Cuba replicando alla rappresentante Usa, nella sessione del Consiglio dei
Diritti Umani, ha qualificato come falso e cinico il supposto impegno degli
Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo.
Il delegato cubano, Rodolfo Reyes Rodríguez, si é riferito alle affermazioni
della nord americana Velia de Pirro che ha tentato di rispondere all'intervento,
realizzato il giorno prima dal cancelliere cubano,
Felipe Pérez Roque, nel segmento di
alto livello della riunione.
De Pirro ha preteso sottolineare il supposto impegno di Washington contro il
terrorismo e la tortura ed ha chiesto a Cuba di accettare la visita, nel paese,
dei procedimenti (relatori) tematici su detenzioni arbitrarie, libertà di
opinione ed espressione e la tortura.
Reyes ha sottolineato l'impunità che godono i gruppi terroristici che operano
dalla Florida contro il popolo cubano, evidenziando la protezione a
Luis Posada Carriles,
responsabile dell'attentato ad un aeroplano della Cubana di Aviazione, in pieno
volo, e la conseguente morte dei suoi 73 passeggeri.
Molti di questi terroristi sono stati addestrati e finanziati da successive
amministrazioni statunitensi e l'Agenzia Centrale di Intelligence, CIA, ha
direttamente partecipato all'articolazione di centinaia di tentativi di
assassinio contro il Capo di Stato cubano.
Nella sua risposta, il rappresentante cubano ha ricordato che proprio la CIA ha
appoggiato, in determinati momenti, alcuni capi, che oggi sono ricercati,
di quella che ora é chiamata la rete terroristica Al Qaeda.
Reyes si é riferito alla richiesta di visita di relatori tematici a Cuba e ha
osservato che sono gli Stati Uniti che hanno ostacolato la lora entrata, tante
volte richiesta dai rappresentanti di questi procedimenti, al centro
internazionale di tortura nell'illegale base navale nordamericana di
Guantánamo, nel sud di Cuba.
Questo è l'unico posto dove si pratica la tortura nel nostro arcipelago, ha
puntualizzato il delegato cubano.
Più avanti, ha segnalato che gli unici cubani detenuti in maniera arbitraria
sono i cinque giovani antiterrorista che
rimangono sequestrati nelle prigioni degli Stati Uniti dal 1998.
In un'altra parte del suo intervento, Reyes ha fatto menzione del Relatore sulla
Libertà di Opinione ed Espressione, uno dei mandati tematici del Consiglio,
modalità la cui validità é stata difesa dal cancelliere cubano.
In questo caso, ha sollecitato gli Stati Uniti a dimostrare la sua compatibilità
con le norme del diritto internazionale ed il rispetto della sovranità del
popolo cubano, vittima della costante aggressione
radioelettronica diretta da territorio nordamericano.
Esistono contro Cuba più di 2200 ore di programmazione radiale e televisiva dai
contenuti pieni di odio, i quali includono messaggi di esortazione al
"cambiamento di regime" ed anche al terrorismo.
In conclusione, Reyes ha detto che il curriculum di Cuba in materia di diritti
umani è riconosciuto e per questo motivo é stata eletta membro fondatore del
Consiglio mentre gli Stati Uniti non hanno potuto neppure presentare la propria
candidatura.
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