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Gli USA
rifiutano i visti ad intellettuali cubani
L’Amministrazione nordamericana ha negato il visto ad un gruppo di intellettuali cubani invitati ad un forum nel Connecticut, ha confermato martedì l’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (UNEAC).
María del Carmen Rodríguez, capo del Dipartimento Pratiche e Protocollo dell’UNEAC ha confermato a Prensa Latina che al gruppo membro di quest’istanza non governativa è stato impedito di prendere parte all’evento, la cui conclusione è prevista per oggi (mercoledì).
I cubani avrebbero dibattuto con altri 31 intellettuali provenienti da USA, Russia ed Europa sulle impronte culturali delle relazioni tra L’Avana e la scomparsa URSS, ma il Dipartimento di Stato ha negato loro i visti d’ingresso.
E così Reina María Rodríguez, Polina Martínez, Raúl Aguiar, Desiderio Navarro, Jorge Miralles, Jose Miguel Sánchez, Pedro Manuel González, Dmitri Prieto, Ana Lidia Vega ed Ernesto René Rodríguez si sono aggiunti alla lista dei cubani a cui è stato impedito di viaggiare da parte di Washington.
Il dibattito "Cuba-URSS e l’esperienza post-sovietica", promosso dall’Università del Connecticut, ha dovuto fare a meno della partecipazione cubana in virtù delle regolamentazioni unilaterali nordamericane.
Le commissioni della conferenza hanno affrontato temi come le identità ibride, la cultura, l’economia ed i problemi di cittadinanzia nell’area post-sovietica.
La misura è stata presa in concomitanza con il rifiuto, questa settimana, del permesso di viaggio ai ciclisti nordamericani invitati al XXXII Giro di Cuba e ad una squadra di lotta greco-romana che avrebbe dovuto allenarsi nell’Isola, nel gennaio scorso.
José Peláez, titolare della Federazione Cubana di Ciclismo, ha segnalato che Washington ostacola l’abituale presenza dei ciclisti nordamericani, che stanno ancora reclamando il rispetto del loro diritto a partecipare all’imminente classico.
Le autorità statunitensi proibiscono la partecipazione dei loro atleti a competizioni cubane e quella di sportivi dell’Isola nelle gare in territorio nordamericano, in virtù di un blocco che ha appena compiuto ufficialmente 45 anni.
Questa politica ostile, sviluppata da 10 amministrazioni degli USA, pregiudica inoltre gli scambi culturali, scientifici, accademici e sportivi tra i popoli cubano e statunitense.
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