5 febbraio 2007 -  L.P.Navarro www.granma.cubaweb.cu

Nuove aggressioni

radiotelevisive

 

 

 

 

La permanente aggressione radiotelevisiva degli Stati Uniti verso Cuba è in continua crescita. A metà dicembre i direttivi di Radio e TV Martí hanno affittato spazi alla stazione televisiva WPMF-38, proprietà di TVC Broadcasting che trasmette programmazione dell'Azteca America, ed a Radio Mambí WAQI 710AM, della catena Univisione.

Ogni anno il governo statunitense investe milioni di dollari per trasmettere programmi sovversivi da Radio e TV Martí, diretti a destabilizzare la Rivoluzione cubana.

L'uso del canale permetterà
alla stazione governativa statunitense anche l'accesso alle trasmissioni da satellite di Direct TV, "le quali si captano mediante antenne paraboliche illegali nell'Isola", come ha riportato El Nuevo Herald. Con questo pretendono ottenere nuove vie per cui i loro sovversivi messaggi, destinati a destabilizzare la Rivoluzione, siano visti ed uditi a Cuba.

Nessuno si sbagli. Non per gusto le raccomandazioni contenute nel capitolo uno del piano annessionista di Bush includono la distribuzione di computer, radio ad onda corte, antenne satellitari, decodificatori, fax e fotocopiatrici ai suoi mercenari residenti a Cuba. La maggior parte di questi mezzi, che si contano a migliaia, sono stati introdotti illegalmente dalla SINA riparandosi nella valigia diplomatica.

Per questo e per continuare a finanziare la sovversione interna nel nostro paese, il governo statunitense ha deciso di destinare 80 milioni di dollari addizionali, nei prossimi due anni, e non meno di 20 milioni annuali nel successivo, fino ad ottenere il sogno di abbattere la Rivoluzione.

In questo affanno si sono già consumati — e scialacquato in loschi maneggi — 73,5 milioni di dollari, tra il 1996 ed il 2005, come dimostrato da recenti investigazioni realizzate dall'Ufficio di Auditorio del Governo, organo del Congresso degli Stati Uniti.

Paradossalmente le nuove vie per realizzare le trasmissioni arrivano nel momento in cui la stazione TV Martí, con sede a Miami, affronta una serie di critiche per aver investito 10 milioni di dollari annuali "nel produrre programmi che l'utenza alla quale sono diretti, in quell'isola dei Caraibi, raramente vede", come riferito da un dispaccio dell'agenzia AP.

Disattendendo le multiple denunce realizzate da Cuba in fori internazionali, il governo statunitense va alla ricerca di qualunque mezzo col quale possa ottenere audience radiotelevisiva per i programmi sovversivi emessi dal suo territorio con destinazione un paese sottosviluppato e bloccato.

Con tale agire si violano importanti precetti della Costituzione, dell'Accordo e del Regolamento di Radiocomunicazione dell'Unione Internazionale di Telecomunicazioni (UIT). Questi stipulano che l'oggetto dei suoi stati membri è quello di "facilitare le relazioni pacifiche, la cooperazione internazionale tra i popoli e lo sviluppo economico e sociale per mezzo del buon funzionamento delle telecomunicazioni".

Davanti alla reiterata opposizione cubana a che si copra il suo territorio con segnali di radiodiffusione per Onde Medie, Frequenza Modulata o da canali TV, perché questo limita lo sviluppo dei suoi servizi nazionali, l'Ufficio di Radiocomunicazione e la Giunta del Regolamento di Radiocomunicazione hanno sollecitato l'Amministrazione nordamericana che tali attività cessino. Per tutta risposta, orecchie da mercanti.
 


Salendo il ritmo
 


Non c'è niente di nuovo. La permanente aggressione radiale da parte USA contro Cuba incominciò nella decade del '60 e ha continuato in crescendo fino ai nostri giorni. Dal suolo statunitense si é arrivati ad emettere, in una settimana, più di 2300 ore da differenti servizi e bande di frequenze; per far ciò si sono impiegati dai mezzi clandestini, protetti dalle autorità, fino ai servizi commerciali e dello stesso governo nordamericano.

L'aggressione ha adottato carattere ufficiale nel 1985 quando apparve una stazione radio di Onde Medie del riferito governo. Ubicata nel territorio di questo paese con antenne dirette a Cuba, trasmette programmi il cui contenuto è destabilizzante, d'ingerenza nei fatti interni di Cuba e sovversivo.

