Salim Lamrani  | 9 maggio 2006 |da http://www.rebelion.org/noticia.php?id=31209

 

 

 

La rivoluzione sociale

 

di Hugo Chávez
 

 

 


 La Commissione Economica per l’America Latina ed i Caraibi delle Nazioni Unite (CEPAL), ha appena pubblicato una relazione allarmante sullo stato di denutrizione dei bambini latinoamericani. Circa 8,8 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni soffrono la fame in modo cronico, sono il 16% della popolazione di quell'età. In Guatemala, il 46% dei bambini di meno di cinque anni soffre di denutrizione, il 29% in Honduras, il 27% in Ecuador, il 26% in Bolivia e il 25% in Perù. Mentre la produzione di alimenti è tre volte superiore alle esigenze energetiche della popolazione, circa 53 milioni di persone non hanno accesso al minimo vitale quotidiano. L'organismo dell'ONU ha lanciato un’appello ai paesi della regione affinché producano politiche di Stato per lottare contro questa piaga [1].

 

La politica che esige la CEPAL somiglia proprio a quella che ha elaborato il governo di Hugo Chávez a partire dalla sua elezione, nel 1998. Secondo le Nazioni Unite il Venezuela figura tra i tre paesi più avanzati dell'America latina, con un tasso di denutrizione infantile del 4,4%, dopo Cuba (4,1%) e Cile (0,8%).

Il presidente venezuelano che dispone di risorse finanziarie importanti generate dall’industria petrolifera del paese, ha attivato una vera rivoluzione sociale che ha migliorato notevolmente il livello di vita della popolazione.

 

Grazie alla crescita economica più alta dell'America latina, con un 17,9% nel 2004 ed un 9,4% nel 2005, Hugo Chávez ha creato il Fonden, un fondo speciale destinato a finanziare i programmi sociali, a cui l’industria petrolifera dello Stato (PDVSA) contribuisce con più di 5.000 milioni di dollari l'anno. Nel 2004 più di 13.000 milioni di dollari sono stati impiegati esclusivamente per i programmi sociali [2].

Il suo impegno contro la povertà è nato dalla spaventosa constatazione che aveva fatto il 2 di febbraio del 1999, durante la sua cerimonia d’investitura da presidente:

“Ci sono cifre sulla disoccupazione che si aggirano intorno al 20%. Una sottoccupazione intorno al 50% della forza economicamente attiva, quasi un milione di bambini in stato di indigenza; bambini come mia figlia Rosinés, di un anno e quattro mesi, in stato di indigenza. La mortalità infantile del Venezuela è di quasi di 28 su 1.000 nati vivi, una delle più alte di tutto il continente. L'incidenza della denutrizione nella mortalità infantile sta arrivando al 15%.

Non possiamo aspettare nessuna costituente per questo.

È selvaggio sapere che solo un bambino su cinque tra quelli che accedono alla scuola prescolastica, solo uno su cinque, finisce la scuola elementare; questo fatto è selvaggio, perché quello è il futuro del paese. Il 45% dei giovani adolescenti non frequenta la scuola secondaria, e molti di quelli si dedicano alla delinquenza per sopravvivere, perché l'uomo non è cattivo di natura, noi siamo figli di Dio, non siamo figli del diavolo." [3].

In quell'epoca il 77% della popolazione venezuelana viveva nella povertà, mentre, in termini di risorse naturali, si trovavano nel paese più ricco dell'America Latina e per di più, popolato da soli 26 milioni di abitanti [4].

 

[Alimentazione]

Per eliminare i problemi di denutrizione, il governo ha creato nel settembre 2004 la catena di alimentari chiamata Mercal, i cui articoli sono sovvenzionati dallo Stato per il 30%. 

Sono stati creati nel paese 14.000 punti vendita, incluse le zone più remote. La metà della popolazione, cioè più di 13 milioni di persone, vanno a fare la spesa in quei negozi che vendono 6.000 tonnellate di alimenti al giorno, fra cui 250 prodotti alimentari di base [5].

