12 novembre 2007 - www.granma.cu (AIN)

 

 

 

 

Harold Pinter esige la liberazione

 

dei Cinque  antiterroristi cubani

 

 

 

 

Il drammaturgo ed attivista politico britannico Harold Pinter, Premio Nobel per la Letteratura nel 2005, si è sommato oggi all'appello per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti da più di nove anni.

 

Pinter porta a sette le personalità internazionali premiate con il Nobel che esigono la liberazione immediata dei Cinque ed hanno firmato l'appello presentato il 12 ottobre dalla Rete delle Reti “In difesa dell'umanità”.

 

Il documento esige la liberazione di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e René Gonzalez, condannati con assurde sentenze a pene abnormi dopo un processo politico e manipolato  che si è svolto a Miami.

 

Il documento era già stato firmato da Gabriel Garcia Marquez, Nadine Gordimer e Wole Soyinka (Nobel per la Letteratura), Zhores Alfiorov (Nobel per la Fisica), José Antonio Horta Ramos, presidente di Timor Est, ed Adolfo Perez Esquivel (Nobel per la Pace) e da circa 3500 firmatari - tra i quali musicisti, accademici, attori, scrittori e filosofi - che con la loro firma avallano e sostengono il testo che ha generato fin dall'inizio un'ondata sempre crescente di adesioni.

 

I Cinque, come sono noti internazionalmente, ostacolavano i piani terroristi organizzati contro Cuba dalla Florida dai gruppi nemici di Cuba più reazionari,   segnala il testo.

 

L'appello è stato avallato anche da più di 200 organizzazioni ed istituzioni di vari paesi del mondo. Tra i più rappresentati gli Stati Uniti, Spagna, Argentina, Francia, Brasile e molte nazioni latinoamericane.

 

Alice Walker, Lucius Walker James Cockcroft, Mumia Abul Jamal e Howard Zinn, nordamericani, con lo spagnolo Isaac Rosa e Belen Gopegui, il francese Jean Marie Binoch, l'uruguaiano Mario Benedetti e il cantante francese Manu Chau sono alcuni tra i firmatari.

 

Il documento afferma: “Ci sommiamo a tutti quelli che reclamano la sospensione immediata di questa enorme ingiustizia nel mondo... Non dobbiamo desistere da questo impegno fino a quando la verità si faccia largo e questi uomini ritornino nel loro paese ed alle loro famiglie”.