10 anni fa, il primo degli

attentati a l'Avana

 

•Una decade dopo, Luis Posada Carriles, incarcerato negli USA, non é ancora stato accusato di terrorismo

• I membri del Gruppo Paramilitare della FNCA, definiti da Posada come i suoi patrocinatori, sono liberi a Miami

•L' FBI non ha investigato le denunce di coloro che sapevano tutto sui preparativi di quella campagna assassina

 

3 aprile 2007 -  J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

10 anni fa, il 4 aprile 1997, scoppiava la prima bomba della campagna di terrore che, dall'America Centrale, Luis Posada Carriles scatenava a l'Avana. Una decade dopo, questa serie di crimini rimane impunita benché il suo protagonista sia incarcerato in territorio nordamericano, irretito in procedimenti che cercano di evitargli un'accusa per terrorismo.

Quel 4 aprile, una bomba esplodeva in un bagno della discoteca Aché dell'hotel Meliá Cohíba, nella capitale cubana, causando gravi danni materiali. L'autore fu, più tardi, identificato come Francisco Chávez Abarca, un salvadoregno reclutato, nel suo paese di origine, personalmente da Posada per questo compito.

Per mesi, i media internazionali alterarono i fatti all'unisono con la stampa di Miami.

L'11 agosto 1997, in un annuncio pagato, edito nella stampa miamense, titolato "All'opinione pubblica: messaggio della giunta dei direttori della Fondazione Nazionale Cubano Americana", si affermava che "
gli avvenimenti di ribellione interna che nelle ultime settimane si stanno registrando nell’Isola ... risalgono ad elementi altamente organizzati dentro il paese, forse dentro le stesse forze armate".

fabiodicelmo.jpg (7693 byte)Precisamente cinque mesi dopo, il 4 settembre, avvenne la tragica esplosione dell'hotel Copacabana che provocò la morte del giovane italo-canadese Fabio di Celmo e causò il ferimento di altre sette persone. Arrestato, l'autore dell'attentato, il salvadoregno Raúl Ernesto Cruz Leon, confessò immediatamente il suo legame con Luis Posada Carriles.



LA FNCA E L' FBI,

COMPLICI DEL TERRORE

 


Il 12 luglio 1998, in un articolo del giornale The New York Times si pubblicarono dichiarazioni del cubano americano Antonio Jorge Álvarez, secondo le quali l'FBI aveva ignorato le sue denunce circa Luis Posada Carriles. Álvarez affermava che era stato testimone, nella sua fabbrica in Guatemala, che Posada Carriles ed un gruppo dei suoi mercenari preparavano le esplosioni di l'Avana. "Ho rischiato il mio lavoro e la mia vita e loro (l'FBI) non hanno fatto niente" dichiarò allora.

I giorni 12 e 13 luglio 1998, in un'intervista al proprio giornale, Luis Posada Carriles confessò essere l'autore della campagna di attentati e rivelava esplicitamente che i capi della Fondazione Nazionale Cubano Americana, avevano diretto e finanziato le sue operazioni.

Finalmente, nel settembre 1999, il Relatore Speciale della Commissione dei Diritti umani,
Enrique Bernales Ballesteros, personaggio al di sopra di qualunque sospetto, dopo una visita a L'Avana, confermò ufficialmente, nella sua relazione, che la campagna terroristica eseguita a Cuba nel 1997 fu ordita, preparata e finanziata, dal territorio statunitense, per incarico della FNCA.

Dieci anni dopo, mentre Posada si trova nelle mani del governo degli Stati Uniti, le investigazioni su questi criminali attentati si limitano ai modesti sforzi di un Gran Giurì, che si presume riunito a Newark.

Non solo l'FBI non ha mai avuto l'elementare decenza di interrogare Posada Carriles che fu fermato dal Dipartimento della Sicurezza della Patria, ma questo corpo di polizia, che si presume incorruttibile, non prese mai l'iniziativa di avvicinarsi a quelli che lo stesso terrorista aveva definito come i padrini della sua campagna assassina.

