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Discorso pronunciato dal Cte in Capo Fidel Castro, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Primo Ministro del Governo Rivoluzionario, nell'atto di commemorazione delle vittime dell'aereo della cubana distrutto in pieno volo, il 6 ottobre.
Piazza della Rivoluzione il 15 ottobre 1976 "Anno del XX anniversario del Granma"
Composizione giornalistica dell'atto terroristico con biografia degli autori del crimine
Familiari
dei cubani assassinati il 6 ottobre;
Non sempre le azioni sono realizzate da elementi di questi gruppi di copertura. Molte volte la CIA realizza il lavoro sporco con altri mezzi e le organizzazioni create servono per attribuirsi la paternità dei fatti.
Negli Stati Uniti questi gruppi proclamano pubblicamente i loro crimini ed annunciano nuovi atti vandalici.
Nel mese di agosto del 1976 apparve, edito in un periodico controrivoluzionario che si pubblica a Miami, un supposto bollettino di guerra, dove dopo avere riferito come fecero esplodere un'automobile di fronte all'Ambasciata cubana in Colombia e distrutto gli uffici dell'Air Panamá, dichiarano, alla fine, testualmente: "Molto presto attaccheremo aerei in volo... " Seguono le firme delle cinque organizzazioni terroristiche radicate a Miami che anteriormente abbiamo segnalato.
In un altro giornale di Miami, il 19 settembre di quest'anno, leggiamo una descrizione dettagliata che il CORU fa del tentativo di sequestro del console cubano in Merida e dell'assassinio del tecnico della pesca Artagnán Díaz Díaz combinato col progetto di far saltare in aria l'Ambasciata cubana in Messico. Due degli assassini avevano volato, da Miami al Messico, con passaporti nordamericani per realizzare i fatti e furono arrestati, in questo paese, dopo il crimine. Un terzo ritornò negli Stati Uniti per scappare all'azione dalla giustizia messicana.
In un altro dei libelli che si pubblica a Miami, il 9 settembre 1976, appare una pagina grafica su un supposto congresso dell'organizzazione terroristica Brigata 2506 celebrato in quella città. Nella stessa si include la foto del tiranno Somoza che fa il sunto dell'atto e con lui un rappresentante yankee, Claude Pepper.
In un'altra pubblicazione appare la foto di un'assemblea di questi gruppi controrivoluzionari dove si trovano, presiedendo l'atto, come da nota al piede della foto, Julio Durán, ambasciatore del Cile alle Nazioni Unite; il sindaco di Miami, Maurice Ferrer; il colonnello Eduardo Sepúlveda, console generale del Cile a Miami ed il congressista nordamericano Tom Gallager.
Che cosa c'é di strano che ora il CORU rivendichi, davanti all'agenzia AP, la ripugnante impresa di avere fatto esplodere un aeroplano con 73 persone a bordo?
Che cosa ci sarebbe di strano che questi stessi elementi fossero gli autori dell'assassinio dell'ex cancelliere cileno Orlando Letelier, la cui morte indignò l'opinione pubblica latinoamericana e mondiale?
Facendo un elenco degli atti terroristici portati a termine contro Cuba, dopo che il Governo degli Stati Uniti lanciò le sue insolenti minacce contro il nostro paese, abbiamo i seguenti:
Anno 1976.
6 aprile. Due pescherecci, "Ferro 119" e "Ferro 123", sono attaccate da lance pirate provenienti dalla Florida che causano la morte al pescatore Benvenuto Mauriz e gravi danni alle imbarcazioni.
22 aprile. Una bomba è collocata nell'Ambasciata cubana in Portogallo che causa la morte di due compagni ed il grave ferimento di altri, distruggendo totalmente il locale.
5 luglio. La missione di Cuba davanti all'ONU è oggetto di un attentato con esplosivi che causa importanti perdite materiali.
9 luglio. Una bomba esplode nel vagone che carica i bagagli del volo della Cubana di Aviazione, nell'aeroporto della Giamaica, alcuni momenti prima di essere trasbordati.
10 luglio. Una bomba esplode negli uffici della British West Indies delle Barbados che rappresenta gli interessi della Cubana di Aviazione in quel paese.
23 luglio. Un tecnico dell'Istituto Nazionale della Pesca, Artagnán Díaz Díaz, è assassinato nel tentativo di sequestrare il console cubano a Merida.
