Parlatene,
parlatene, mentendo spudoratamente ma parlatene! Male ovviamente!
Questo sembra essere l’imperativo a cui rispondono tutti coloro
che si occupano di informazione mainstream, quando l’argomento
trattato è Cuba.
Spesso mi chiedo dove finisca il giornalismo e inizi la
mistificazione.
Pierluigi Battista in questo suo articolo dentro alla
mistificazione ci sguazza a piene mani, a partire dal titolo:
“Quegli applausi a Moore o la vera specialità di Cuba: Carceri più
che ospedali.”
Cuba non è perfetta, (quale paese lo è?) e per un borghese del
nord probabilmente non è il miglior posto dove vivere.
Cuba non è una democrazia (almeno nel senso liberal-parlamentare)
ma su una cosa più o meno sono tutti d’accordo: il suo sistema
sanitario è uno dei più democratici al mondo, perché è totalmente
gratuito e soprattutto perché è accessibile a tutti. Vedremo
inoltre di seguito come sia anche uno dei migliori in quanto a
efficienza.
Tutti d’accordo (più o meno) ma certamente non Pierluigi Battista
e il Corriere della Sera di cui egli è vice direttore.
In tutto l’articolo, che è una dura critica a Michael Moore e al
suo film Sicko presentato recentemente a Cannes, non c’è una riga,
dico una, supportata da un dato certo, da una fonte, da una
citazione.
Il peggior sfoggio di banalità e stereotipi che mi sia capitato di
leggere ultimamente.
E questo se è sudore della fronte di un vice direttore di un
quotidiano come il Corriere della Sera lo trovo piuttosto grave.
Anche ironizzando, Battista non si rende conto di cadere nel
ridicolo:
“…perché la Cuba di Castro è molto, ma molto meglio della Cuba di
Guantanamo in mano agli americani….” scrive con una punta di
sarcasmo che fa intendere come pensi l’esatto contrario di quello
che scrive.
Ma che razza di paragone è????
Ma il massimo della malafede lo troviamo in queste poche righe:
“…perché è reale che il sistema sanitario degli Stati Uniti soffre
di spaventose iniquità, ma che la Cuba del dispotismo castrista
sia il luogo della cura e della civiltà, dell’altruismo e del
disinteressato sacrificio di sé, questa è pura invenzione, come
testimoniano tutte , ma proprio tutte le organizzazioni umanitarie
che denunciano lo stato miserevole dei diritti umani sotto il
regime dell’Avana, la soppressione di ogni più elementare libertà,
la caccia al dollaro che ha fatto di Cuba un bordello ancor più
funzionante di quelli che sfolgoravano nel regno di Fulgencio
Batista.”
Eh no, caro Battista, Michael Moore non è andato a Cuba per dire
che è la democrazia più perfetta del mondo, che è la patria di
tutte le libertà e che è il paradiso in terra. Perché propone un
dibattito e poi tergiversa così platealmente?
Moore è andato a Cuba, tra l’altro
violando una legge, perché il suo “democratico” paese glielo
impediva, solo per dimostrare che tutto sommato la sanità cubana è
“democratica” (nel senso di essere aperta a tutti gli individui in
quanto tali) molto più democratica almeno di quella della grande
America del Nord.
Capisco bene l’imbarazzo nel dover ammettere che
nell’”antidemocratica” Cuba esista qualcosa di veramente
democratico, ma questo alla fine rende evidente solo quanto poi
sia relativo il concetto di democrazia.
Allora visto che il Corriere della Sera si è tenuto piuttosto sul
vago nella sua denigrazione del sistema sanitario cubano, vediamo
un po’ come non “sia pura invenzione la Cuba della cura e della
civiltà, dell’altruismo e del disinteressato sacrificio di sé”:
Il 19 settembre 2005
è stato formato dal giorno alla notte, un corpo medico
specializzato in catastrofi naturali in occasione del flagello
Katrina. Agli Stati Uniti, che hanno rifiutato l’offerta, era
stato proposto l’invio di più di 1000 medici per le cure
necessarie alla popolazione di New Orleans.
Medici cubani erano stati già inviati in precedenza in Perù nel
1970, in Venezuela nel 1999, in Sri Lanka e Indonesia nel 2004 e
in Guatemala nel 2005 in occasione di catastrofi naturali.
Dal 2004 è attiva l’Operazione
Milagro per la quale sono stati operati gratuitamente e hanno
recuperato la vista circa 400 mila pazienti in 28 stati.