La Missione Mercal (è al suo terzo anniversario) è nata dopo il sabotaggio petrolifero e lo sciopero che aveva organizzato nel 2002 il settore padronale - oligarchico per ad abbattere il presidente Chávez. Le reti di distribuzione alimentare erano state completamente paralizzate dall’opposizione, fatto che generò gravi penurie che colpirono gli strati più vulnerabili della popolazione. Alcuni negozi preferirono persino disfarsi dei prodotti deperibili essenziali (come il latte) invece di venderli ai bisognosi. Dopo avere risolto il conflitto, il governo decise di creare il Ministero di Alimentazione e la rete Mercal con l'aiuto tecnico di Cuba [6].

 

[Scuola]

Quanto all'educazione, circa 1 milione e mezzo di venezuelani ha imparato a leggere grazie alla campagna di alfabetizzazione chiamata missione Robinson I.

Nel dicembre del 2005 l'Unesco ha decretato che l'analfabetismo era stato sradicato in Venezuela. Ora è stata lanciata la missione Robinson II, col fine di portare tutta la popolazione a raggiungere il sesto grado. A ciò si aggiungono le missioni Ribas e Sucre, che hanno permesso a varie decine di migliaia di giovani adulti di fare studi universitari. Hugo Chávez ha sottolineato la necessità di "garantire a tutti i venezuelani […] un'educazione superiore di qualità."

Circa 10.000 studenti stanno seguendo un corso di medicina a Cuba.

Nel 2006 sono state inaugurate 20 nuove università, e si prevede che nel paese ne saranno inaugurate altre 60 entro la fine dell'anno [7].

 

[Sanità]

Per quanto riguarda la sanità, Chavez ha creato il Sistema Nazionale Pubblico Sanitario, per garantire a tutti i venezuelani l'accesso gratuito alle cure mediche. La missione “Dentro il Quartiere”, lanciata tre anni fa, ha dato risultati eccezionali. Circa 17 milioni di persone sono state ospitate nelle nuove strutture mediche costruite, mentre prima avevano accesso regolare agli ambulatori meno di 3 milioni di persone. Dal 2004 sono stati realizzati circa 175 milioni di visite mediche. Il tasso di mortalità infantile è diminuito al 10 per mille. Il Venezuela ora dispone di più di 150 centri diagnostici integrali, e ne avrà un totale di 600 alla fine del 2006. Nel marzo 2006, il governo ha inaugurato 180 centri sanitari in tutto il paese, che si sommano ai più di 1.000 già esistenti. Per questo settore, l'appoggio di 26.000 medici cubani ed altro personale sanitario che lavora nelle zone depauperate, è stato preponderante [8].

 

[Casa]

Per il problema della casa, le autorità hanno intrapreso una politica di grandi opere con la costruzione di nuovi alloggi destinati alle fasce popolari. L'obiettivo che ha annunciato il presidente Chávez è quello di costruire 150.000 abitazioni nel corso del 2006. L'ambizioso programma è già in funzione. In effetti, nel primo trimestre del 2006, sono state vendute 15.921 abitazioni (a prezzi stracciati) alla popolazione più povera [9].

Le nuove abitazioni fanno parte di un piano di urbanistica sviluppata con servizi di trasporto, aree comuni, commerci e scuole. A Pueblo Nuevo si stanno costruendo 7.000 case ed appartamenti, una scuola, un liceo ed un campo sportivo. Il Ministro per l'Abitazione e Habitat, Luis Carlos Figueroa, ha dichiarato che ogni giorno, sul posto, vengono edificati 12 appartamenti (di m² da 57 a 72) ed ha aggiunto: " Per lo Stato venezuelano è una questione di priorità.” [10]

Il concetto di integrazione economica latino-americana è già attivo in questo progetto immobiliare. In effetti, Cuba prevede di fornire 500.000 tonnellate di cemento. Lo Stato, in totale, ha concesso un finanziamento di 430 milioni di euro per quest’obiettivo di edilizia popolare. Il prezzo medio per abitazione è salito a 21.000 euro, ed il governo ne sovvenziona l'acquisto per i ceti più modesti contribuendo con 9.000 euro ciascuna. Per diventare proprietarie di abitazioni, più di 7.000 famiglie hanno già goduto di quest’aiuto dello Stato. Sono anche state adottate leggi per limitare i tassi di interesse ed evitare le situazioni di indebitamento [11].