9 agosto. Due funzionari dell'Ambasciata cubana in Argentina sono sequestrati; di loro non si hanno più notizie.
18 agosto. Una bomba esplode negli uffici della Cubana di Aviazione in Panama, causando considerevoli danni.
6 ottobre. È distrutto in pieno volo un aeroplano della Cubana di Aviazione con 73 persone a bordo.
Come può apprezzarsi, in soli due mesi furono organizzati due sabotaggi di straordinaria gravità contro aerei cubani, in voli internazionali strapieni di passeggeri, uno dei quali risultò fatale.
Dietro questi fatti c'é la CIA. E in tutte le occasioni, quasi senza eccezione, le organizzazioni terroristiche che stanno negli Stati Uniti ed agiscono impunemente nel territorio di quel paese, essenzialmente si attribuirono la paternità degli stessi le cinque che compongono l'insieme chiamato CORU.
Desidero ricordare che la CIA è stata autrice di procedimenti criminali che stanno colpendo, negli ultimi anni, in modo crescente la comunità internazionale. La CIA inventò ed incoraggiò i sequestri di aeroplani per applicarli contro Cuba nei primi anni della Rivoluzione; la CIA inventò gli attacchi pirati, da basi straniere, nella sua politica di aggressioni contro Cuba; la CIA inventò la destabilizzazione di governi stranieri; la CIA rieditò nel mondo moderno la funesta politica di pianificare e tentare l'assassinio di dirigenti di altri stati; ora la CIA ha inventato il tenebroso ricorso di fare esplodere aeroplani civili in pieno volo. È necessario che la comunità mondiale prenda coscienza della gravità che tali fatti implicano.
Anche se il Senato degli Stati Uniti investigò e riconobbe pubblicamente gli innumerevoli piani della CIA per assassinare i dirigenti della Rivoluzione Cubana e la sua consacrazione, durante vari anni, a questo compito il Governo degli Stati Uniti non ha dato nessuna spiegazione, di tali fatti, al Governo di Cuba e neppure ha presentato le più pallide scuse.
Abbiamo il sospetto che il Governo degli Stati Uniti non abbia rinunciato a tali pratiche. Il 9 ottobre, soli tre giorni dopo il criminale sabotaggio delle Barbados, fu intercettato un messaggio inviato dalla CIA ad un suo agente a L'Avana. Detto messaggio, trasmesso dal centro principale della CIA in Langley, Virginia, dice testualmente, tra altre cose: "Favorire informare, prima opportunità, qualunque dato riguardo presenza Fidel cerimonia primo anniversario indipendenza Angola giorno 11 novembre. Caso affermativo, tentare di verificare itinerario completo visita Fidel in altri paesi stesso viaggio".
Un'altra istruzione con data anteriore dice così:
Quale è la reazione ufficiale e particolare su attacchi con bombe contro uffici cubani all'estero? Che cosa faranno per evitarli e prevenirli? Chi si sospetta come responsabili? Ci saranno rappresaglie?
Speriamo che il Governo degli Stati Uniti non osi negare la veridicità di queste istruzioni dell'ufficio centrale della CIA e molte altre che, in fragranti atti di spionaggio, ha fornito alla stessa persona. Possediamo la chiave, le cifre e tutte le prove dell'autenticità di queste comunicazioni. In questo caso concreto, il supposto agente reclutato dalla CIA, dal primo istante e per 10 anni ha mantenuto dettagliatamente informato il Governo di Cuba di tutti i suoi contatti con la stessa, i mezzi e le istruzioni ricevute. La CIA supponeva che l'agente fosse riuscito a collocare un moderno microtrasmettitore elettronico, che gli fu consegnato per questo, niente meno che nell'ufficio del compagno Osmany Cienfuegos, Segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri. Di lì la sicurezza con cui presumeva ricevere, col dovuto anticipo, l'informazione pertinente a qualunque viaggio del Primo Ministro di Cuba all'estero.
Quelli che immaginano che la CIA si sia corretta un apice per le denunce che nello stesso seno della società nordamericana si sono prodotte sui suoi raccapriccianti fatti, sono in un profondo errore. I suoi metodi, in ogni caso, si faranno più sottili e più perfidi.
Per quale motivo la CIA desiderava conoscere l'itinerario esatto del possibile viaggio, con motivo dell'11 novembre, del Primo Ministro in Angola ed altri paesi dell'Africa? Perché desiderava conoscere le misure che si sarebbero prese per evitare e prevenire gli atti terroristici?
