Una vez más, el Departamento de Estado se
autoproclama juez del mundo, ésta vez en materia de Derechos Humanos, y
emite su “Informe Anual por País 2005”, con las calificaciones que cada país
le merece. Arduo trabajo éste de señalar, con una viga en un ojo, la paja en
los ojos de más de cien países.
Como Nación respetuosa de los acuerdos internacionales que ha firmado,
Venezuela reconoce la autoridad moral de la comunidad internacional, cuando
está representada por países con una impecable tradición en la materia (y
Estados Unidos no es uno de ellos) para ofrecer señalamientos y consejos en
materia de Derechos Humanos. Pero Venezuela no le reconoce ninguna autoridad
legal a Estados Unidos, ni a nadie, para interferir en sus asuntos internos.
Vale la pena, sin embargo, comentar la parte que le toca a Venezuela en el
llamado “Informe Anual 2005”, donde la República Bolivariana sale muy bien
parada. No se nos acusa, por ejemplo, de bombardear, invadir u ocupar a
otras naciones, ni de bloquearlas económicamente, ni de organizar y
financiar centros de tortura y escuadrones de la muerte. Tampoco se nos
acusa de organizar golpes de Estado contra gobiernos democráticamente
electos, secuestrar presidentes o apoyar dictaduras sangrientas. Estamos
libres de toda sospecha de operar cárceles secretas o de tener algún vínculo,
a pesar de la proximidad geográfica, con la infame prisión y centro de
tortura de Guantánamo.
El “Informe” se limita a repetir las falsas acusaciones de la oposición
venezolana y sus empresas de comunicación (implicados en 2 golpes de Estado
y en la dictadura fascista de Carmona) sobre la poca libertad de expresión,
la represión a los periodistas, las amenazas y agresiones que sufren los
opositores por parte del Gobierno Bolivariano.
Aún en el supuesto negado de que fueran ciertas estas mentiras, serían
insignificantes comparadas con la violación masiva y permanente de derechos
humanos, y de toda legalidad internacional, por parte de Estados Unidos de
América. Nunca en su historia había caído tan bajo la Gran República del
Norte, nunca había tenido tan poca autoridad para opinar en la materia.
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Un'altra volta, il Dipartimento di Stato si
autoproclama giudice del mondo, questa volta in materia di Diritti umani, ed
emette la sua "Relazione Annuale per Paese 2005", con le qualificazioni che
ogni paese si merita. Arduo lavoro questo di segnalare, con una trave in un
occhio, la pagliuzza negli occhi di più di cento paesi.
Come Nazione rispettosa degli accordi internazionali che ha firmato, il
Venezuela riconosce l'autorità morale della comunità internazionale, quando
è rappresentata da paesi con un'impeccabile tradizione in materia (e gli
Stati Uniti non sono uno di essi) per offrire segnalazioni e consigli in
materia di Diritti umani. Ma il Venezuela non riconosce nessuna autorità
legale agli Stati Uniti, né a nessuno, per interferire nei suoi temi
interni.
Vale la pena, tuttavia, commentare la parte che tocca al Venezuela nella
chiamata "Informe Annuale 2005", dove la Repubblica Bolivariana sembra
quotata molto bene. Non ci si accusa, per esempio, di bombardare, invadere
od occupare altre nazioni, né di bloccarli economicamente, né di organizzare
e finanziare centri di tortura e squadroni della morte. Neanche ci si accusa
di organizzare democraticamente colpi di Stato contro governi eletti,
sequestrare presidenti o appoggiare dittature sanguinarie. Siamo liberi da
ogni sospetto di operare prigioni segrete o di avere qualche vincolo,
nonostante la prossimità geografica, con l'infame prigione e centro di
tortura di Guantanamo.
La "Relazione" si limita a ripetere le false accuse dell'opposizione
venezuelana e le sue imprese di comunicazione (implicati in 2 colpi di Stato
e nella dittatura fascista di Carmona) sulla poca libertà di espressione, la
repressione dei giornalisti, le minacce ed aggressioni che soffrono gli
oppositori da parte del Governo Bolivariano.
Anche nell'ipotesi, che neghiamo, che fossero vere queste bugie, sarebbero
insignificanti se comparate con la violazione massiccia e permanente dei
diritti umani, e di ogni legalità internazionale, da parte degli Stati Uniti
d'America. Mai nella sua storia era caduta tanto in basso la Grande
Repubblica del Nord, mai ha avuto tanto poca autorità per opinare in
materia. |