 

[Previdenza Sociale]

Gli anziani non sono stati abbandonati. Dal 1999 al 2006, l'Istituto Venezuelano delle Assicurazioni Sociali (IVSS) ha emesso 462.000 pensioni per i pensionati indigenti.

"In sette anni di Governo bolivariano abbiamo incluso nella previsenza sociale oltre il doppio della quantità di pensionati che ne ha beneficiato nei 40 anni della IV Repubblica. Da 387.000 pensionati siamo passati a 849.000",ha dichiarato il presidente Chávez [12].

Sono state create le missioni “Madri del Quartiere” per lottare contro il consumo di droga, l’abbandono della scuola, la gravidanza precoce e per censire le casalinghe in difficoltà.

Per questa missione sociale, le donne svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista preventivo e educativo. I comitati diretti dalle madri si sono insediati in ogni quartiere, ed ora integrano i consigli comunali. Le casalinghe che non hanno reddito mensile ricevono un contributo equivalente allo 80% del salario minimo. Ad essere beneficiate da quest’aiuto governativo sono circa 200.000 donne; aiuto che può essere temporaneo o permanente, secondo i casi [13].

La politica sociale del governo di Chávez ha avuto effetti molto positivi sulla criminalità.

Il Venezuela è considerato come una delle nazioni più violente dell'America del Sud. Secondo il Ministero degli Interni e di Giustizia (MIJ), tra il 2004 e il 2006 il tasso di delinquenza è diminuito più del 50%. A Caracas, il numero dei delitti è passato da 600 durante il primo trimestre del 2004, a 250 tra gennaio e marzo del 2006. Il Direttore Generale di Coordinamento di Polizia del MIJ, Raúl Yépez, ha spiegato che gli sforzi sulla sicurezza ed il lavoro sociale hanno contribuito enormemente a questo significativo calo della delinquenza [14].

 

[Ambiente]

Anche l’ecosistema costituisce una priorità per il paese.

Quanto all'acqua potabile, gli obiettivi del millennio, previsti dalle Nazioni Unite per l'anno 2012 in Venezuela sono già stati raggiunti. Nel 1998 circa la metà della popolazione non aveva accesso all'acqua potabile, ora può godere di questo servizio. Il Consiglio dei Ministri ha investito 17 milioni di euro col Ministero dell’Ambiente e Risorse Naturali, per creare una rete d’acqua potabile nelle regioni che ancora ne sono sprovviste [15].

E’ stato elaborato un piano integrale di sviluppo rurale ed agricolo. Più di 1,5 milioni di ettari di terre non utilizzate sono stati recuperate per l'agricoltura. Circa 23 milioni di tonnellate di alimenti sono prodotte proprio grazie a questo programma. Nella regione di Apure, il 99% delle terre non si coltivano, e lo Stato ha deciso di destinarli alla produzione. Questa lotta contro il latifondo permetterà di produrre l’80% delle calorie che consumano i venezuelani [16].

 

[Credito]

La Banca Universale e Commerciale, ha promosso una politica di microcrediti bancari destinata a stimolare i progetti commerciali privati tra i ceti più svantaggiati. Il successo di questa iniziativa è stato fantastico: tra marzo del 2005 e marzo del 2006, sono stati prestati più di 300 milioni di euro [17].

 

Parallelamente al suo ambizioso programma sociale, il governo non vacilla nell’affrontare i problemi della società, come la corruzione e la burocrazia. Hugo Chávez ha esortato la popolazione a mettere fine a queste due piaghe, seguendo la via del socialismo.

"Con il capitalismo è impossibile raggiungere il mondo [che sognò] il Libertador Simón Bolívar. Bisogna costruire un socialismo bolivariano più fresco e più rivoluzionario"[18].

