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Cuba ha respinto,
nel Consiglio di Sicurezza, le
giustificazioni degli Stati Uniti sul caso di
Luis Posada Carriles, un
terrorista internazionale recentemente rilasciato in territorio nordamericano.
Rodolfo Benítez, Consigliere della missione permanente di Cuba all'ONU, ha
risposto ad un intervento dell'ambasciatore statunitense Zalmay Khalilzad che si
era riferito ai discorsi degli ambasciatori Ileana Núñez, di Cuba, e Francisco
Arias, del Venezuela.
Entrambi i diplomatici, durante un dibattito aperto sul terrorismo nel Consiglio
di Sicurezza, hanno censurato la responsabilità degli Stati Uniti nella
liberazione di questo noto terrorista, accusato, tra altri crimini, dell'esplosione
di un aeroplano civile cubano.
Il diplomatico statunitense ha detto che gli Stati Uniti stanno applicando la
legge che vieta l'estradizione di Posada Carriles a Cuba o Venezuela e che il
caso non è chiuso.
Khalilzad ha affermato che gli Stati Uniti sono disposti a consegnarlo ad un
paese terzo, il governo sta analizzando il verdetto
della corte.
Nella sua replica, Benítez ha chiesto perché il governo degli Stati Uniti
impunemente ha permesso l'entrata, nel suo territorio, di Posada Carriles e
perché lo protessero durante i mesi che rimase, come illegale, in questo paese.
Perché questo individuo é stato accusato di reati migratori di minore entità,
quando le autorità avevano tutti gli elementi per processarlo come terrorista.
Al riguardo il Consigliere ha segnalato che perfino ora, dopo la sua
liberazione, il governo degli Stati Uniti ha tutte le informazioni ed i
meccanismi legali per tornare ad arrestare Posada Carriles.
Nel suo intervento il diplomatico cubano ha denunciato che con completa
impunità, in Miami ed altre città statunitense, vengono erogati e si raccolgono fondi per
realizzare atti terroristici.
"Vengono utilizzati apertamente e normalmente i conti bancari che finanziano il
terrorismo, si recluta terroristi, si permette l'acquisizione di armi e l'uso
del territorio a coloro che finanziano, pianificano e commettono atti di
terrorismo contro Cuba".
Benítez ha sottolineato di pronunciare il suo discorso di fronte al Consiglio a
nome dei 3478 cubani che
sono morti e dei 2099 che hanno ricevuto danni alla loro integrità fisica negli
innumerabili azioni terroristiche delle quali è stato vittima il suo paese in
più di 45 anni.
Ha ricordato che nella loro immensa maggioranza quegli atti furono pianificati
ed organizzati in territorio statunitense con appoggio, protezione e
finanziamento dei suoi successivi governi.
Il funzionario cubano ha offerto un dettagliato fascicolo delle azioni di Posada
Carriles tanto in Cuba come in altri paesi dell'America Latina.
Tra essi si é riferito alla sua partecipazione nell'Operazione Condor, un piano
di sequestri, torture, assassini e sparizioni portato a termine dalle dittature
militari latinoamericane con l'appoggio dell'Agenzia Centrale di Intelligence.
Ha anche parlato della serie di atti terroristici con artefatti esplosivi contro
hotel di L'Avana, nel 1997, che costarono la vita al giovane turista italiano
Fabio di Celmo.
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