TENSIONE A
CARACAS
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Questa mattina tutti i mezzi di
informazione del paese hanno aperto con il caso del sequestro di tre ragazzi (i
fratelli Faddoul di 9, 11, e 16 anni) e del loro autista rapiti da sconosciuti
circa 50 giorni fa. Dopo in mese di campagna terroristica dei media
dell'opposizione sull'insicurezza nel paese, sono stati ritrovati i corpi senza
vita dei 4, che sono stati giustiziati con un colpo nella nuca ciascuno.
Subito l'opposizione ha utilizzato la questione per "riscaldare" il clima pre
elettorale.
Da questo pomeriggio ci sono manifestazioni dell'opposizione in varie zone della
città: all'Università Centrale (lì, uno sconosciuto che andava in moto ha
sparato colpi di arma da fuoco ferendo alla pancia un giornalista che però se la
caverà), nella zona ricca di Chacao, nella avenida Urdaneta, una delle arterie
principali del centro e sul raccordo autostradale (paraiso). Sono riusciti a
mandare in tilt la città anche se in tutti quanti i casi hanno partecipato (in
tutto) poche centinaia di persone.
A dicembre ci saranno le elezioni presidenziali, qui in Venezuela.
L'opposizione, formata principalmente da Primero Justicia, Copei, Acción
Democratica e la Causa R, sta affrontando ora la questione delle candidature.
Per adesso i principali nomi degli eventuali sfidanti di Chavez sono Julio
Borges (PJ), Theodoro Petkoff e Manuel Rosales (il governatore golpista dello
Stato Zulia). Ieri la nuova direzione della Causa R hanno fatto un appello
affinché ci fosse un solo candidato unitario, al fine di avere alcune
possibilitá di vittoria.
Primero Justicia, dal canto suo propone di svolgere delle primarie quest'estate.
Gli ultimi sondaggi (pubblicati da Ultimas Noticias, 3 e 4 aprile) danno Chavez
al 74%, mentre l'opposizione con tutti i partiti inclusi otterrebbe solo il 17%.
Ma, rispetto alla proposta di modifica costituzionale avanzata da Chavez per
permettere di ricandidarsi all'infinito (secondo l'attuale costituzione, Chavez
non potrebbe più ricandidarsi dopo le elezioni di quest'anno), 51,2% degli
interrogato si sono dichiarati contrari mentre solo il 42% si é dichiarata
favorevole.
Dopo le ultime settimane di tensione nelle relazioni con gli Stati Uniti (per il
caso dei diplomatici espulsi, gli attacchi di Chavez contro Bush e la forte
contestazione all'ambasciatore Usa a Caracas) il Venezuela sta affrontando negli
ultimi giorni forti attacchi a livello internazionale. Da una parte il governo
ecuadoriano ha ufficialmente accusato lo Stato Venezuelano di stare dietro alle
proteste indigene delle ultime settimane, prendendo come scusa un viaggio di
alcuni dirigenti della Conaie a Caracas (il governo ecuadoriano ha accusato
anche un gruppo di baschi che stanno facendo solidarietá internazionale nelle
zone indigene). Da una altra parte il Ministro della Difesa Olandese Henk Kamp
ha utilizzato la presentazione degli ultimi elicotteri russi comprati dal
governo Venezuelano (Alo Presidente del 2-4-06) per attaccare il governo di
Chavez e accusarlo di star preparando un'invasione delle Antille Olandesi (Aruba
e Curazao). Chiaramente queste dichiarazioni sono state immediatamente smentite
da Chavez, dal ministero degli esteri e anche dall'Assemblea Nazionale.
Durante la sessione
parlamentare di ieri sono intervenuti Saul Ortega e Carlos Escarrá,
rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione di politica
estera, che hanno non solo negato gli attacchi rivolti allo Stato Venezuelano, e
hanno dichiarato inoltre: "le dichiarazioni non solo sono infondate ma anzi
perseguono un solo obiettivo: preparare le condizioni psicologiche e politiche
nella popolazione delle isole olandesi per permettere la trasformazione di Aruba
Curarzao e Bonaire in stabilimenti militari". In effetti negli ultimi anni ci
sono stati varie questioni rispetto al ruolo dell'Olanda nell'area. Durante il
colpo di stato del 2002 era entrato in acque territoriali venezuelane un
vascello militare USA con equipaggio USA e Olandese. Il governo Olandese ha dato
l'accordo agli USA di costruire una base militare nell'isola di Aruba di fronte
alla costa Zuliana del Venezuela, di fronte a Maracaibo, ai campi petroliferi e
al costruendo Puerto America.
Tensione fra governo venezuelano e ENI, per vari motivi.
1) settimana scorsa il Seniat (ministero Finanze) ha fatto chiudere alcuni
stabilimenti dell'ENI per alcuni giorni perché la societá italiana non aveva
pagato le tasse.
2)L'ENI ieri ha annunciato la possibilità di iniziare azioni legali contro PDVSA
per avere preso il controllo di alcuni campi petroliferi suoi nella zona di
Dación, nell'oriente del paese, che produce 50.000 barili al giorno.