9 novembre 2007 -  www.granma.cu (PL)

 

 

Ricardo Alarcón ha denunciato le

manovre degli USA con Posada

 

 

 

 

Il presidente del parlamento cubano, Ricardo Alarcón, ha denunciato che con l’appello nel caso di Luis Posada Carriles, il governo degli USA cerca di dilatare all’infinito il processo per non estradarlo per le sue attività di terrorista. 

 

“Con questa manovra, ha detto Alarcón durante l’inaugurazione della prima riunione interparlamentare Cuba – Bolivia,  Washington vuol evitare che Posada Carriles sia trattato per quello che è, cioè un delinquente.

 

Sono passati cinque mesi dal cinque giugno e il Dipartimento di Giustizia ha aspettato l’ultimo momento per presentare i suoi argomenti legali.

 

Il governo degli USA ha deciso di presentare, quando stava scadendo il tempo stabilito, l’appello per far sì che un giudice riveda la decisione di liberare il terrorista Posada Carriles.

 

Una giudice nordamericana ha ordinato nel giugno scorso di liberare Posada considerando che il governo ha attuato con dolo, cercando di accusare Posada di presunta violazione migratoria e concretamente d’avere mentito.

 

La giudice ha rivelato che se Posada è colpevole di queste infrazioni può essere condannato al massimo ad un anno di prigione ed è stato già recluso 18 mesi,  quindi se si farà questo processo, come dice Washington, Posada resterà libero.

Il governo nordamericano ha solo due opzioni: o concede l’estradizione per il Venezuela, per permettere lo svolgimento del processo per la partecipazione intellettuale di Posada nell’esplosione di un aereo civile cubano, che provocò  la morte di 73 persone innocenti, o processare il terrorista per questo crimine nel suo stesso territorio.

 

Sono già due anni che gli USA non rispondono alla richiesta del Venezuela e tanto meno processano Posada Carriles. Il risultato è un’estensione infinita del caso, senza che Washington si decida a rispettare le leggi internazionali. Alarcón ha chiesto: “ Ma quanto tempo si prolungherà questa situazione di limbo giuridico in cui vive il terrorista, che è libero e tranquillo a Miami?”