Il Venezuela ha offerto
cooperazione
allo sviluppo di Haiti
Caracas 24 aprile 2006 - PL -
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Il Venezuela
collaborerà con Haiti in materia d’energia e piani per lo sviluppo sociale della
nazione caraibica, ha assicurato lunedì il presidente Hugo Chávez, che in una
conferenza stampa congiunta con il presidente eletto di Haiti, René Preval, ha
indicato che a maggio si recherà in questo paese una commissione tecnica
venezuelana, chiamata a valutare le diverse necessità e ad elaborare gli accordi
da firmare.
Preval ha compiuto una visita nella nazione sudamericana durante la quale si è incontrato con il leader bolivariano per delineare le sfere della cooperazione tra le due nazioni.
Chávez ha inoltre annunciato che è previsto l’ingresso di Haiti in PetroCaribe, accordo per mezzo del quale i paesi dei Caraibi ricevono petrolio con facilitazioni di pagamento.
Il governante ha informato che verrà consegnata una donazione di combustibile ad Haiti, destinata ai servizi ospedalieri e scolastici.
Il Presidente ha inoltre messo in risalto che verrà stipulato un accordo tra la Banca di Haiti e quella dello Sviluppo Sociale del Venezuela, per aprire crediti orientati all’assistenza dei cittadini più poveri della nazione caraibica.
Ha precisato che a questo progetto si aggiungerà una richiesta di un credito effettuata anteriormente per ampliare un aeroporto.
Le missioni educative verranno messe a disposizione del popolo haitiano per l’alfabetizzazione, la formazione tecnica e la continuità degli studi, ha puntualizzato Chávez.
Questi progetti sociali verranno articolati con Cuba, per l’esperienza dell’Isola in queste aree, ha spiegato il Presidente, aggiungendo che "l’ALBA continua ad acquistare forza e ad occupare spazio".
Preval ha aggiunto che si recheranno nel suo paese anche esperti cileni, argentini e brasiliani.
Ha considerato che si tratta del primo passo per conformare il piano haitiano, che ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita del popolo.
Ha messo in risalto che l’idea è migliorare situazioni come quella energetica, specificando che gli haitiani dispongono soltanto di 30 megawatt al giorno, due ore di luce elettrica.
Ha puntualizzato di desiderare
un piano haitiano, magari elaborato con l’aiuto di paesi amici, "affinché non
vengano altri con i loro progetti e ci impongano soluzioni non costruttive per
il nostro paese".