29 aprile 2006 tratto da www.resistenze.org da Telesur network http://www.telesurtv.net/home29abr6.php |
Evo Morales : Ora siamo in tre a difendere il popolo latinoamericano |
In occasione della celebrazione del primo anno di vita dell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA) svoltasi a Cuba, il capo di stato della Bolivia, Evo Morales, ha dichiarato di fronte a più di 25.000 persone riunitesi in Plaza de la Revolucion che ora i presidenti schierati in difesa del popolo latino-americano sono tre.
Di fronte al mausoleo José Martì, nella storica piazza dell’Avana gremita di folla sono risuonate le parole di Evo Morales:
“E’ giunta l’ora di liberare l’America Latina… siamo uniti intorno alla rivoluzione cubana, venezuelana e boliviana”.
Il leader indigeno in una suggestiva iperbole simbolica ha definito il
presidente cubano Fidel Castro il “nonno” della rivoluzione, il presidente
Venezuelano Hugo Chavez il “padre”, e se stesso il “figlio”. Rivolgendosi ai
due presidenti che erano vicino a lui ha ripetuto varie volte fra
l’esultanza della massa “Siamo in tre, e ci siamo uniti per liberare i
nostri popoli”.
Morale ha ringraziato i cubani e i venezuelani per le missioni d’aiuto
internazionalista “Milagro” e “Identità” affermando: “Nel mio paese sono
oramai in tanti a vederci grazie alle cure e operazioni oftalmiche forniteci
gratuitamente da Cuba, un paese assediato che ci offre aiuto! (..) E grazie
all’alfabetizzazione e la cultura fornitaci dai venezuelani, ora i contadini
boliviani sono capaci di identificarsi in una realtà comune”. Poi è stato il
turno degli altri due presidenti.
Chavez ha dichiarato che l’ALBA si sta rafforzando, ed in questo contesto
d’integrazione regionale l’aiuto reciproco non verrà mai meno.
Fidel Castro ha sottolineato il fatto che il maggior successo recente del Venezuela risiede nel riconoscimento da parte dell’ONU della scomparsa dell’analfabetismo.
La celebrazione svoltasi all’Avana è una dimostrazione di unità fra i popoli, raccolti nello sforzo di applicare i principi di solidarietà, rispetto della sovranità, cooperazione e reciprocità in ogni settore.
Fra i presenti nella piazza gremita c’erano anche gli studenti di Scienza
Mediche, della Scuola Internazionale di Educazione Fisica e Sport, del nuovo
Programma di Formazione di Medici Latinoamericani, rappresentanti del Fronte
di Lotta Sociale Venezuelana Francisco Miranda, medici della Missione
Miracolo, igegneri e tecnici che lavorano nei Centri Integrali di Sanità in
Venezuela e giovani dei Programmi della Rivoluzione.