30 ottobre 2007 - www.granma.cu (PL)

 

 

Nessuno deve tacere ascoltando

le minacce contro Cuba

• Lo ha affermato il ministro del Venezuela Nicolas Maduro

 

 

“Nessuno in America Latina e nei Caraibi deve tacere oggi ascoltando le minacce del presidente degli Stati Uniti contro Cuba, perché sono minacce  anche contro i nostri popoli”, ha affermato a Montevideo il ministro degli esteri  del Venezuela, Nicolas Maduro.

 

“Gli attacchi di Bush contro Cuba sanno di odio, di risentimento, di disprezzo per i nostri popoli ed è un attacco contro tutta l'America Latina”, ha detto Maduro a PL.

 

“Per questo motivo  nessuno nei nostri popoli deve tacere, tutti devono reagire di fronte a queste minacce”, ha sottolineato ancora il ministro, al termine di un'importante riunione del MERCOSUR.

 

“Noi ratifichiamo da Montevideo la nostra ammirazione per Cuba, certi che le espressioni del signor Bush possono solo accrescere la nostra volontà di restare sempre  al fianco del popolo cubano”, ha dichiarato.

 

Maduro ha difeso il diritto dei cittadini dell'Isola di vivere in pace e di  scegliere il sistema politico, economico e sociale ed inoltre ha ricordato che “Domenica scorsa il 95% dei cubani è andato a votare nel rispetto istituzionale di un sistema positivo, scelto dai cubani nell’utilizzo della loro sovranità. Il governo di Bush non può venire a riscattare le vecchie bandiere coloniali, discriminatorie e razziste di coloro che hanno governato gli Stati Uniti nel XIX secolo, coloro che vedevano Cuba come un frutto proibito pronto a cadere negli artigli dell'impero”.

 

“Le dichiarazioni del signor Bush sono espressioni delle vecchie brame colonialiste nordamericane, esacerbate dal risentimento perchè Cuba è più decisa che mai”, ha affermato ancora Maduro, che si è augurato che il 30 ottobre, quando l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dibatterà per la sedicesima volta il tema del blocco contro Cuba, l’Isola ottenga un'altra forte vittoria politica.

 

“Oggi più che mai, Cuba deve sentire il sostegno dei paesi dell'America Latina e dei Caraibi, delle forze progressiste che desiderano la pace per tutti i popoli del mondo. Da qui, da Montevideo, confermiamo la volontà del governo e del popolo del Venezuela di camminare assieme a Cuba nella costruzione del nostro futuro, del nostro sviluppo e nella difesa delle nostre sovranità”.

 

 

25 ottobre 2007 - www.granma.cu

 

 

Ondata mondiale di condanna alle

dichiarazioni di Bush contro Cuba

 

 

La nuova aggressione de George W. Bush contro Cuba e la forte e precisa risposta del ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque hanno avuto una forte ripercussione nella stampa di tutto il mondo, con dichiarazioni di politici,  personalità e del movimento di solidarietà.

 

Il quotidiano messicano La Jornada, ha considerato che Bush ignora la sovranità dei paesi terzi, chiedendo loro di sommarsi alle sue brame illegali,  ed ha avvisato che “la società messicana deve stare allerta e preparata per qualsiasi tentativo statunitense di coercizione contro distinte autorità di governo. Se queste non possono o non vogliono respingere i desideri di Washington, lo dovrà fare la popolazione.

 

Il deputato britannico Ian Gibson, presidente del gruppo parlamentare che si occupa delle relazioni con Cuba, ha detto che Bush deve smettere d’usare tattiche abusive e il suo collega Colin Burgon ha stimato che equivale a  promuovere un colpo di stato contro una paese sovrano.

“È giunta l’ora che il nostro governo faccia una dichiarazione pubblica, nella quale si afferma che non è accettabile che gli Stati Uniti dettino la politica che, secondo loro, gli altri paesi devono seguire”,ha rimarcato.

“Distanziamoci  da questa politica che ricorda la guerra fredda”, ha detto Rob Miller, direttore della Campagna di Solidarietà con Cuba nel Regno Unito.

 

Due degli aspiranti alla candidatura presidenziale per i democratici, il governatore del Nuovo Messico, Bill Richardson, e il senatore Christopher Dodd, hanno risposto al discorso di Bush assicurando che il detto embargo, cioè il blocco imposto all’Isola è fallito e deve terminare.

“Il fondo di molti milioni per la libertà è un prodotto dell’immaginazione del presidente”, ha assicurato Wayne Smith, direttore del Programma Cubano del Center for International Policy.

 

In America Latina e in altri continenti ci sono state dichiarazioni in molti settori diversi.

In Repubblica Dominicana ci sono state condanne espresse con una lettera aperta  per il segretario del Commercio statunitense, Carlos Gutiérrez, uno dei  politici più anticubani, che ha seguito Bush durante il suo discorso.

 

 Il Movimento Boliviano di Solidarietà con Cuba ha convocato  a manifestare davanti alla sede consolare degli Stati Uniti.

