9 aprile 2007 - D.Benitez www.cubadebate.cu |
|||
La liberazione del terrorista Posada? La decide la Casa Bianca! |
|||
Il terrorista internazionale Luis Posada Carriles può avere la libertà pagando una cauzione: lo ha deciso la giudice federale degli USA Kathleen Cardone, a El Paso, in Texas. Posada, il principale accusato dell’esplosione di un aereo cubano, nella quale morirono 73 persone, affronta sette accuse per frode migratoria e falsa testimonianza nel processo per la sua cittadinanza e potrebbe essere condannato sino a 40 anni di prigione.
Fonti ufficiali hanno detto che la decisione non significa che il terrorista
sarà libero immediatamente, dato che le autorità dell’immigrazione possono chiedere che resti detenuto, dato che il processo si svolgerà il prossimo 11 maggio. Secondo il procuratore Paul Ahern, citato da El Nuevo Herald, la carenza di giurisdizione degli USA per giudicare Posada per l’attentato contro l’aereo cubano nel 1976, non significa che sia innocente.
Il Venezuela ha reclamato di nuovo a Washington l’estradizione di Posada, “se realmente ci si preoccupa della situazione dei diritti umani e si desidera un avvicinamento all’America Latina”.
Dopo la diffusione della notizia che non era stata concessa la libertà su cauzione a Posada, a sorpresa il 6 aprile la Corte ha diffuso la notizia contraria, cioè che la giudice Kathleen Cardone, della Corte Federale di El Paso aveva emesso un ordine di nove pagine che permette la liberazione del criminale, pagando una cauzione di 250.000 dollari.
Cubadebate ha parlato telefonicamente, con l’avvocato José Pertierra, che rappresenta il governo del Venezuela. Pertierra ha confermato che l’ordine non implica la liberazione immediata di Posada, cittadino venezuelano di origine cubana, responsabile della morte di 73 persone che viaggiavano con un aereo civile cubano nel 1976.
Pertierra ha detto: “Gli Stati Uniti rifiutano di giudicare Posada come terrorista. La Giudice Cardone ha preso una decisione prevedibile concedendo la libertà su cauzione, dato che si è attenuta agli argomenti del caso, che non sfiora nemmeno l’elenco dei crimini di Posada commessi negli USA e al di fuori dell’Unione. La decisione di concedergli la libertà su cauzione è una responsabilità assoluta della Casa Bianca, la cui negligente volontà in questo caso ha dato come conseguenza questa decisione del Tribunale”.
La procura poteva evitare che la Giudice Cardone la concedesse se si fosse mantenuto l’ordine di detenzione per immigrazione (immigration detainer), emesso contro il terrorista. Per mantenerlo, il Governo degli USA doveva dichiarare, prima del 1º febbraio del 2007, che Posada è un terrorista o che è una persona la cui liberazione costituisce un danno alle relazioni estere del paese. Ma, invece di dichiararlo come tale, il governo ha scelto, l’11 gennaio, di trasferirlo dalla custodia del Dipartimento di Sicurezza a quella degli Sceriffi Federali e di accusarlo d’aver commesso una frode migratoria.
Si tratta di una lieve accusa e la Giudice Cardone ha pensato che significherà una breve reclusione... Si dice che la condanna potrebbe essere anche di 40 anni, ma le accuse sono per menzogna e questo non provoca forti condanne.
La Giudice ha valutato le accuse lievi, l’età avanzata di Posada, la sua salute delicata, ed ha stabilito la libertà su cauzione a queste condizioni.
Sono Otto Restrizioni e cito il Documento Originale della Corte: “Che Posada paghi una cauzione di 250.000 dollari. Che Posada dia una garanzia di 100.000 dollari firmata da sua moglie e dai figli. Che la moglie e i figli di Posada siano i suoi custodi. Che Posada stia agli arresti domiciliari nel suo domicilio a Miami. Potrà uscire di casa solamente per vedere il medico o i suoi avvocati sempre e quando abbia avuto il permesso dell’ufficiale incaricato del suo caso. Che Posada mantenga il Bracciale Elettronico per controllare i suoi movimenti. Che Posada rimanga nella Contea del suo domicilio, salvo quando dovrà andare alla Corte con il permesso esplicito della stessa. Che Posada non abbia contatti con i testimoni del caso. Che Posada segua le indicazioni dell’ufficiale incaricato del suo caso”.
Il governo ha reagito alla decisione della Corte Federale chiedendo una proroga di 7 giorni prima dell’implementazione della decisione. Nella sua richiesta alla Corte, il Governo dice che necessita tempo sino al 13 aprile per decidere se si appella alla decisione ma la Giudice può non considerare la richiesta e liberarlo anche subito.
Il Governo degli USA potrebbe evitare la liberazione di Posada, con l’ordine di detenzione per immigrazione ma dovrebbe definirlo un terrorista o persona la cui liberazione è dannosa per le relazioni estere degli Stati Uniti. Potrebbe anche imporre un ordine di detenzione con il fine di estradarlo, in accordo con la richiesta del Venezuela del 10 maggio del 2005. Se si decidesse l’ordine di detenzione con fini d’immigrazione o d’estradizione, Posada non potrebbe essere liberato, ma questo metterebbe in moto un orologio legale per permettere al Governo di procedere nei tribunali per il caso dell’estradizione in 60 giorni. Ma sino ad oggi il Governo USA non ha mai voluto estradarlo e tanto meno riconoscerlo come terrorista.
Non è per niente comune che un tribunale degli Stati Uniti diffonda un verdetto a favore di una cauzione e 24 ore dopo dica il contrario. In molti anni non ho mai visto un caso simile. Il tribunale ha diffuso mercoledì 4 aprile, con il PACER, (informazione elettronica), un ordine che annunciava che era stata negata la libertà condizionale. L’ ufficio della Giudice Cardone ha poi dichiarato al quotidiano El Nuevo Herald di Miami che la comunicazione era stata un errore e l’avvocato di Posada ha detto allo stesso giornale di aver ricevuto una telefonata, giovedì 5, per riferirgli che l’informazione del PACER era sbagliata e la giudice era attivata per prendere una decisione. Poi il tribunale ha emesso una decisione contraria alla prima e ha concesse la libertà a Posada: è decisamente sospettoso tutto questo.
Esiste il pericolo che Posada esca di prigione per via dei maneggi della Casa Bianca. Possono evitarli se vogliono e presentano l’ordine di detenzione migratoria di nuovo. Se la Giudice Cardone lo trasferisse alla custodia di immigrazione, Posada dovrebbe presentare una nuova petizione di habeas corpus, e il Governo lo dovrebbe accusare come terrorista e come persona la cui liberazione è dannosa per le relazioni estere degli USA.
Il Venezuela insiste che gli Stati Uniti
dovrebbero applicare l’ordine di detenzione con fine di estradizione, come
abbiamo chiesto nel 2005 e ripetuto con varie note diplomatiche. Non dobbiamo
farci ingannare da questo circo legale: la liberazione di Posada Carriles non
è nelle mani della Giudice Cardone, ma in quelle della Casa Bianca.
|