Data l'importanza di questo fatto ed il suo valore chiarificatore sulla condotta e le attività della CIA, abbiamo considerato la convenienza di renderlo pubblico benché ciò implichi il sacrificio di una fonte preziosa di informazioni.
Tre anni fa il Governo di Cuba sottoscrisse col Governo degli Stati Uniti un accordo sulla pirateria aerea, marittima ed altri delitti, che fu da parte del nostro paese un importante contributo alla soluzione del grave problema mondiale dei sequestri di aeroplani. Il Governo di Cuba non esigette, per sottoscrivere questo accordo, condizione alcuna neppure la sospensione del criminale blocco economico che il Governo degli Stati Uniti mantiene sul nostro paese. Cuba, inoltre, senza il minimo obbligo legale restituì ad un'impresa nordamericana i 2 milioni di dollari che alcuni sequestratori avevano portato con sé e che furono confiscati dalle nostre autorità.
In una certa occasione le autorità cubane, nell'aeroporto di Rancho Boyeros, salvarono la vita a numerosi cittadini nordamericani che, provenienti dalla Florida, dovettero effettuare un atterraggio di emergenza dopo che la polizia nordamericana aveva distrutto, sparando, le gomme dell'aeroplano in un tentativo, inutile, di non farlo decollare. Lo faremmo esattamente in qualunque situazione simile, per ragioni strettamente umanitarie.
Che differenza rispetto alla brutale condotta di coloro che armarono le mani assassine ed incoraggiarono la distruzione del nostro aeroplano alle Barbados!
Cuba non fece mai né farà propaganda ai sequestratori di aerei e sta disposta a collaborare realmente con qualunque governo responsabile nella lotta contro la pirateria ed il terrorismo aereo.
Ma il Governo degli Stati Uniti è stato incapace di adempiere allo spirito e alla lettera dall'accordo sottoscritto con Cuba nel febbraio 1973.
Dopo l'assassinio impunito di un pescatore cubano e la distruzione di due lance in un attacco pirata in prossimità della Florida, avvertimmo il Governo degli Stati Uniti che se tali fatti si fossero ripetuti ed i suoi autori non fossero stati esemplarmente sanzionati, l'accordo avrebbe smesso di avere validità. Non ci fu risposta. Il crimine non fu investigato né sanzionato.
I fatti avvenuti successivamente sono molto più gravi, perché l'azione terroristica scatenata dall'ostilità e la politica degli Stati Uniti verso Cuba è culminata nell'incredibile barbarie di distruggere aerei civili cubani in pieno volo.
L'accordo sottoscritto tra i governi degli Stati Uniti e Cuba, il 15 febbraio 1973, non può sopravvivere a questo brutale crimine.
Il Governo di Cuba si vede nella necessità di cancellarlo e così lo comunicherà, questo stesso pomeriggio, al Governo degli Stati Uniti. Conforme ai termini testuali di detto accordo, in qualunque momento del suo periodo di validità e mediante denuncia scritta, formulata con sei mesi di anticipo, una delle parti potrà comunicare all'altra la sua decisione di dare per terminato lo stesso. Attenendoci strettamente a quanto convenuto e procedendo alla notifica della sua denuncia nel giorno di oggi, 15 ottobre 1976, detto accordo avrà solamente validità fino al 15 aprile 1977, e non torneremo a sottoscrivere, con gli Stati Uniti, nessun accordo di questa indole fino a che cessi definitivamente la campagna terroristica scatenata contro Cuba, si offrano garanzie effettive al nostro popolo contro questi fatti e si metta definitivamente fine agli atti di ostilità e di aggressione degli Stati Uniti contro Cuba. Non può aversi collaborazione di alcuna indole tra un paese aggressore ed un paese aggredito.
Se dopo il 15 aprile 1977, quando cesserà la validità dell'accordo, qualunque aereo commerciale nordamericano fosse dirottato a Cuba, tanto il mezzo come l'equipaggio ed i passeggeri riceveranno tutte le agevolazioni per ritornare immediatamente al loro paese.
Cuba non incoraggerà mai i sequestri aerei né sarà tollerante coi suoi autori, ma non può mantenere impegni virtualmente unilaterali di restituire o punire gli stessi con un governo sul quale ricade la responsabilità fondamentale di questa infame offensiva terroristica contro il nostro paese.
