Sabato 12 agosto é stato un
giorno memorabile nella capitale venezuelana. Non solo perché il Presidente
Hugo Chávez iscrisse ufficialmente la sua candidatura per le lezioni del 3
dicembre prossimo, bensì per l'omaggio che rese a Fidel in Piazza Caracas,
vicino al posto dove il Comandante in Capo fece il suo primo discorso fuori
da Cuba, il 23 gennaio 1959, 15 giorni dopo il trionfo rivoluzionario.
Emozionato, Chávez ha annunciato che andrà a L'Avana per congratularsi con
Fidel per i suoi 80 anni
e
condivise con le masse presenti, molto emozionate, un'intima riflessione: "Fidel
Castro è a queste altezze della storia; un uomo che sconfigge la morte prima
di incontrarla. Fidel è già vivo nelle pagine della storia del nostro
popolo. Fidel non morrà mai. Compagno, amico, maestro e padre di tutti i
rivoluzionario di questa terra.... viva Fidel, accidenti! ".
Lì, tra il coro di "Viva Fidel!" traspariva l'anima del popolo, Chávez
mostrò due dei regali che avrebbe portato al suo amico a nome di tutti i
venezuelani: una tazza di porcellana che appartenne a Bolivar ed una bella
daga. C'é molto simbolismo in questi oggetti e nell'ambiente di solennità
che si creò tra l'oratore e la folla. Più che un omaggio, era la gratitudine
eterna a Fidel.
Pochi momenti prima del discorso in Piazza Caracas, Chávez iscrisse la sua
candidatura nel Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) e tenne una conferenza
stampa, dove rispose, tra altre domande, a quelle poste da Granma:
Buona pomeriggio Presidente,
auguri per la candidatura.... Il fatto che l'opposizione abbia il suo
candidato oggi non garantisce che il 3 dicembre il Presidente Chávez abbia
uno o vari concorrenti nel processo elettorale. Al ritiro di questi
candidati dell'opposizione, quale sarà la sua strategia e quella del suo
Comando per garantire ai venezuelani che si realizzi l'esercizio elettorale
che essi aspettano per il 3 di dicembre?
"Grazie per la domanda. Questo è uno degli scenari che noi siamo obbligati a
valutare, perché fa parte dei piani imperiali per tentare di destabilizzare
il nostro paese. Io spero che le altre candidature e le altre correnti
politiche della destra non si prestino al piano imperialista. Ad ogni modo
non saremo sorpresi.
"Se i candidati che già si stanno iscrivendo e finiranno di farlo in questi
giorni, cominciassero a dire, verso ottobre, davanti all'evidenza della dura
sconfitta che gli daremo, per KO, che si ritirano, adducendo quello che già
addussero appena 8 mesi fa, quando ritirarono le candidature a deputati
all'Assemblea Nazionale, e cercassero di rifare un golpe istituzionale,
tentando di scatenare la guarimba, la destabilizzazione e cercare con ciò la
caduta del governo rivoluzionario, se essi lo facessero, noi
contrattaccheremo. Abbia la sicurezza che si pentirebbero. Questa non è una
minaccia, ma come l' 11 aprile ed il 12 aprile fecero quello che fecero e ci
riempirono perfino di sangue, di lacrime, di terrore dopo noi
contrattacchiamo...
Io stesso sto elaborando il piano di contrattacco politico e sociale. Io
raccomando che non lo facciano, perché si pentirebbero. Il contrattacco che
lanceremmo questo stesso dicembre servirebbe, tra le altre cose, per
approfondire molto più e per accelerare molto più la Rivoluzione bolivariana.
"Magari i candidati, tutti, il paese, i mezzi di comunicazione ed i
politici, riconoscano ed accettino e giochino pulito per il paese... magari
tutti siano pronti a difendere le loro idee, ad esporre il loro progetto, a
convincere il paese, utilizzando le armi dell'etica. Ora, se si ritirassero
dimostrerebbero, un'altra volta, la loro genuflessione davanti al piano
imperialista di destabilizzazione del paese; ma abbi la sicurezza che tanto
i loro padroni di Washington che i lacché di qui, si pentirebbero, tu puoi
scriverlo così su Granma
che è un mezzo di comunicazione serio e che dice sempre la verità".
Più avanti, il Presidente Chávez ha assicurato che voleva, attraverso il
periodico Granma,
salutare il popolo cubano e Fidel Castro per il suo 80esimo anniversario. E
ha ricordato che la notte del passato venerdì, con un gruppo di amici e con
le sue figlie, stava ricordando un poesia che regalerà a Fidel, ed ha
anticipato un breve frammento della stessa: "Buona notte storia /
ingrandisce la tua porte storia / perché stiamo entrando con Fidel a
cavallo... ".