LE MANIPOLAZIONI DELL'OSSESSIONE
SULL'ANTISEMITISMO
Importante precisazione su affermazioni
false su antisemitismo e processo bolivariano
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La sede di Buenos Aires del
Centro Wiesenthal ha voluto leggere in una dichiarazione del presidente
venezuelano Hugo Chávez delle dichiarazioni antisemite. Queste dichiarazioni,
non solo non sono mai state pronunciate, ma sono state chiaramente manipolate
per ottenere un effetto delegittimazione del presidente bolivariano. Lo stesso
Centro Wiesenthal di Buenos Aires, sulla base di questa manipolazione, si spinge
fino a chiedere la sospensione dell'ingresso del Venezuela nel Mercosur.
Ovviamente la versione manipolata del discorso di Chávez, è stata ripresa dalla
stampa mondiale senza alcun tipo di verifica. E' improbabile che sia stato lo
stesso Centro Wiesenthal a confezionare il caso, ma se n'è fatto latore
spendendo nella peggior maniera il proprio prestigio. Non è difficile -ma è
doveroso- fare chiarezza:
Il 24 dicembre 2005 il presidente Hugo Chávez Frías ha affermato:
'El
mundo tiene suficiente para todos, pero resultó que algunas minorías,
descendientes de los que sacaron a Bolívar de aquí, crucificándolo también a su
manera, en Santa Marta... en Colombia. Una minoría se agarró las riquezas del
mundo para ellos'.
"Il mondo ne ha per tutti, ma risulta che alcune minoranze, discendenti di
quelli che cacciarono Bolivar da qui, crocifiggendolo alla sua maniera, a Santa
Marta... in Colombia. Una minoranza che poi si è tenuta le ricchezze del mondo
per loro".
Il discorso del presidente è stato trasmesso in diretta televisiva e quindi ciò
è di facile e ovvia verifica per chi non si vuole sommare alla canea neoliberale
antilatinoamericana. E non è possibile alcuna incertezza interpretativa.
Secondo il Centro Wiesenthal di Buenos Aires, Chávez avrebbe invece detto: "el
mundo tiene para todos, pues, pero resulta que unas minorías, los descendientes
de los mismos que crucificaron a Cristo, se adueñaron de las riquezas del mundo".
Che tradotto suona: "Il mondo ne ha per tutti, ma risulta che alcune minoranze,
discendenti di quelli che crocifissero Cristo, si sono impossessati delle
ricchezze del mondo".
E' bastato far saltare il riferimento a Simón Bolívar per stravolgere totalmente
il significato di dichiarazioni che neanche lontanamente facevano riferimento
alla comunità ebraica. Ma la palese manipolazione delle parole del presidente
sono purtroppo sufficienti perché adesso per anni il benpensante progressista
europeo di turno si sentirà autorizzato a dire: "però Chávez è antisemita" senza
sapere neanche di cosa e di chi parla.
Il riferimento del presidente Chávez è costantemente alla minoranza creola
(cattolica apostolica romana, che detiene il 90% delle ricchezze del continente
ribelle) e all'Impero (bianco, anglosassone, protestante) sul quale cita
volentieri il Liberatore Simón Bolivar nel 1826: "Gli Stati Uniti del
nordamerica sono destinati a piagare il mondo di fame, miseria e morte in nome
della libertà".
Il discorso di Hugo Chávez non solo non ha NULLA di antisemita ma neanche di
cattoreazionario. Ma tutto fa brodo per disegnare un Chávez antidemocratico,
altra diffamazione non suffragata da nessun fatto concreto.
Da anni si parla di ciò, ma la realtà è che nella Repubblica Bolivariana del
Venezuela si è sempre votato in libertà e democrazia in Venezuela in questi anni
come sempre certificato dall'OSA, dal Centro Carter e da quant'altri istituti
internazionali. Chissà perché siamo condannati a doverlo ripetere fino alla
noia.
Non sommiamoci quindi (oltretutto in maniera così superficiale) al sistema
disinformativo alimentato dagli USA al quale vengono destinati 44 miliardi di
dollari l'anno solo per diffamare chi si oppone agli interessi della
superpotenza. Il momento tra l'altro non è casuale. Da un lato Evo Morales si
somma al processo antimperialista, dall'altro proprio Chávez sta offrendo ai
grandi debitori, Argentina e Brasile in testa, un'alternativa reale al sistema
di dominio finanziario anglosassone. Sono colpe imperdonabili e quindi sia
Morales che Chávez vanno colpiti, con ogni mezzo.
Quest'ultima è quindi una delle mille trappole sottese contro il processo
bolivariano, ma basta così poco per non cascarci, a meno che uno non ci voglia
cascare volontariamente.
Gennaro Carotenuto
http://www.gennarocarotenuto.it