Arrivati alla 22ma votazione
per designare chi sostituirà l'Argentina nel Consiglio di Sicurezza della
Nazioni Uniti, si impone un'evidenza: gli Stati Uniti non sono riusciti ad
imporre chi rappresenterà l'America Latina. L'automatismo che ha sempre
funzionato si inceppa perchè il Venezuela dispone di uno zoccolo duro di 77
Paesi, tra cui spiccano Cina, Russia e Brasile.
Dopo il pareggio a 93 voti della prima giornata, si è intensificata la
pressione a tutto campo degli Stati Uniti, arrivando all'estremo che i
membri della loro delegazione sedessero al lato degli ambasciatori dei Paesi
più vulnerabili nel momento in cui votavano. Gli agenti del servizio di
sicurezza sono arrivati al punto di avvicinarsi nei corridoi ad ogni
capannello di delegati per registrane le conversazioni. Nessuno sforzo è
stato risparmiato, oltre a quelli normali delle promesse di concessioni o
minacce di sospensione di accordi.
Nonostante questo, il Venezuela ha dietro di sé un blocco di 77 Paesi, molti
dei quali fanno parte dei Non Allineati, oltre al Mercosur e all'area del
Caribe e raccoglie i consensi della Lega araba e dell'Organizzazione delle
nazioni africane. Non certo dell'Egitto o del Marocco, ma di quei Paesi
arabi e africani in grado di difendere l'autonomia e l'indipendenza nei
confronti degli Stati Uniti.
Se fossero i valori civili o i diritti umani a guidare le scelte delle
nazioni, il Guatemala non sarebbe stato preso nemmeno in considerazione,
visto che i responsabili dell'eccidio di 200mila persone nel corso della
trentennale repressione anti-guerrigliera, circolano a piede libero e sono
protagonisti della vita politica del Paese centro-americano.
Proprio per questo, Washington ha scelto il Guatemala come candidato di
prima scelta, ma il gioco non è riuscito.
Le votazioni all'ONU sono state sospese fino a giovedì, e per tentare di
sbloccare la situazione si cerca un terzo candidato di consenso Uruguay o
repubblica Dominicana), ma Chavez ha già annunciato che il Venezuela non si
ritirerà, perchè il cambiamento profondo dell'ONU non può essere negoziato.
La posizione iniziale dell'Italia era orientata all'astensione, si ignora
come ha votato nell'ultima ronda.