 

L’impegno sociale del presidente Chávez supera le frontiere e si estende al resto del continente.

Il Venezuela ha appena firmato un accordo petrolifero con 151 comuni del Nicaragua. Un'azienda mista venezuelano - nicaraguense s’incaricherà di importare e distribuire petrolio in Nicaragua, per mettere fine alla penuria di combustibile che colpisce la popolazione povera. L'accordo prevede un pagamento del 60% del prezzo del petrolio entro dieci giorni, ed il 40% restante entro 25 anni [19].

Il Venezuela ha firmato accordi energetici con El Salvador in virtù dell'Alternativa Bolivariana per le Americhe (Alba). Questo scambio garantisce così la soppressione di intermediari e speculatori nel commercio del petrolio, e permette di stabilizzare le forniture ed i prezzi [20].

L'arrivo al potere di René Preval alla presidenza di Haiti, permetterà a questo piccolo paese povero di integrarsi nel programma di Petrocaribe elaborato dal governo venezuelano, programma che permette di fornire petrolio alle nazioni della regione a tariffe preferenziali. Ora le nazioni dei Caraibi che beneficiano di questo programma sono tredici.

"Petrocaribe è una responsabilità che il Venezuela deve assumersi in riconoscimento delle disuguaglianze di ogni paese",ha dichiarato il presidente Chávez.

Haiti non faceva ancora parte di Petrocaribe, perché il governo bolivariano non aveva riconosciuto l'autorità provvisoria che aveva diretto la nazione dal rovesciamento del presidente Jean-Bertrand Aristide [21].

 

L’aiuto energetico che offre il Venezuela, è utile ai poveri degli Stati Uniti e provoca una grande ira nell'amministrazione di Bush, che vede un nemico politico offrire il suo appoggio alla sua stessa popolazione.

Il prestigio del presidente Chávez ha superato le frontiere del suo paese per raggiungere i settori svantaggiati dei ghetti statunitensi. Un accordo tra l'impresa venezuelana Citgo (filiale di PDVS) ed alcuni Stati dell'Unione, permette loro di comprare combustibile con uno sconto del 40% [22].

Alan Francis, un operaio metallurgico che vive nel Maine, ha avuto il privilegio di godere dell'aiuto venezuelano l'inverno scorso. "È come se fosse Natale. Questi 53 galloni in più sono stati importanti", ha dichiarato.

Beth Nagusky che dirige il programma in Maine, ha rilevato l'abbandono in cui si trovano alcune persone, ed ha evocato la storia di due pensionati che frugavano nella spazzatura cercando legna per riscaldarsi. “Ci piacerebbe che altre compagnie petrolifere facessero donazioni tanto generose. Washington sta abbandonandoci e sta abbandonando il popolo".

Elaine De Rosa, che dirige un centro d’assistenza infantile per poveri a Cambridge, ha denunciato l'aggressione del suo governo verso il presidente venezuelano: "Il crimine più grande [di Chávez] è essere socialista. Aiuta molto la gente povera, quella di cui non si occupa il governo statunitense. È questo quello di cui ci si dovrebbe vergognare." In totale, circa 200.000 case, cioè 700.000 persone (e migliaia d’istituzioni, come le comunità indigene) hanno beneficiato del programma che prevede la consegna di 40 milioni di galloni [24].

La rappresentante della tribù indio Maliseets del Maine, Brenda Commander, ha voluto visitare personalmente il Venezuela per ringraziare il presidente Chávez per il suo programma. Ha ricordato anche le dure condizioni di vita del suo popolo, i rigori dell'inverno nella sua regione. Le comunità del Massachusetts, di New Cork, di Rhode Island, della Pennsylvania, del Vermont, del Delaware, del Connecticut e del Maine sono state beneficiate dall'aiuto umanitario che ha offerto il Venezuela [25].

Come ricompensa per i suoi sforzi umanitari, il governo venezuelano ha ricevuto il Premio Internazionale “White Dove”, concesso dal Comitato di Rochester per l'America latina.

