20 marzo 2007 - R.P.Betancourt www.granma.cu (AIN) |
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Marzo, il mese preferito dai terroristi
per attentare contro Cuba
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Con circa 80 azioni terroristiche contro gli interessi cubani compiute dentro e fuori l’Isola, marzo è uno dei mesi preferiti dai criminali vicini alle amministrazioni statunitensi.
Provocare incendi per radere al suolo piantagioni di canna da zucchero, industrie, attrezzature agricole e zootecniche, case, fu il metodo più utilizzato da coloro che trovarono protezione sotto l’ombrello di Washington per compiere i loro misfatti nei primi anni della Rivoluzione cubana.
Il 1° marzo 1960 vennero bruciati canneti degli zuccherifici Delicias (Antonio Guiteras) e Chaparra (Jesús Menéndez), tutti e due a Las Tunas, nonché Washington (George Washington) nel municipio Santo Domingo, Las Villas, quando da un aereo proveniente dagli Stati Uniti vennero lanciati materiali incendiari.
Tra i delitti debitamente documentati è compreso l’incendio del negozio Sears nel municipio Marianao (L’Avana) e l’incendio di 5.751 tonnellate di canna ad Aguada de Pasajeros, a Cienfuegos, il 4 marzo 1960.
Lo stesso giorno venne fatto esplodere il piroscafo francese La Coubre, mentre scaricava nel porto de L’Avana munizioni trasportate dal Belgio. L’attentato provocò la morte di 101 persone, il ferimento di più di 200 e un numero indeterminato di scomparsi, oltre a danni materiali per 17,5 milioni di dollari.
Anno dopo anno, a marzo i membri della CIA e delle organizzazioni create e finanziate dall’Agenzia hanno lasciato una scia di orrore e morte.
Le acque internazionali e della piattaforma insulare sono state testimoni di innumerevoli misfatti come quelli avvenuti il 10 marzo 1964, quando i terroristi sequestrarono e dirottarono verso gli USA l’imbarcazione El Diablo, della cooperativa peschereccia di Cojimar all’Avana.
Il 12 di quel mese del 1966 vennero affondate in alto mare le imbarcazioni Lambda 17 e Lambda 2, della flotta cubana del Golfo, dall’imbarcazione statunitense Santa Marina, a nord di Capo Catoche, lungo le coste dello Yucatán. L’attentato provocò danni per 25.000 dollari.
L’11 marzo 1994 criminali provenienti da Miami spararono contro l’Hotel Guitart Cayo Coco, in un tentativo di intimorire i turisti che visitavano l’Isola.
I sinistri propositi della politica nordamericana e dei suoi alleati radicati a Miami di seminare il terrore tra la popolazione della Maggiore delle Antille sono riusciti a far unire di più i cubani attorno alla costruzione della loro opera rivoluzionaria.
Ogni atto infame ha avuto una risposta nella decisione di prepararsi meglio e di lottare per difendere la sovranità nazionale, come dimostra la storica resistenza alle aggressioni per più di 48 anni.
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