Gli accordi sottoscritti in questo senso col Canada, Messico, Colombia e Venezuela, seguiranno con piena validità.
Cuba sta disposta anche a collaborare col Messico, Panama, Venezuela, Colombia, Giamaica, Trinidad Tobago, Guyana, Barbados e gli altri paesi dell'area dei Caraibi ed America Centrale che siano capaci di agire in buona fede, con qualunque insieme di misure che si considerino appropriate per combattere questi crimini.
Cuba mantiene perfino la disposizione a discutere con gli Stati Uniti, quale che sia il governo eletto il prossimo mese di novembre, una soluzione a questi problemi ma deve essere, ripeto, sulla base della sospensione definitiva di ogni atto di ostilità ed aggressione alla nostra patria.
Potremmo domandarci che cosa si pretende con questi crimini. Distruggere la Rivoluzione? È impossibile. La Rivoluzione emerge più vigorosa di fronte ad ogni colpo ed ogni aggressione, si approfondisce, diventa più cosciente, si fa più forte. Intimorire il popolo? È impossibile. Di fronte alla vigliaccheria e alla mostruosità di crimini simili il popolo si infiamma ed ogni uomo e donna si trasforma in un soldato ardente ed eroico disposto a morire.
La Rivoluzione c'inculcò a tutti l'idea della fraternità e la solidarietà umana. A tutti ci fece fratelli affettuosi nei quali il sangue di uno appartiene a tutti ed il sangue di tutti appartiene ad ognuno degli altri. Per questo motivo il dolore è di tutti, il lutto è di tutti, ma l'invincibile e poderosa forza di milioni di persone è la nostra forza. E la nostra forza non è solo la forza di un popolo, è la forza di tutti i popoli che già si redensero dallo schiavitù e quella di tutti quelli che nel mondo lottano per sradicare dal seno della società umana lo sfruttamento, l'ingiustizia ed il crimine!
La nostra forza è, infine, la forza del patriottismo e la forza dell'internazionalismo. Le idee per le quali lottiamo sono stendardo degli uomini più onesti e degni del mondo di oggi e l'emblema sicuro e vittorioso del mondo di domani.
L'imperialismo, il capitalismo, il fascismo, il neocolonialismo, il razzismo, il brutale sfruttamento dell'uomo sull'uomo in tutte le sue forme e manifestazioni, si avvicinano al tramonto nella storia dell'umanità ed i suoi impazziti servitori lo sanno; per questo le loro reazioni sono sempre più disperate, più isteriche, più ciniche, più impotenti. Solo questo può spiegare crimini tanto ripugnanti ed assurdi come quello delle Barbados.
Durante più di 100 anni è stato ricordato e condannato con inestinguibile indignazione la fucilazione degli studenti di medicina, nel 1871. Per migliaia di anni il nostro popolo ricorderà, condannerà ed odierà nel più profondo del suo spirito questo orribile assassinio.
I nostri atleti sacrificati nel fiore della loro vita e delle loro facoltà saranno campioni eterni nei nostri cuori; le loro medaglie di oro non giaceranno in fondo all'oceano, si alzano già come soli senza macchie e come simboli nel firmamento di Cuba; non raggiungeranno l'onore dell'olimpiade ma sono ascesi per sempre al bell' olimpo dei martiri della patria!
Il nostro equipaggio, i nostri eroici lavoratori dell'aria e tutti i nostri abnegati compatrioti sacrificati vigliaccamente quel giorno, vivranno eternamente nel ricordo, nell'affetto e l'ammirazione del popolo! Una patria sempre più rivoluzionaria, più degna, più socialista e più internazionalista sarà il grandioso monumento che il nostro popolo erige alla loro memoria e a quella di tutti coloro che sono caduti o cadranno per la Rivoluzione!
Verso i nostri fratelli guyanensi e coreani, immolati quel giorno, va anche, in questi istanti, il nostro più fervente ricordo. Essi ci ricordano che i crimini dell'imperialismo non hanno frontiere, che tutti apparteniamo alla stessa famiglia umana e che la nostra lotta è universale.
Non possiamo dire che il dolore si condivide. Il dolore si moltiplica. Milioni di cubani piangiamo oggi con i cari delle vittime dell'abominevole crimine. E quando un popolo energico e virile piange, l'ingiustizia tremi!
Patria o Morte!
Vinceremo!
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