All'arrivo
della mezzanotte i fuochi
Messaggio
di Fidel a Chávez
Il
presidente Fidel Castro ha inviato un messaggio di congratulazioni al suo
omologo Hugo Chávez, per la sua vittoria nelle elezioni presidenziali del
Venezuela, che lo hanno visto confermato con più del 61% dei voti. Testo
integrale del messaggio:
Avana, 4 dicembre 2006
"Anno della Rivoluzione
Energetica a Cuba"
Compagno Hugo Chávez Frías
Presidente della Repubblica
Bolivariana del Venezuela
Hugo:
Sarò breve per far sì che l’emozione non mi tradisca.
La tua vittoria è stata assoluta, schiacciante e senza paralleli nella
storia americana.
I popoli oppressi del mondo ti ringrazieranno sempre per la strategia e il
coraggio con cui hai combattuto una così difficile battaglia di idee.
La tua abilità politica e la fermezza del popolo del Venezuela hanno
commosso il mondo.
Noi cubani siamo felici. Un fortissimo e martiano abbraccio.
Fidel Castro Ruz
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d'artificio illuminavano ancora la notte felice del
Venezuela. Il popolo celebrava coi suoi canti, le sue carovane, i suoi balli, i
suoi salti di gioia ed i suoi messaggi... Per la nona volta vince lo scontro con
l'oligarchia col nome di Hugo Chávez, questo indio-mulatto che quello che sente
per la sua gente "è, più che amore, frenesia."
Neppure la pioggia torrenziale e fredda ha fatto rimanere a casa i chavisti. Da
molti giorni stavano in strada per difendere la vittoria, e questa domenica
niente li avrebbe fermati... gli "exit polls", inchieste e l'impulso collettivo
coincidevano nella vittoria travolgente di Chávez. Le code interminabili ed il
buon clima che si visse nella giornata elettorale predicevano che l'astensione
sarebbe stata l'altra gran sconfitta.
A niente sono serviti i tentativi del candidato oppositore Manuel Rosales, per
screditare la limpidezza del processo; mentre gli sms, emails e le chiamate dei
nervosi, non hanno ottenuto che il macchinario della diceria tornasse ad
interporsi tra la ragione e l'odio. Subito, alle 12:30 della notte, mentre
scrivo questa nota, CNN dice che "Chávez ha vinto comodamente". Il mondo, con
più di 600 giornalisti ed osservatori da tutti gli angoli in Caracas, conosce
già la decisione della maggioranza dei venezuelani: Chávez rimane.
Prima di arrivare a casa, fui testimone di un gesto che dimostra come cresce la
cultura politica del popolo. Nei propri comandi di quartiere, tutti ascoltavano
in silenzio le parole che il candidato oppositore ha utilizzato per riconoscere
la vittoria di Chávez: "Ci sconfissero", disse Rosales, in ciò che molti
considerarono il migliore intervento di tutta la sua campagna. Magari perché era
la prima gran verità che diceva in pubblico.
Ma la storia di Rosales non é finita con la sua sconfitta personale. Un sms
avvertiva, all'alba di questo lunedì, che i bancomat delle banche di Caracas
erano impazziti, perché gli oppositori introducevano la carta "Mi Negra" (su cui
il candidato ha promesso depositare il denaro del reddito ricavato
dall'industria petrolifera) e il computer del bancomat rispondeva
automaticamente: "Carta rifiutata. Aspetti fino al 2021".
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Il
conteggio dei voti ha appena confermato quello che già avevano pronosticato i
sondaggi, gli analisti e le gigantesche concentrazioni di popolo: Hugo Chávez
continuerà ad essere il presidente del Venezuela durante i prossimi sei anni.
Secondo il primo bollettino del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), quando si
sono registrato più di due terzi dei verbali scrutinati (78,31%) il leader
bolivariano possiede un ampio ed irreversibile vantaggio sugli altri 13
candidati.
Alle 10:05 p.m., Tibisay Lucena, presidentessa del CNE, diede l'informazione che
concede a Chávez il 61,35% dell'intenzioni di voto, 5936141 voti.
Manuel Rosales, l'ex governatore dello stato di Zulia e principale figura
dell'opposizione, da parte sua, ottenne il 38,39% dei voti, 3715292 voti.
Si aspetta che questo martedì siano disponibili le cifre definitive dei più di
33000 tavoli elettorali, ma questi non cambieranno molto il risultato.