Peggio ancora, come ha rivelato recentemente la giornalista nordamericana
Ann Louise Bardach al The Washington Post, il dossier di Posada, conservato nelle sale delle prove dell'FBI di Miami, fu fatto sparire dall'agente speciale Ed Pesquera, il figlio dell'ex Capo di questa sezione regionale della polizia federale, Héctor Pesquera.

Limitando la sua ricerca di complici di Posada ad alcuni sospetti del New Jersey, il Gran Giurì ha lasciato da parte, in maniera incomprensibile, i membri del Gruppo Paramilitare della FNCA il cui appoggio fu decisivo nell'esecuzione delle azioni terroriste di Posada.

Il Gran Giurì ha studiato in particolare la partecipazione di due ex direttori locali della FNCA, Abel Hernández, residente a Cliffside Park, ed Oscar Rojas che fu contabile per 20 anni del defunto commerciante e terrorista di Fort Lee, Arnaldo Monzón Plasencia, anche lui boss di questa stessa organizzazione.

Altri complici di Posada, altrettanto legati alla FNCA, furono ugualmente identificati dalla stampa in relazione con questa indagine: Angel Alfonso Aleman, ex impiegato di Monzon, implicato, nel 1997, nel tentativo di assassinio di Fidel che fallì per l'imprevista cattura dello yacht La Esperanza, e José Aleman, suo figlio.

Incredibilmente, Angelo Alfonso Aleman lavora oggi come collaboratore del congressista cubano americano Albio Sires, ex sindaco mafioso di West New York, eletto nello scorso novembre alla Camera bassa federale.

Tuttavia, questo comitato paramilitare che, dentro la FNCA e sotto orientazioni dei suoi capi, si incaricava, nel 1997, di appoggiare la campagna terroristica che sviluppava Posada attraverso i mercenari centroamericani, include molti altri elementi criminali a cui nessuno dà fastidio.

Secondo la stessa stampa miamense e vari esperti del tema, tra i membri di questo gruppo progettato per organizzare azioni terroristiche, si trovavano — oltre al defunto chairman Jorge Mas Canosa — vari personaggi ben conosciuti, tutti complici dei crimini di Posada che, nella loro maggioranza, abitano a pochi chilometri dagli uffici dell'FBI di Miami.

Si tratta, tra gli altri, di Roberto Martín Pérez, coordinatore del gruppo, sbirro e figlio dello sbirro batistiano, terrorista schedato, marito
dell'annunciatrice Ninoska Pérez Castellón; José Antonio Llama, ex direttore della stessa FNCA che confessava, nel giugno 2006, al The Miami Herald l'esistenza, nel 1997, di questa sezione terroristica della FNCA; Angel Moisés Hernández Rojo, ex operativo della CIA nella lotta contro insurrezionale in Bolivia; Juan Bautista Márquez, ex capitano della CIA, oggi imprigionato per traffico di droga; e Luis Zúñiga Rey, amico personale di George W. Bush che lo ha ricevuto in varie occasioni alla Casa Bianca.

Appartenevano anche al Gruppo, Gaspar "Gasparito" Jiménez, Pedro Remón e Guillermo Novo Sampoll, liberi a Miami dopo la loro svergognata liberazione dalle prigioni panamensi,
Félix Ismael "El Gato" Rodríguez Mendigutía, assassino del Che per conto della CIA.; il medico Alberto Hernández e José Francisco "Pepe" Hernández; Feliciano Foyo, oggi capo del chiamato Consiglio per la Libertà di Cuba, il suo socio Horacio García...e qualcun altro.

Quando Posada, alias "Solo", dall'America Centrale sollecitava denaro per fax e mentre reclutava assassini, sono questi individui che, dal New Jersey e dalla Florida, gli fornivano le risorse e lo incoraggiavano a sviluppare le sue attività criminali.

Questi personaggi sono ancora parte dell'onorevole establishment mafioso di Miami, i cui nomi, la stampa locale, non pubblica senza tremare.

Nonostante riconosca che è la mente rea confessa di decine di complotti terroristici e di sanguinosi attentati, l'apparato giudiziale nordamericano non ha formalmente dichiarato terrorista Luis Posada Carriles: preferisce dedicarsi, davanti ai tribunali texani, ad un burlesco show giuridico, dibattendo temi che sono di minore importanza dentro la sanguinosa carriera di questo agente imperiale.