Nel 2005, si è tenuto un incontro mondiale presso l’Istituto di
Medicina Tropicale Pedro Kouri nel Polo Scientifico dell’Ovest
dell’’Avana patrocinato dal Governo della Svizzera e dall’OMS a
cui hanno partecipato in un corso della durata di 11 giorni
importanti figure della ricerca medica specializzata di 5 paesi
industrializzati e del personale delle Nazioni Unite.
Il governo cubano ha preparato come medici più di 10.000 giovani
di tutto il mondo, compresi statunitensi, di umili origini,
accogliendoli gratuitamente presso l’Università Latino-americana
di Medicina. E’ stato offerto loro il materiale, il vitto,
l’alloggio nonché un buono di 100 pesos per le spese.
Nel 2006 il Programma Mondiale Alimentare (PMA) delle Nazioni
Unite ha decretato Cuba l’unico paese del continente americano
(compresi gli USA) libero dalla denutrizione, ma soprattutto
libero dalla denutrizione infantile.
Questi sono i dati, Sig. Battista, non un ‘accozzaglia di luoghi
comuni buoni solo a riempire una mezza pagina di giornale.
Vogliamo parlare dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti Sig.
Battista?
C’è una storia che è emblematica e che lei sicuramente conoscerà
bene. E’ quella di Wayne Schenk che avendo scoperto di essere
malato di cancro ai polmoni non si era potuto curare perché la sua
assicurazione da veterano dei marines (era stato in Libano)
prevedeva solo le cure base e un ciclo di chemioterapia. I medici
gli avevano detto che poteva “comprarsi” (come dire altrimenti?)
un altro anno di vita con 125 mila dollari subito e 250 mila per
un secondo ciclo di chemioterapia.
Fu proprio sfortunato Wayne, vinse anche alla lotteria , un
milione di dollari, ma siccome il premio era rateizzato, 34 mila
dollari ogni anno, non ce l’ha fatta e così dopo tre mesi è morto.
Si può morire per un dente? Non è accaduto in Africa, non è
accaduto a Caracas e nemmeno a Cuba, ma a Washington DC , un
bambino di 12 anni, Deamonte Driver è morto semplicemente perché
la mamma non aveva i soldi per far visitare suo figlio.
Il programma sanitario per i più poveri che tuttavia esiste negli
Stati Uniti, il Medicaid, essendo appunto destinato ai più poveri,
funziona poco e male e così la banale infezione del bambino dal
dente si è estesa al cervello. E’ accaduto a gennaio di
quest’anno.
Merrill Goozner, noto farmacologo e noto giornalista, e non Michel
Moore, su The Guardian ha scritto: “la morte di Deamonte Driver è
una testimonianza della bancarotta morale di chi si sforza di
difendere un sistema sanitario assicurativo che sta collassando su
se stesso. I programmi di assistenza sanitaria pubblica pagano
cifre irrisorie, col risultato che medici e dentisti non vogliono
aderire e la qualità dell’assistenza sanitaria ai poveri precipita
a livelli da Terzo Mondo. Occorre riformare profondamente l’intero
sistema. Se Deamonte ci ha insegnato qualcosa, è da dove
cominciare a cambiare le cose.”
Anche lui un “genio della comunicazione e della mistificazione?”
Negli Stati Uniti ci sono circa 45 milioni di persone senza
assistenza sanitaria, un rapporto del Census del 2004 rileva che
di questi più di 8 milioni sono bambini.
Negli Stati Uniti se perdi il posto di lavoro perdi anche
l’assicurazione medica e quindi l’assistenza sanitaria e con te la
perde tutta la tua famiglia, “democraticamente” appunto.
L’amministrazione Bush sempre più avida di denaro per il
finanziamento della lotta al terrorismo ha sottratto fondi agli
enti Medicaid e Medicare che sono quelli che forniscono assistenza
ai settori più poveri della popolazione.
La salute è diventata alla stregua di qualsiasi altro bene
commerciale e quindi soggetto alle leggi del mercato e di
conseguenza agiscono coloro i quali la salute dovrebbero
salvaguardarla.
Perfino Il Giornale riesce a far sfornare a Stelio Solinas una
frase del tipo “per noi europei, persino per noi italiani abituati
al lamento perpetuo in materia, il film di Moore girato con
l’ironia e l’intelligenza che gli sono proprie, è un po’ un motivo
di orgoglio. Per gli americani potrebbe essere il primo passo
verso un radicale cambiamento.”
Solo per l’atlantista Corriere della Sera, Michael Moore è un
genio della mistificazione.
Qui (*) l’articolo di Pierluigi Battista
Annalisa Melandri
Fonte;:
www.annalisamelandri.it
Link:
http://www.annalisamelandri.it/dblog/articolo.asp?articolo=239
29.05.07
(*)
http://www.annalisamelandri.it/battista.IMG.jpg