Centinaia di osservatori internazionali hanno certificato la trasparenza delle
elezioni e coincisero nel giudizio che le elezioni venezuelane sono state
caratterizzate dalla tranquillità, dalla convivenza e dalla pace, i tre
ingredienti che non possono mancare in qualunque processo di questo tipo.
Portavoce e dirigenti di vari partiti politici dell'opposizione hanno ammesso la
validità della stessa e si sono impegnati a rispettare il giudizio del CNE.
Questa è la quarta volta, dal 1998, che i venezuelani legittimano, nelle urne,
il mandato di Chavez ed é il processo elettorale numero 11 che vive il paese in
questo stesso periodo. Senza dubbio, il più democratico della sua storia.
Il Venezuela festeggia. Dopo il diffondersi la notizia data dal CNE, i
sostenitori del presidente sono usciti in strada per celebrare il trionfo. Le
grida di Viva Chávez! ed i fuochi d'artificio ruppero il silenzio della notte.
Il carismatico leader si é affacciato al balcone per salutare decine di migliaia
di persone che si sono riunite sotto la pioggia per acclamarlo. Lì ha esortato
coloro che gli votarono contro a sommarsi alla costruzione della patria nuova,
ed ai suoi dirigenti a dimostrare un comportamento responsabile.
"La gran vittoria della Rivoluzione, della pace e la speranza, è consumata", ha
affermato.
"Questo 3 dicembre è un punto di partenza. Comincia una nuova epoca che avrà
come linea strategica fondamentale, l'approfondimento della rivoluzione
bolivariana, nella via venezuelana verso il socialismo.
"Oggi abbiamo dato una lezione di dignità all'imperialismo nordamericano."
Il presidente Chávez ha dichiarato guerra all'ultimo sangue contro la corruzione
e la necessità di creare una nuovo morale bolivariana. Ha dedicato il trionfo ai
martiri della patria, a Bolivar, che come dice il poema di Neruda, sveglia ogni
100 anni, quando sveglia il popolo. Ed anche a Fidel e Cuba.
"Ripeto quello che dissi alcuni giorni fa, dedichiamo questa vittoria al popolo
cubano ed al presidente Fidel Castro. Fratello, camerata, compagno. Da qui, un
abbraccio a Fidel ed il popolo sovrano e fratello di Cuba".
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Il
presidente Hugo Chavez ha vinto senza discussioni le elezioni svoltesi ieri
in Venezuela, assicurandosi la permanenza alla guida del Paese per altri sei
anni, e proclamando che "ora comincia la costruzione di una società nuova,
socialista, cristiana e bolivariana".
Dopo una giornata elettorale sostanzialmente tranquilla, ed agitatasi solo
verso il finale, il Consiglio nazionale elettorale (Cne) ha diffuso un primo
bollettino ufficiale, relativo al 78,31% dei voti scrutinati, che attribuiva
a Chavez il 61,35% dei voti e al leader del centro-destra Manuel Rosales il
38,39%.
E' la prima volta nella storia del Venezuela che un presidente viene
rieletto.
Poco dopo l'annuncio del Cne, una grande folla si è raccolta sotto il
balcone del Palazzo di Miraflores da cui Chavez, in camicia rossa, si è
affacciato per cantare 'Gloria al bravo pueblo' e annunciare l'avvento di
"una nuova era, una nuova epoca che avrà come linea strategica l'espansione
della rivoluzione bolivariana e della democrazia popolare verso il
socialismo venezuelano, bolivariano".
Durante il suo intervento, durato oltre un'ora, Chavez ha detto: "Abbiamo
vinto in tutti gli Stati" del Venezuela. Egli ha poi dedicato la vittoria
"al presidente Fidel (Castro) e al valoroso popolo cubano". Subito dopo ha
sostenuto che "questa è una sconfitta per Mister Danger e per El Diablo (il
riferimento è al presidente americano George W. Bush, ndr) che pretende di
dominare il mondo". Il Venezuela, ha proseguito, "non sarà mai una colonia
nordamericana". Ed ha aggiunto: "Abbasso l'imperialismo!".
Tornando sul concetto di socialismo - ha detto - pensiamo ad "un sistema che
sia segnato da uguaglianza, libertà e giustizia (parole che ha ripetuto più
volte, ndr.)", di cui "nessuno deve avere paura". Il nostro, ha ancora
detto, sarà "un socialismo originale, indigeno, cristiano e bolivariano".
Infine Chavez ha detto che in questo suo nuovo mandato sguainerà "due spade:
una per combattere la corruzione ed un'altra la burocrazia della pubblica
amministrazione".
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