Il blocco nordamericano contro Cuba,
oltre ad essere unilaterale ed illegale, si qualifica come chiara e grave
violenza contro i bambini e bambine del paese.
Così ha detto il rappresentante cubano Yuri Gala parlando davanti al plenario
del Consiglio dei Diritti umani dell'ONU, che si svolge in questa città
svizzera.
Il funzionario cubano é intervenuto durante le deliberazioni del Consiglio sulla
relazione dell'esperto indipendente, il brasiliano Paulo Sergio Pinheiro,
presentata a questa istanza.
Gala ha spiegato che, benché il documento riconosca questioni importanti
relazionate con gli ambiti della famiglia, comunità, società e sfruttamento del
lavoro infantile, non tocca altri temi centrali del concetto di
violenza contro i bambini ed ha ricordato che essi sono vittime di conflitti
armati, aggressioni ed occupazioni straniere.
Un'attenzione integrale al tema deve includere il trattamento negligente
dell'infanzia che si manifesta nell'ingiusto ordine internazionale vigente e
l'impatto negativo delle politiche e decisioni dell'Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC) e delle istituzioni di Bretton Woods.
Più avanti, ha puntualizzato che tra le principali forme di violenza contro i
bambini non devono tralasciarsi di menzionarsi la povertà, la fame,
l'analfabetismo e l'emarginazione.
Gala ha esemplificato il carattere crudele del blocco statunitense a Cuba che si
é manifestato, tanto surrealmente, col divieto a consegnare ad un bambino cubano una
macchina fotografica digitale, il
suo premio per aver vinto un concorso mondiale di disegno, perché era fabbricata
con componenti nordamericani.
In collegamento con la relazione presentata, Cuba ha suggerito che si
organizzino ed integrino tutti gli aspetti vincolati al concetto di violenza
contro i bambini o altrimenti si definisca il mandato dell'esperto, adattandolo ad un
ambito e contenuto che eviti che si sovrapponga ad altri meccanismi del
Consiglio.
Durante la sessione dell’Assemblea
Generale sono intervenuti i rappresentanti di circa 20 delegazioni e
osservatori, che hanno esposto impressionanti statistiche che dimostrano come
sono indifesi i bambini, sia nelle nazioni sviluppate che nei paesi del Terzo
Mondo.
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