organizzare programmi per rieducare e riqualificare maestri e professori cubani.
Solo così può compiersi il sogno di annichilire la Cuba indipendente e sovrana, l'Isola che fu sempre appetita dagli interessi nordamericani, come fu chiaramente espresso dal giornale "El Delta", di New Orleans, nella sua edizione del 1852 riferendosi al processo di americanizzazione di Cuba:
"(...) Il loro linguaggio (quello dei cubani) sarà la prima cosa a sparire, perché l'idioma latino bastardo della loro nazione non potrà resistere, un solo momento, al potere competitivo del robusto e vigoroso inglese" "(...) Il suo sentimentalismo politico e le sue tendenze anarchiche seguiranno rapidamente il linguaggio e in modo graduale, l'assorbimento del popolo arriverà ad essere completo dovendosi tutto all'inevitabile dominio della mente americana su una razza inferiore".
La cosa paradossale è comprovare quale è l'esempio educativo che gli Stati Uniti ci propongono d'imitare. Ricorriamo perciò alle informazioni che si pubblicano proprio su questa nazione.
Télam- SNI. Mondo. Mercoledì 3 maggio 2006
New York - Secondo una recente inchiesta
commissionata dall'organizzazione National Geographic più del 50% degli statunitensi ignora dove sta l'Iraq e non
sa ubicare sulla carta geografica l'India o, nel proprio paese, lo stato del
Mississippi.
"Tanta ignoranza ci isola dal mondo" ha affermato, conoscendo lo studio, John
Fahley presidente del National Geographic che, secondo un dispaccio dell'agenzia
ANSA, sostiene che 2 giovani
su 3 non sanno individuare Israele sulla mappa.
Rispetto alla propria ignoranza, il 30% non considera necessario sapere come
ubicare sulla carta geografica un paese che appare continuamente nei
telegiornali e per il 14% non è importante imparare alcuna lingua straniera.
"La severa riduzione dell'appoggio federale ai poveri aggrava i problemi dei 50 stati. Nel 2005, 31 di essi ha dichiarato aver ecceduto in spese rispetto al bilancio federale proposto nel 2006. La confederazione Nazionale delle Legislature Statali identificò almeno 30000 milioni di $ di trasferimento costi dal governo federale ai governi statali, includendo un taglio generale dell'1% nel bilancio del Dipartimento di Educazione".
La legge "Che nessun bambino rimanga indietro" del presidente Bush richiede che tutti gli alunni delle scuole primarie e secondarie raggiungano un certo punteggio annuale negli esami nazionali standardizzati. Se non si raggiungono tali punteggi, la scuola viene "ristruttura", "non finanziata" o subisce "misure correttive". Le legislature statali, i maestri ed i difensori dell'infanzia si appellarono per modificare questa legge che, nel caso delle scuole primarie, assegnò 12000 milioni $ in meno del necessario per il bilancio 2006. Dalla promulgazione della legge, nel 2002, la cifra accumulata é di 40000 milioni $ inferiore al necessario. Allo stesso tempo, il governo Bush sta eliminando numerosi programmi esterni alla scuola che colpiscono la capacità di apprendimento degli alunni. Per esempio, il bilancio 2006 elimina i fondi per 25000 bambini e bambine del programma Head Start, e 300000 bambini smetteranno di ricevere servizi di asilo per il 2009.
Nel 2002 approssimativamente il 7% delle persone tra i 16 e 24 anni di età non avevano finito la scuola media, il 12% dei negri e il 26% delle ispanici.
Riferendosi all'educazione superiore,
il 5 ottobre 2005, Carolyna Baker ha pubblicato sul
Counter Punch :
Mentre W. Bush e compagnia continuano a spendere migliaia di milioni di dollari dei contribuenti nordamericani tentando di conquistare l'inconquistabile: l'annessione di Cuba; il nostro popolo continuerà a fare validi i principi martiani di "essere colto per essere libero"... "il popolo più felice è quello che ha meglio educa i suoi figli nell'istruzione del pensiero e nella direzione dei sentimenti".
(continua - prima parte - seconda parte)
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