Chavez contro gli Usa


 


| giovedì 28 settembre 2006 | A.Perrone |

 

 

I rapporti già tesi fra Stati Uniti e Venezuela si acuiscono ulteriormente dopo le dichiarazioni e le ulteriori prese di posizioni assunte da Hugo Chavez.
Nei giorni scorsi, infatti, l’intervento alla 61esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del presidente del Venezuela ha evidenziato il crescente contrasto fra i due Paesi. Chavez ha infatti mostrato alla platea il libro del professore e politologo americano Noam Chomsky dal titolo: Hegemony or Survival (“Egemonia o sopravvivenza”) in cui viene descritta la natura imperialista del governo statunitense e dell’amministrazione Bush che dall’11 settembre 2001 ha scatenato una guerra per la ‘democrazia’ e la ‘libertà’ aumentando invece la pressione su alcuni Paesi del mondo, definiti dagli Usa rogue state (‘Stati canaglia’), che si oppongono al suo dominio globale e che chiedono giustamente di poter vivere liberi da ingerenze esterne. Durante il suo discorso Chavez ha spiegato che il libro di Chomsky deve essere in particolare letto e conosciuto dai cittadini statunitensi per conoscere la natura diabolica del governo Bush e il pericolo che rappresenta l’attuale amministrazione per la loro libertà. Il presidente venezuelano ha poi proseguito definendo Bush un uomo malvagio, un demonio, che ha bisogno di un aiuto psichiatrico, dicendo: “Ovunque si volge vede nemici”, poi ha soggiunto “il problema è che noi non siamo estremisti”, e ha tuonato “il mondo si sta svegliando e sta insorgendo: Yankee go home!”.
Nelle settimane scorse, inoltre, il presidente Chavez aveva fatto un’altra sensazionale dichiarazione accusando i servizi segreti statunitensi di aver minato le Twin Towers. L’azione suddetta sarebbe servita a trovare una scusa plausibile per l’invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq. A riguardo il premier venezuelano ha dichiarato esplicitamente “questa non è un’ipotesi assurda, le due torri infatti sono collassate” e ha proseguito: “gli edifici non sarebbero potuti crollare se non fossero stati imbottiti di esplosivo”. Commentando anche l’altra versione del Pentagono colpito da un aereo, Chavez ha proseguito affermando che “essi infatti dichiarano che un velivolo ha colpito l’edificio del ministero della Difesa statunitense ma non è rimasta alcuna traccia dello stesso”. Il premier poi ha ricordato che l’intervento Usa in Afghanistan sarebbe dovuto servire a catturare Osama bin Laden ma neanche in questo caso si è riusciti a centrare l’obiettivo. Per quanto riguarda l’Iraq, inoltre, secondo Chavez persino questa volta Bush ha mentito perché aveva accusato Saddam Hussein di possedere le armi di distruzione di massa ma non appena è giunto il contingente militare statunitense a Bagdad si è scoperto che queste non esistevano poiché non è mai stata rinvenuta nemmeno la traccia. Inoltre, il presidente iracheno non ha mai offerto il suo appoggio al terrorismo internazionale né ha mai intrattenuto rapporti con gruppi terroristici. Gli Usa, infatti, hanno invaso l’Iraq nell’estate del 2003 proprio adducendo questi pretesti.
Importanti, inoltre, sono i rapporti intrattenuti a livello politico ed economico con alcuni Paesi del mondo come la Cina, l’Iran, la Siria, la Malesia e l’Angola. Con Pechino, Caracas ha favorito la cooperazione nell’industria petrolifera, nel settore agricolo, nell’estrazione dell’oro e del carbone, nel turismo e nello sviluppo delle infrastrutture. Nel caso di Teheran sono stati incrementati i rapporti commerciali, in particolare quelli riguardanti il petrolio, e quelli sul piano militare e tecnologico. Con l’Iran, inoltre, si è giunti a un accordo internazionale in cui si privilegia l’euro rispetto al dollaro come moneta di scambio nei rapporti commerciali tra i due Paesi.
Inoltre, il presidente Chavez per voce del ministro alle Relazioni esterne, Nicolas Maduro, intende promuovere “un fronte africano per la creazione di un mondo multipolare basato sul rispetto e l’ eguaglianza dei popoli, in un mondo senza egemonie imperiali”.
Intanto, il presidente della Commissione per l’Unità africana (CUA) Alpha Omar Kodaré, giunto a Caracas in visita ufficiale con il ministro venezuelano, ha dichiarato che “la situazione attuale dell’Africa non è dovuta al caso poiché ha sofferto tutte le pene più terribili della storia dell’umanità a causa della schiavitù”. Inoltre, Kodaré ha aggiunto che “il continente africano non è soltanto un’insieme di calamità come viene descritto dai mezzi di informazione ma ciò che conta veramente è la lotta della sua gioventù e dei suoi lavoratori per un futuro migliore”. Infine, ha terminato dicendo che la battaglia è finalizzata alla creazione di “un mondo dove impera la legge e la giustizia internazionale dove l’uomo sia il valore fondamentale”.