John Lock, membro del Comitato, si è congratulato con Hugo Chávez:

"Il Presidente venezuelano ha resistito alle pressioni dell'estrema destra venezuelana, oltre che alle pressioni esterne dell'amministrazione Bush e dei suoi alleati" [26].

In effetti, il presidente del Comitato per il Commercio e l'Energia della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Joe Barton, aveva denunciato il programma petrolifero venezuelano come parte di più di una "politica estera ostile e bellicosa verso gli Stati Uniti da parte di un governo poco amichevole" [27].

 

[Operazione Milagro]

Anche il Venezuela ha seguito i passi di Cuba e collabora pienamente con la Missione Miracolo. Questo progetto consiste nell’assistere gratuitamente tutti i latinoamericani poveri che soffrono di malattie oculari e a promuovere un'integrazione continentale che supera il semplice aspetto economico, implicando, tra l’altro, anche il settore sanitario.

Nel 2005 Cuba ha provveduto ad operare circa 250.000 persone che avevano perso la vista, di cui 176.000 venezuelani. Questo programma sanitario è attivo in Ecuador, Perù, Repubblica Dominicana, Bolivia, Argentina, Brasile, Uruguay, El Salvador, Nicaragua, Guatemala e per la prima volta è partito anche in Messico [28].

L’autorità governativa per la Sanità del Messico, Julio Frenk, ha dichiarato che il suo paese non aveva bisogno di un simile programma: “Il Messico è più che autosufficiente per coprire ogni richiesta chirurgica per cataratta", aveva dichiarato. Ma è stato smentito immediatamente dalle autorità di Carrillo Puerto, che sono state le prime ad utilizzare il programma cubano-venezuelano. Per esempio, Pastora Chable Kan, un'indigeno di 50 anni, non aveva la somma di 14.000 pesos (1.000 €) necessari per recuperare la vista, ed ha accolto le cure oftalmiche offerte dal governo venezuelano come un vero miracolo. L'obiettivo di Cuba e Venezuela è operare 6 milioni di persone in 10 anni, 3 milioni a Caracas e 3 milioni a L'Avana [29].

La rivoluzione sociale del presidente Chávez non ha precedenti in America Latina, ed i suoi risultati sono tanto impressionanti quanto inaspettati.

Il Venezuela è la prova palese che un governo può contribuire rapidamente ad una riduzione drastica della povertà e migliorare sensibilmente il benessere della sua popolazione, a condizione di avere contemporaneamente la volontà politica necessaria e le risorse nazionali da destinare ai più bisognosi.

 

 

Note

[1] CEPAL, "Denutrizione infantile in America Latina e Caraibi", 2 aprile 2006, p. 5;

EFE, "La denutrizione colpisce l’infanzia della regione", 29 aprile 2006.

[2] CEPAL, op.cit.; Lamia Oulalou, "Chávez met le pétrole au service de sa révolution",

Le Figaro, 13 aprile 2006.

[3] Fidel Castro, "Niente e nessuno potrà ostacolare il futuro luminoso dei popoli dell'America Latina e dei Caraibi", Granma, 3 febbraio 2006.

[4] Ibid.

[5] Lamia Oulalou, ‘Mercal et ses 14 000 points de vente, un grand succès populaire’ 

Le Figaro, 13 aprile 2006.

[6] Agenzia Stampa Bolivariana, “Dirigente celebra anniversario della Missione Mercal",

23 aprile 2006.

[7] Michelle García, ‘Venezuela’s Chavez Wins Hearts Among the Poor’, The Washington Post,

 4 febbraio 2006, p. A12; Fidel Castro, op.cit; Agenzia Stampa Bolivariana, "Chávez ha inaugurato 20 villaggi universitari in tutto il paese", 4 aprile 2006.

[8] Ibid; Granma, "Inaugurati 180 centri sanitari per garantire cure gratuite", 24 marzo 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, "Il governo nazionale ha inaugurato 21 centri di diagnosi integrale nel paese", 21 aprile 2006; Mariela Pérez Valenzuela & René Pérez Massola, "Hugo Chávez premia valenti collaboratori cubani della Sanità", 22 aprile 2006.

