Piani d’ingegneria e importi di costruzione sono stati alcuni dei temi trattati durante la 2ª Riunione del Comitato Ministeriale del Grande Gasdotto del Sud, progetto d’integrazione impulsato dal governo venezuelano.

Durante questo secondo incontro di coordinamento e pianificazione dell’opera, che sarà lungo circa 8.000 Km, i ministri d’Argentina, Brasile, Venezuela e Bolivia sono stati messi al corrente dei particolari dell’incorporazione di quest’ultimo paese al progetto.

I rappresentanti di Energia e Idrocarburi delle quattro nazioni hanno appprovato il programma di lavoro del Gasodotto, che si estenderà dal Venezuela fino all’Argentina passando per il Brasile.

Hanno anche annunciato l’assegnazione alla Bolivia di 150.000 dollari per lo sviluppo dello studio ambientale previo alla realizzazione del piano. Questo Comitato ha programmato la sua prossima riunione per settembre a La Paz.

È stato anche accordato di creare un gruppo che studi gli effetti e le possibilità di formare un’Unione Transitoria d’Imprese e un’altra commissione permanente, che in 60 giorni dovrà presentare i termini e le condizioni per la contrattazione dell’ingegneria concettuale del progetto.

Il progetto, il cui costo previsto è di 20 miliardi di dollari, incorporerà il gas naturale della Bolivia, paese che possiede la terza riserva di gas del continente, alla produzione del Venezuela.

Le imprese statali ENARSA, dell’Argentina, PETROBRAS, del Brasile, Giacimenti Petroliferi Fiscali Boliviani (YPBF) e Petroli del Venezuela (PDVSA) sono le incaricate del progetto.

Stando al piano, il gasdotto inizierà a funzionare nel 2017. Pertanto adesso le equipes tecniche stanno lavorando alla valutazione dell’impatto ambientale e all’elaborazione delle rotte.

Il presidente Hugo Chávez considera il progetto un investimento il cui costo verrà pagato in poco tempo, perchè è stato disegnato sulla base di un piano che permette la percezione d’entrate per percorso funzionale