Caracas 27 novembre 2006 - www.granma.cu |
Il processo elettorale venezuelano
entra nella settimana decisiva
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Il processo elettorale venezuelano entra oggi in una settimana decisiva, che vedrà la chiusura della campagna, l’installazione dei seggi elettorali ed i preparativi finali per le votazioni del 3 dicembre.
A Mezzanotte di domenica è entrato in vigore il divieto di divulgare i risultati di sondaggi sulle elezioni e in tutti quelli già diffusi emerge chiaramente l’intenzione di voto a favore del presidente della Repubblica Hugo Chávez.
Le ultime inchieste danno in media al presidente, aspirante alla rielezione, un margine superiore ai 20 punti contro il suo principale avversario, Manuel Rosales.
Tra questi spicca quello realizzato dall’impresa statunitense Zogby – commissionato dall’Università di Miami – che da a Chávez il 60% dei voti contro il 31% di Rosales. Il margine d’errore considerato possibile è del 3,5%.
UNA MAREA ROSSA CHAVISTA INONDA I VIALI DI CARACAS
CARACAS, 26 novembre. – Centinaia di migliaia di simpatizzanti del presidente Hugo Chávez hanno riempito domenica il centro storico della capitale come massima espressione per le elezioni del 3 dicembre, dando vita ad una manifestazione considerata senza precedenti nella storia politica del Venezuela, ha riportato PL.
Alcuni, come il sindaco di Caracas Freddy Bernal, hanno stimato che la manifestazione a favore della rielezione nelle prossime consultazioni può aver visto la partecipazione di due milioni di persone, disseminate in diversi viali della città.
Chávez, parlando di fronte ai suoi sostenitori, ha ricordato di aver conquistato la presidenza nel 1998 con il 54%, la rilegittimazione nel 2000 con il 56-57%, di aver vinto il referendum nazionale con il 60% e di aspirare ad ottenere un consenso superiore domenica prossima.
Il Presidente bolivariano ha affermato domenica che dedicherà la sua vittoria elettorale al 50º anniversario dello sbarco degli spedizionari rivoluzionari cubani del Granma.
Chávez ha esteso la sua dedica a tutti i popoli dell’America Latina, menzionando tra gli altri quelli del Nicaragua, Bolivia, Argentina, Brasile e Uruguay, con i loro rispettivi capi di Stato.
Il Presidente ha nello stesso tempo esortato i suoi simpatizzanti a stare all’erta rispetto a possibili tentativi dell’opposizione antidemocratica, interessata a disconoscere i risultati elettorali.
Il presidente si è rivolto agli organismi di sicurezza, ai ministeri dell’Interno, della Giustizia e della Difesa affinché "stiano attenti".
Dobbiamo garantire di essere blindati in modo che non possano attivare azioni di sabotaggio ha affermato, dando indicazione alle autorità ed ai lavoratori di prendere il controllo dei punti cruciali di settori come l’elettricità e le comunicazioni.
"Nel caso perdessi le elezioni riconoscerei immediatamente la mia sconfitta", ha aggiunto e quindi "sarebbe bene che gli aspiranti oppositori si impegnino a comportarsi nello stesso modo", ma non lo hanno fatto e ciò potrebbe far pensare che "stanno preparandosi a non riconoscere il risultato elettorale". Ha pertanto ribadito che nessuno deve abbassare la guardia "fino a quando non consolideremo la vittoria".
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