27 giugno 2007 - J.G.Allard www.granma.cu

 

 

Aznar e Fox alleati per liberare
 

l’America Latina
 

 I primi obiettivi della coppia coincidono casualmente con quelli di Washington: Venezuela e Cuba, nell’ambito di quella che chiamano "lotta contro il populismo"

 

 

L’ex presidente del governo spagnolo José María Aznar ha appena partecipato in Messico ad una riunione con l’ex presidente di quel paese Vicente Fox, dove i due "ex" si sono accordati per formare una Santa Alleanza per "liberare" l’America Latina dai suoi governi progressisti.

 


 

Il presidente golpista di Radio Caracas Televisión, Marcel Granier (destra) e l’ex presidente del governo spagnolo José María Aznar (al centro), si salutano al termine della presentazione del libro America Latina, un’agenda di libertà, nella sede dell’Organizzazione Democristiana d’America di Città del Messico. Dimmi con chi vai...
 


 

Aznar se la è passata molto bene poco tempo fa a Praga con il suo padrone Bush, l’israeliano Sharanski ed il ceco Havel. Il capo della falangista FAES ha appena partecipato in Messico ad una riunione con l’ex presidente messicano Vicente Fox, dove entrambi gli "ex" si sono messi d’accordo per "liberare" l’America Latina.

 

Aznar, mentre si assegna una così disinteressata missione, stringe ogni giorno di più i suoi profondi e caldi legami con la Mafia di Miami, patrocinatrice di terroristi internazionali come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch.

 

L’ex presidente del governo spagnolo, ha sostenuto assieme ai suoi amici d’origine cubana il colpo di Stato dell’11 aprile 2002 in Venezuela, ordinando al suo ambasciatore di appoggiare il golpista Pedro Carmona, come stavano facendo i diplomatici ed i militari degli Stati Uniti.

 

Lo spagnolo conta sulla falangista Fondazione Spagnola per l’Analisi e gli Studi Sociali (FAES) ed il messicano sull’appena creato Centro Fox, installato nel suo chilometrico rancho di Guanajuato. Fox, secondo un dispaccio dell’agenzia francese AFP, non nasconde che uno dei suoi obiettivi è "la lotta contro il populismo in America Latina" e che il suo "primo obiettivo" è il presidente venezuelano Hugo Chávez.

 

Fox, secondo La Jornada, adesso sta sognando di presiedere l’Internazionale Democristiana, gruppo dove tra l’altro conta sul sostegno del boss mafioso di Miami Marcelino Miyares.

 

Aznar ha visitato il Centro Fox come presidente del suo "carro armato pensante", gestito dal deputato del Partito Popolare spagnolo e visitatore assiduo dell’Ambasciata nordamericana a Madrid, Jorge Moragas. Entrambi gli "ex" si sono accordati per una nuova "crociata" a favore della "democrazia" e dei "diritti umani" in America Latina...

 

Al politicante spagnolo, che Jeb Bush un giorno chiamò "Presidente della Spagna", restano molti scheletri nell’armadio degli intrighi.

 

 

ANTONIO LLAMAS HA

CONFESSATO TUTTO

 

 

Nel novembre 1995 José Antonio "Toñin" Llamas, che allora era membro del Comitato Esecutivo della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA) e del suo comitato paramilitare, fu colui che consegnò decine di migliaia di dollari alla campagna dell’allora candidato alla presidenza del governo spagnolo.

 

Adesso è famosa la foto dove Aznar, durante il suo viaggio a Miami, è ritratto emozionato insieme alle sue nuove e milionarie amicizie: lo scomparso Jorge Más Canosa, capo a vita della FNCA e lo stesso Llamas.

 

Aznar è sfortunato: Llamas, in quel periodo incaricato della mafia cubano-americana per le relazioni con la Spagna, litigò con gli altri boss e cominciò a parlare. Organizzò a Madrid la costituzione della cosiddetta Fondazione Ispano-Cubana, della quale è stato segretario generale Guillermo Gortázar Echeverría, membro del Comitato Esecutivo Nazionale del Partito Popolare.

 

Adesso si sa che alcuni mesi prima di questa visita di Aznar in Florida, in una riunione segreta svoltasi nella città di Naples (situata nel detto stato USA), i dirigenti della FNCA decisero formalmente di costituire un gruppo terroristico, avente lo scopo di compiere attentati contro Cuba.

