Nazioni Unite 22 maggio 2007 -  www.granma.cubaweb.cu (PL)

 

Cuba risponde alle giustificazioni degli

Stati Uniti su Posada Carriles

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Cuba ha respinto
, nel Consiglio di Sicurezza, le giustificazioni degli Stati Uniti sul caso di Luis Posada Carriles, un terrorista internazionale recentemente rilasciato in territorio nordamericano.

Rodolfo Benítez, Consigliere della missione permanente di Cuba all'ONU, ha risposto ad un intervento dell'ambasciatore statunitense Zalmay Khalilzad che si era riferito ai discorsi degli ambasciatori Ileana Núñez, di Cuba, e Francisco Arias, del Venezuela.

Entrambi i diplomatici, durante un dibattito aperto sul terrorismo nel Consiglio di Sicurezza, hanno censurato la responsabilità degli Stati Uniti nella liberazione di questo noto terrorista, accusato, tra altri crimini, dell'esplosione di un aeroplano civile cubano.

Il diplomatico statunitense ha detto che gli Stati Uniti stanno applicando la legge che vieta l'estradizione di Posada Carriles a Cuba o Venezuela e che il caso non è chiuso.

Khalilzad ha affermato che gli Stati Uniti sono disposti a consegnarlo ad un paese terzo, il governo sta analizzando il verdetto della corte.

Nella sua replica, Benítez ha chiesto perché il governo degli Stati Uniti impunemente ha permesso l'entrata, nel suo territorio, di Posada Carriles e perché lo protessero durante i mesi che rimase, come illegale, in questo paese. Perché questo individuo é stato accusato di reati migratori di minore entità, quando le autorità avevano tutti gli elementi per processarlo come terrorista.

Al riguardo il Consigliere ha segnalato che perfino ora, dopo la sua liberazione, il governo degli Stati Uniti ha tutte le informazioni ed i meccanismi legali per tornare ad arrestare Posada Carriles.

Nel suo intervento il diplomatico cubano ha denunciato che con completa impunità, in Miami ed altre città statunitense, vengono erogati e si raccolgono fondi per realizzare atti terroristici.

"Vengono utilizzati apertamente e normalmente i conti bancari che finanziano il terrorismo, si recluta terroristi, si permette l'acquisizione di armi e l'uso del territorio a coloro che finanziano, pianificano e commettono atti di terrorismo contro Cuba".

Benítez ha sottolineato di pronunciare il suo discorso di fronte al Consiglio a nome dei 3478 cubani che sono morti e dei 2099 che hanno ricevuto danni alla loro integrità fisica negli innumerabili azioni terroristiche delle quali è stato vittima il suo paese in più di 45 anni.

Ha ricordato che nella loro immensa maggioranza quegli atti furono pianificati ed organizzati in territorio statunitense con appoggio, protezione e finanziamento dei suoi successivi governi.

Il funzionario cubano ha offerto un dettagliato fascicolo delle azioni di Posada Carriles tanto in Cuba come in altri paesi dell'America Latina.

Tra essi si é riferito alla sua partecipazione nell'Operazione Condor, un piano di sequestri, torture, assassini e sparizioni portato a termine dalle dittature militari latinoamericane con l'appoggio dell'Agenzia Centrale di Intelligence.

Ha anche parlato della serie di atti terroristici con artefatti esplosivi contro hotel di L'Avana, nel 1997, che costarono la vita al giovane turista italiano Fabio di Celmo.