Andy Montañez: "Vengo a Cuba
 

anche se Bush non vuole"

  

28 maggio 2007  - www.granma.cu

 

"Sono venuto, vengo e verrò sempre a Cuba, anche se Bush non vuole", ha proclamato Andy Montañez dopo aver ricevuto il Premio d’Onore Cubadisco.

 

Sul palcoscenico del Salone Rosa Benny Moré – "che nome per questo tempio dei ballerini", ha commentato –, poco dopo aver cantato alla grande con l’accompagnamento di Manolito Simonet y su Trabuco, il cantante portoricano ha ringraziato per il gesto degli organizzatori della Fiera Internazionale del Disco dell’Avana dopo che Abel Acosta, vice ministro della Cultura e presidente dell’Istituto Cubano della Musica, ha messo il premio nelle sue mani.

 

Cary Diez, vicepresidente del Comitato Organizzatore di Cubadisco, ha sottolineato la lealtà di Montañez all’identità del suo popolo e ha definito la sua arte "parte imprescindibile della canzone necessaria".

 

Dialogando con Granma, Andy ha segnalato: "Quando dico che amo la musica cubana sto esprimendo il mio amore per la musica portoricana: hanno la stessa radice e marciano insieme".

 

"Qui fra voi - ha segnalato - mi sento a casa mia. Mi viene voglia di cantare quando vedo la gente godersi i miei son o diventare sentimentale con le mie canzoni. Tra voi e noi esiste una corrente di simpatia che nulla e nessuno potrà interrompere".

 

L’incontro tra Manolito Simonet e Andy è stato provvidenziale. Nel suo più recente disco, Salsaton, il portoricano ha incorporato due temi del cubano: Sacude la mata e En mi puertorro, quest’ultimo una versione della popolare Locos por La Habana, che possiede la strana virtù di abbinare con equilibrio son e reguetón.

 

"Manolito è bravissimo con il son cubano, con uno stile molto moderno e ha una banda di prima classe, musicisti molto professionali che mettono conoscenza e cuore in quello che suonano", ha detto Montañez alla fine del suo duo con l’orchestra cubana.

 

Un’altra gradevole esperienza che conserva nella sua memoria è il lavoro insieme a Pablo Milanes. Il disco AM/PM Líneas paralelas (2005) è stato qualificato dal critico Iván Figueroa "un ponte che ci comunica, metafora di migrazioni e speranza, arco sonoro che ci ricorda chi siamo e ci invita a festeggiarlo". Nella canzone che da nome al disco, dopo un transito per i classici di Matamoros, Andy dice a Pablo: "Tu dalla tua Cuba bella / Io dalla mia vecchia San Juan / come linee parallele / è stato il nostro andare". E il nostro cantante risponde: "Non si tratta di quanto abbiamo camminato / ma di lasciare un’impronta andando".

 

"Di questo si tratta – sottolinea Andy che adesso è all’Avana –. Gli amici si vedono nella buona e nella cattiva sorte e così vanno Cuba e Porto Rico dai tempi di Martí."

 

Fedele a questo principio, Montañez si è mantenuto fermo a quando nel 1989 il Club Kiwanis, che organizza il Festival della Calle 8 di Miami, ha vietato la sua presentazione perchè aveva visitato Cuba. L’isteria della mafia anticubana di Miami è caduta nuovamente su Andy nel marzo 1997 per aver abbracciato Silvio Rodríguez durante un concerto del trovatore cubano a Porto Rico. Allora Silvio ha commentato: "Sembra che a Miami infastidisca che qualcuno ti saluti a casa sua".

 

Adesso si avventano contro Montañez. Secondo il popolare spazio di Radio Miami condotto da El Duende, "a New York una stazione radiofonica della Babele di Ferro, socia della catena radiofonica SBS proprietà dell’imprenditore Raúl Alarcón, già sostiene che smetterà di mandare in onda tutti i dischi del popolarissimo interprete di salsa portoricano".

 

Andy Montañez viene identificato come la voce che ha dato un tocco di grazia al Gran Combo di Puerto Rico e alla venezuelana Dimensión Latina della fine dei ’70. Poi, iniziata la sua carriera come solista, ha riaffermato la sua statura come interprete di salsa e bolero.

 

Proprio con questo genere si è presentato nel Salone Rosa cantando A mi manera, il bolero antologico di Marcelino Guerra.

 

"Sono molto romantico. Sono sempre stato romantico. Prima ero solito cantare la salsa forte, ma ho cantato e sempre canterò l’amore".