 

"Toñin" Llamas, che apparse poi nei titoli degli organi di stampa come proprietario dell’imbarcazione destinata a fini terroristici La Esperanza, intercettato nel 1998 a Porto Rico, ha denunciato nel giugno 2006 che questi soci lo esortarono allora ad ottenere un prestito milionario per l’acquisto di materiale da guerra, cosa che anni dopo provocò il suo fallimento finanziario.

 

Nell’ambito di questo complotto, su cui il compiacente FBI non ha mai indagato, vennero comprati aerei comandati a distanza, un elicottero, imbarcazioni dotate di artiglieria e molte altre attrezzature destinate a scatenare una vera e propria campagna di terrore.

 

È oggi abbondantemente dimostrato come Luis Posada Carriles abbia ricevuto per anni tutti i suoi finanziamenti proprio da parte dei "paramilitari" della FNCA, amici di Aznar, che comprendevano personaggi così connotati come Luis Zuñiga Rey, Alberto Hernández, Horacio García, Domingo Otero, Roberto Martin Pérez e Feliciano Foyo.

 

Ciò mentre "Toñin" stava facendo visita a Madrid ai signori del Partito Popolare.

 

 

UNA GIGANTESCA

TRUFFA

 

 

Era allora così forte il rapporto di fiducia sviluppato da Aznar con Mas Canosa, che dopo la sua elezione e grazie alle sue trappole, la corporazione statale spagnola Sintel venne venduta, senza ulteriori spiegazioni, alla ditta nordamericana Mas Tec International, proprietà dell’oggi defunto capo della FNCA.

 

Il giudice dell’Udienza Nazionale Santiago Pedraz, a Madrid, ha chiamato alcuni giorni fa a dichiarare come accusati nel caso Sintel l’ex presidente di Mas Tec International tra il 1997 ed il 2000, José Antonio Casanova ed il vicepresidente di Sintel ed ex presidente di Mas Tec International nello stesso periodo, Ricardo Campos. Appariranno il 29 di questo mese.

 

La Procura Anticorruzione, secondo la stampa spagnola, dimostrerà come entrambi abbiano partecipato alla milionaria truffa che fece scomparire tutti i fondi gestiti da Sintel su istruzioni dell’imprenditore Jorge Mas Santos, figlio di Mas Canosa e proprietario della MasTec, nonchè di suo fratello Juan Carlos.

 

Secondo ex soci di Mas Santos, unico erede di suo papà, questi ha liquidato fraudolentemente la Sintel mediante una serie di manovre finanziarie ed una serie si società internazionali in paradisi fiscali e banche del Lussemburgo, Haiti, Isole Vergini, Messico, Porto Rico, Svizzera e Stati Uniti.

 

La spettacolare frode ha lasciato senza impiego migliaia di lavoratori della Sintel e delle sue sussidiarie.

 

Aznar, che ha mentito e manipolato grossolanamente l’opinione pubblica spagnola i giorni seguenti agli attentati dell’11 marzo 2004 (11-M), che hanno causato la morte di 191 persone, non è mai stato portato di fronte alla giustizia per spiegare la gigantesca truffa Sintel/Mas Tec, che ha reso ancora più ricchi i suoi amici di Miami ed ha mandato sul lastrico varie migliaia di lavoratori di quella che era una prospera impresa dello Stato spagnolo.

 

 

AZNAR SI È RIFIUTATO DI DENUNCIARE I

TERRORISTI CUBANI NEL VERTICE DI PANAMA

 

 

Aznar nel novembre del 2000 si trovava a Panama, partecipando al Vertice Ispano-Americano, quando le autorità giudiziarie del detto paese, rispondendo ad una denuncia cubana, procedettero all’arresto del terrorista internazionale Luis Posada Carriles, che intendeva effettuare un attentato dinamitardo nell’anfiteatro dell’Università di Panama durante il discorso del presidente Fidel Castro. Ignorava allora che i suoi amici della FNCA, di cui conosceva le caratteristiche, stavano dietro al complotto, nel quale Posada contava come complice su Guillermo Novo Sampoll, dirigente della detta organizzazione? Non sapeva che a Miami i suoi amici della FNCA, che avevano finanziato parte della sua campagna volta ad ottenere la presidenza del Governo spagnolo incoraggiavano, favorivano e orientavano da anni le iniziative di Posada e della sua banda di terroristi?

 

Pretendendo di presentarsi come benefattore delle Americhe l’ex presidente del Governo spagnolo, che ha fatto precipitare il suo paese nel disastro iracheno, potrebbe forse spiegare come può predicare la democrazia ed i diritti umani mentre continua ad essere associato a coloro che, a Miami, chiedono che Cuba diventi un’altra Baghdad.