[9] Prensa Latina, "Chávez annuncia inizio della rivoluzione dell'abitazione", 26 marzo 2006;

The New Herald, "Chávez promette migliaia di abitazioni per poveri", 26 marzo 2006.

[10] Agenzia Stampa Bolivariana, "Chávez: Facciamo abitazioni dignitose, non soluzioni abitative", 26 marzo 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, "Minvih destinerà 478 miliardi (Bs) per 7 mila abitazioni a Miranda", 26 marzo 2006.

[11] Agenzia Stampa Bolivariana, "Il Consiglio dei Ministri ha approvato circa 1 miliardo di finanziamenti per l’uff. della Casa", 3 aprile 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, "In un anno 7 mila famiglie hanno ricevuto sussidi per l’acquisto di abitazioni", 30 marzo 2006.

[12] Agenzia Stampa Bolivariana, "Il governo nazionale ha aumentato la cifra dei pensionati da 387 a 849 mila in 7 anni", 17 febbraio 2006.

[13] Agenzia Stampa Bolivariana, "Il Presidente ha espresso fiducia nelle Missione Madri del Quartiere", 30 marzo 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, "E’ nata la Missione Madri dal Quartiere, all’inizio aiuterà 200 mila casalinghe", 30 marzo 2006.

[14] Agenzia Stampa Bolivariana, "La percentuale della criminalità è diminuita più del 50%",

3 aprile 2006.

[15] Agenzia Stampa Bolivariana, "Per il Ministero dell’Ambiente sono sufficienti 38.8 miliardi di bolivar ", 17 aprile 2006.

[16] Agenzia Stampa Bolivariana, "Il governo assegna 5,30 miliardi al Piano Integrale di Sviluppo Rurale ed Agricolo", 2 aprile 2006.

[17] Agenzia Stampa Bolivariana, "Microcrediti bancari aumentati del 4,36 percento in marzo", 21 aprile 2006.

[18] Agenzia Stampa Bolivariana, "Chávez ha reiterato l'esortazione a liquidare il burocratismo e la corruzione", 24 aprile 2006.

[19] EFE, “Chávez darà petrolio a sindaci sandinisti", 24 aprile 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, il "Il Venezuela firmerà accordi con 151 comuni del Nicaragua questo martedì",

23 aprile 2006.

[20] Agenzia Stampa Bolivariana, “Venezuela e El Salvador firmano accordi energetici", 20 marzo

2006.

[21] The New Herald, "Chávez offre aiuto ad Haiti", 6 marzo 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, "Chávez e Preval discutono l’ingresso di Haiti in Petrocaribe", 24 aprile 2006.

[22] John Christoffersen, "Hugo Chávez si fa degli amici tra gli statunitensi poveri", The New Herald, 22 febbraio 2006.

[23] Ibid; Granma, "Statunitensi beneficiati dal petrolio venezuelano scrivono a Chávez", 24 aprile 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, "Ambasciatore Álvarez: “L’aiuto ai poveri degli USA non significa perdite per il Venezuela", 22 aprile 2006.

[24] Ibid.

[25] Agenzia Stampa Bolivariana, "Indigeni statunitensi ringraziano il Venezuela per la consegna di combustibile a basso costo", 22 aprile 2006.

[26] Aenzia Stampa Bolivariana, il "Venezuela riceve premio per appoggio a settori sociali trascurati degli USA", 15 marzo 2006.

[27] Andrew Miga, "Si sospetta che il piano di Chávez abbia finalità politiche", The New Herald, 18 febbraio 2006.

[28] Eduardo Castillo, "I Maya scommettono su ‘Milagro’ del Venezuela per vederci", The New Herald, 4 aprile 2006; Agenzia Stampa Bolivariana, “Missione ‘Miracolo’ cubano - venezuelana arriva in Nicaragua", 9 marzo 2006.

[29] Ibid.

Rivisto da Caty R.



 

Tradotto per resistenze.org da Flavio Rossi