Nel 1990 il governo USA, membro dell'UIT, ha posto in servizio un trasmettitore televisivo a bordo di un aerostato, bloccato a 3000 metri di altezza in uno degli isolotti al sud dello stato della Florida, per coprire parte del territorio nazionale cubano con lo stesso tipo di programmazione. Questo ha causato
, inoltre, interferenze dannose ai servizi della televisione cubana le cui stazioni sono debitamente inscritte nel Registro Maestro delle Frequenze.

Una nuova modalità delle stesse trasmissioni televisive si é prodotta nel mese di maggio 2004 e dopo, periodicamente, a partire da agosto 2005, usando un aero militare del tipo EC-130, appartenente al Comando Solo di una Unità di Guerra Psicologica delle Forze armate di questo paese. Insolentemente ad entrambe le stazioni emittenti misero il nome dell'Eroe Nazionale José Martí.
 


Fa' ciò che io dico...
 


Mentre succedono tali cose, nell'interno degli Stati Uniti la situazione è ben diversa. Così come mostrano recenti notizie.

Javed Iqbal e Saleh Elahwal, due cittadini statunitensi, sono stati arrestati dall'FBI, il primo in agosto ed il secondo il 20 novembre 2006, e saranno sottoposti ad un processo giudiziale nel quale potrebbero essere condannati a 110 anni di prigione. Che crimine hanno commesso? Ambedue avevano installato antenne paraboliche che permettevano loro ed ad altre persone, di captare le trasmissioni di Al Manar, il canale televisivo di Hezbollah. Gli Stati Uniti considerano che quel canale televisivo è "un'organizzazione terroristica". Quindi, la giustizia statunitense considera che vedere quel canale o contribuire alla sua diffusione sono fatti che costituiscono una forma di complicità con un'organizzazione terroristica. Il giudizio avrà luogo in Manhattan e permetterà al pubblico di sapere se gli Stati Uniti sono disposti a portare fino alle sue ultime conseguenze la logica aberrante che ha adottato sulla questione (Edito in Ribelion, 30 novembre 2006).

El Nuevo Herald ha portato a conoscenza il caso di dieci impiegati delle poste che furono arrestati a Miami per pirateggiare il segnale del satellite di un'impresa di distribuzione di canali televisivi, per questo ora affrontano circa 30 anni di prigione.

La pirateria del segnale del sistema Direct TV cominciò tre anni fa quando Edward John De Salle, impiegato in un ufficio del servizio postale degli Stati Uniti del sudovest di Miami-Dade, incominciò a guadagnare, dai colleghi di lavoro, circa 30 dollari per l'accesso al servizio televisivo che aveva in casa sua. De Salle contrattò un servizio che gli permetteva di avere accesso totale a tutti i canali di Direct TV e dopo chiese all'impresa che gli inviasse varie scatole di decodificatori per installarli nella sua proprietà. Invece li consegnò ai suoi colleghi di lavoro che li collocarono nelle loro rispettive abitazioni.

Gli uomini sono accusati di "associazione criminale" e "cospirazione per formare un'associazione criminale". Secondo la notizia le autorità hanno trovato,
uno degli accusati, in possesso dei programmi informatici necessari per alterare e falsificare le carte di accesso ai servizi satellitari dei decodificatori. Portavoce di Direct TV non rispondono a domande sul caso.

Gravi delitti, complicità con organizzazioni terroristiche, severe sanzioni.... Solo se fatti simili si eseguono in terra statunitense e pregiudicano la politica governativa.

Se sono diretti contro la nazione cubana è farina di un altro sacco. A nome della tanto portata e riportata "lotta per la democrazia" e calpestando le normative internazionali, questa potenza mondiale non si perita di utilizzare tutto il suo potere tecnologico e militare contro un paese in via di sviluppo che non fa altra cosa che difendere i suoi principi e la sua sovranità.

Le autorità del nostro paese, con l'appoggio dell'immensa maggioranza del popolo, prendono e prenderanno le misure necessarie affinché i piani controrivoluzionari dell'amministrazione Bush non abbiano successo.

Un'altra volta questi propositi si schianteranno contro la volontà popolare di affrontare ogni aggressione con maturità e decisione.

Aeroplani, aerostati, sistemi satellitari clandestini, radio presintonizzate, non piegheranno la nostra coscienza. Quelli che si prestano a moltiplicare il messaggio aggressivo e sozzo contro la Rivoluzione cubana falliranno nei loro tentativi.