 

“Se toccano Cuba, si alza il mondo”, ha dichiarato il Movimento Argentino di Solidarietà con Cuba-MASCUBA.

 

Altre dichiarazioni simili le hanno fatte  Orlando Chirino, coordinatore della Unione Nazionale dei Lavoratori del Venezuela e  Miguel Cruz, dirigente di Refundación Comunista di Porto Rico.

 

Espressioni di solidarietà sono giunte da Ricardo Rosales, veterano dirigente del Partito Guatemalteco del Lavoro; da organizzazioni del Uruguay, come la Coordinatrice d’Appoggio alla Rivoluzione cubana.

 

Anche la deputata di El Salvador nel PARLACEN, Nidia Díaz, e il dirigente sandinista Tomás Borge hanno respinto le dichiarazioni di Bush.

 

José L. Centella, responsabile della Politica internazionale del Partito Comunista della Spagna ha sostenuto che i governi europei devono rispondere a questo chiaro tentativo d’ingerenza e ritirare la detta “posizione comune”.

 

In India la politica ostile dei Bush è stata condannata da Nilotpal Basu, membro della Segreteria Centrale del Partito Comunista - Marxista del paese.

 

 

25 ottobre 2007 - J.Rodriguez www.granma.cu

 

 

Una senatrice messicana si oppone

alle nuove minacce contro Cuba

 

 

La senatrice messicana María de los Angeles Moreno ha detto che tutte le nazioni  si devono opporre alle nuove minacce di sanzioni contro Cuba annunciate dal presidente nordamericano, George W. Bush.

 

In un’intervista concessa a Prensa Latina, la senatrice del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) ha affermato che si tratta di un’altra arbitrarietà degli Stati Uniti e che non ci dobbiamo sorprendere per il comportamento dell’attuale governo degli USA.

 

Gli altri paesi si devono opporre a queste minacce così

 come al blocco imposto da tanti anni a Cuba, che viola il Diritto Internazionale.

 

La Moreno ha detto che l’assedio contro l’Isola si sta applicando a un popolo che ha tutto il diritto di definire la sua forma di governo e le migliori forme per il proprio benessere.

 

Nessun paese, per grande che sia, può imporre unilateralmente sanzioni per pregiudicare un popolo e io credo che la ONU debba ratificare la sua opposizione al blocco che causa enormi perdite e sofferenze ai cubani, ha sottolineato.

 

La congressista, eletta nel Distretto Federale, si riferiva all’indifferenza che  Washington pone agli accordi dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, reclamando la fine delle misure punitive del nord america.

 

“Questa posizione danneggia la ONU, organizzazione che merita una revisione  a fondo, perchè è stata creata per propiziare la pace e il rispetto internazionale, e quando un governo va al di sopra delle votazioni e degli accordi, provoca una lacerazione nella ONU stessa e nei paesi integranti”, ha detto ancora.

 

La senatrice ha fatto riferimento al movimento che fomenta l’integrazione latino americana che si sta registrando attualmente nella regione un sogno frustrata purtroppo per molti anni e in varie opportunità. 

 

“Io credo che si possa concretare, permettendo di presentare un fronte migliore davanti  al detta globalizzazione che globalizza solo quello che dice il capitale e non quello che si riferisce allo sforzo della forza lavoro. Esistono delle conquiste nel seno del Parlamento Latinoamericano, dove si formulano leggi per omologare alcune idee e norme comuni a tutti, con scambi di conoscenze, tecnologie e cultura. La situazione però non è facile, dato che si tratta di una situazione sempre più importante alla luce dello sviluppo delle nostre nazioni, che necessitano questa integrazione economica, politica e sociale” ha terminato.

 

 

 

25 ottobre 2007 - www.granma.cu (PL)

 

 

Daniel Ortega condanna le minacce

di nuove misure contro Cuba di Bush

 

 

 

Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha condannato le intenzioni del suo omologo degli USA, George W. Bush, di annunciare al corpo diplomatico accreditato a Washington nuove misure contro Cuba.

 

“Noi abbiamo convocato il corpo diplomatico perchè stiamo vivendo la tragedia delle alluvioni, mentre il presidente degli Stati Uniti qui a Washington convoca i diplomatici per portare cattive nuove per il popolo di Cuba” ha detto Ortega che si è riunito con gli ambasciatori per chiedere la solidarietà internazionale per affrontare la devastazione causata dai fenomeni meteorologici che hanno  danneggiato il Nicaragua negli ultimi 52 giorni.

 

“Io credevo che il presidente Bush stesse convocando il corpo diplomatico per parlare degli incendi che stanno distruggendo Los Angeles, ma invece non vuole questo, ma solo continuare a dar fuoco al fraterno popolo cubano”, ha sottolineato ancora Daniel Ortega, che ha salutato l’ambasciatore dell’Isola, Luis Hernández, presente nella sala, ed ha invitato tutta la sua solidarietà “al fratello e presidente Fidel Castro e al coraggioso popolo di Cuba”.