Il giurista e professore universitario Julio Fernández Bulté ha affermato, a
L'Avana, che la nuova udienza segnerà una pietra
miliare
nella difesa degli antiterroristi cubani prigionieri negli USA.
In dichiarazioni esclusive a Prensa Latina, Fernández
|
Bulté ha esposto che questo sarà un'altra opportunità per esporre gli allegati
a beneficio di questi uomini che hanno fatto fallire piani di attentati contro
l'isola organizzati in territorio nordamericano.
L'avvocato ha segnalato che la prossima sessione nell'Undicesimo Circuito di
Atlanta non significa che si risolva definitivamente il caso di Gerardo
Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e René González.
Tuttavia, ha detto il giurista, questa nuova udienza ha un significato politico
perché è un'occasione che non deve essere persa da coloro che lottano nell'orbe
per la scarcerazione di questi cinque cubani.
I cinque sono stati ingiustamente condannati, per combattere il terrorismo
contro Cuba, a pene che oscillano tra i 15 anni di privazione della
libertà fino a due ergastoli.
Fernández Bulté ha osservato che l'udienza in Atlanta mostra che si sta
prestando
attenzione all'andamento di questa causa, perché gli Stati Uniti hanno
sentito il peso del giudizio dell'opinione pubblica mondiale al riguardo.
Ha spiegato che la squadra della difesa farà enfasi sulla mancanza di fondamento
delle imputazioni di
cospirazione per commettere assassinio e cospirazione per spionaggio, per i
quali si é condannato, con due ergastoli più 15 anni, Hernández.
Ha precisato che è il momento di approfondire la solidarietà con essi affinché
il panel di Atlanta senta la profonda responsabilità che stanno contraendo
davanti all'opinione pubblico mondiale.
Questo, ha denunciato, è un giudizio politico, dove si muovono grandi interessi,
dietro i quali sta la Casa Bianca, con pressioni e manovre, per cui le forze
oneste sono chiamate a raddoppiare gli sforzi per fare valere la verità.
|
Fernández Bulté si é congratulato dell'impatto che ha avuto nel mondo la recente
pubblicazione, nell'influente quotidiano The New York Times,
di un articolo sul caso, come l'intervista concessa per Gerardo Hernández alla
catena di televisione BBC. |