"... Paco ed ora due esplosioni
in più, una la mettemmo nell' Hotel Sol Palmares di Varadero, uno di questi
nuovi degli spagnoli e l'altra in una discoteca in piena Habana..."
"... queste azioni hanno a che vedere con me ed ora ti assicuro che sono
appoggiato da molto soldi..."
"... Guarda, Nelly, voglio che parli al telefono affinché conosca un gran amico,
un fratello di lotta, Arnaldo Monzón, il nostro angelo della zona nord..."
Queste frasi sono tratte dalla trascrizione delle registrazioni delle 14
chiamate telefoniche realizzate da e a Luis Posada Carriles nel periodo compreso
dal 21 febbraio al 9 settembre 1997.
Dopo varie questioni e tentativi abbiamo ottenuto un riassunto di esse. La
maggioranza furono realizzate tra El Salvador e Venezuela ma prima ricordiamo
cosa stava succedendo in questo periodo.
Nel 1997, si organizza la struttura terroristica creata in America Centrale
dalla cupola della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), con l'obiettivo
di eseguire azioni violente contro il nostro paese, reclutando mercenari della
regione. Questa non è una nostra rivelazione, Posada lo pubblicamente
riconosciuto in un'intervista a metà del 1998.
Come risultato della creazione di questo gruppo, tra il 1997 e 1998 si
svilupparono attacchi con bombe a centri turistici, in Cuba, utilizzando
mercenari reclutati direttamente da Posada e pagati con denaro inviato dalla
FNCA e dal suo Gruppo Paramilitare, parte importante di esso fu inviato
direttamente dall'ufficio del dottore Alberto Hernández, allora alto dirigente
della FNCA, dove inoltre "casualmente" lavorava, o per meglio dire aveva un
posto, il terrorista Gaspar Eugenio Jiménez Escobedo, che posteriormente fu
detenuto e condannato, con Posada, a Panama nel 2000.
In totale prepararono 14 artefatti esplosivi, dei quali 8 esplosero, 4 furono
disattivati e 2 furono sequestrati al momento di introdurli nell'aeroporto.
Queste bombe causarono un morto, vari feriti ed abbondanti danni materiali.
Inoltre furono attaccate, con esplosivi, gli uffici di Havanatur alle Bahamas e
Cubanacán in Messico.
Nel 1997 Posada fu anche coinvolto, con l'allora dirigente della FNCA, Arnaldo
Monzón Plasencia (deceduto), nei preparativi di un piano di attentato contro
Fidel durante la VII Conferenza Iberoamericana che si celebrò nell'Isola
Margarita. Quel tentativo culminò nello scandaloso sequestro dello yacht La
Speranza, la confessione di uno dei suoi marinai (vari di essi vigilati per narcotraffico) che con quei fucili calibro 50 Barrett "non avevano problemi,
perché erano per ammazzare Castro", confessione fatta a modo di giustificazione
nel momento in cui furono arrestati nella stessa imbarcazione. Per certo, uno
dei fucili risultò essere proprietà di
José Francisco "Pepe" Hernández che era
presidente della FNCA ed uno dei capi del suo Gruppo Paramilitare, come
confessò, con una lettera pubblica, l'ex organizzatore generale di questo
segreto Gruppo, José
Antonio "Toñin" Llama.
Ed ora entriamo in pieno nel tema delle chiamate. Ovviamente in questo lavoro
non è possibile pubblicare, data la loro estensione, la trascrizione completa
delle stesse, bensì alcuni frammenti selezionati per la loro importanza,
Vediamo questi frammenti in ordine cronologico per la loro migliore
comprensione.
1. Chiamata effettuata da Posada
Carrilles dall'America Centrale al Venezuela il 21 febbraio 1997.
Luis Posada Carriles chiamò e parlò con "Nelly" e "Pedro" (Nelly Rojas e suo
marito Pedro Morales), in Venezuela dicendogli che:
"...Nelly io devo partire e riunirmi con voi attorno al 10 marzo per trattare
una cosa seria che occuperà alcuni mesi prepararla... che può cambiare il
destino del nostro paese".
A che cosa si riferiva Posada?
Solo dopo alcuni minuti nella stessa conversazione e per ciò che oggi si conosce
tutto rimane chiarito.
"... Guarda, Nelly, voglio che
parli al telefono affinché conosca un gran amico, un fratello di lotta, Arnaldo
Monzón, il nostro angelo della zona nord..."
Alcuni istanti dopo la presentazione, Posada domanda al suo complice Pedro
Morales, il marito di Nelly Rossi:
"... Senti Pedro mi interessa molto sapere se tu continui a viaggiare a
Margarita e Cumarán..." (Zona sud occidentale dell'isola di Margarita).
In quei giorni, stavano all'apogeo della preparazione del piano di attentato
contro l'aero (che pianificavano spararlo dallo yacht La Speranza col calibro 50
Barrett che trapassa i motori di un aereo), sul quale Fidel doveva viaggiare al
Vertice dell'isola Margarita. L'operazione sembrava assicurata, c'era il denaro
del gruppo paramilitare della FNCA, lo yacht a nome di Toñin Llama, i fucili di
Pepe Hernández ed il piano di attentato del gruppo di Posada in America
Centrale.
Quasi salutandola Posada indica a Nelly Rojas:
"...stai attenta avvisa di tutto ciò Paco..."
Chi è questo Paco?
Nella sua autobiografia "Le strade del guerriero" Posada lo qualifica come: "Mio
fratello ed amico Paco Pimentel".
Ed in un lavoro edito il 28 luglio 2005 nel sito digitale AOPORREA del
Venezuela, l'investigatore Jean Cleau Duvergel lo descrive così:
"Francisco Pimentel, un commerciante di nazionalità venezuelana, di origine
cubana, con forti vincoli con la DISIP, negli anni in cui Posada Carriles
lavorava per questa istituzione, oggi si muove liberamente tra Caracas, Miami ed
altri destinazioni, si riunisce con Luis Posada ed i suoi sgherri in Florida e
serve a Caracas da finanziatore di Joaquín Chaffardett, avvocato e portavoce
autorizzato da Posada per rappresentarlo in Venezuela.
"Il gruppo di ‘appoggio legale', creato in Venezuela, se avvenisse
l'estradizione di Posada Carriles è direttamente monitorato da un ufficio che si
trova situato nel Centro Commerciale Tamanaco, piano 5, appartenente
all'avvocato golpista-fascista Ricardo Koeslig. Lì si riuniscono i militari
golpisti, politici, Salvatore Romaní (figlio), ed altri membri del chiamato
‘Blocco Democratico ' che sarebbero coloro che darebbero appoggio politico alla
difesa di Posada se fosse sottoposto alla giustizia venezuelana".
2. Chiamata effettuata il 31
marzo 1997 da Posada Carriles a "Paco" (Francisco Pimentel) da El Salvador al
Venezuela.
Posada dopo avergli fatto un riassunto della sua conversazione anteriore con
Nelly Rojas e Pedro Morales, dice a Paco:
"... Guarda ci vediamo per i dettagli all'Isola, io starò lì più o meno in un
mese, inoltre viaggio con un tipo che tu conosci che ha molti buoni contatti lí
..."
3. chiamata effettuata il 21
aprile 1997 da Posada Carriles a Francisco "Paco" Pimentel da El Salvador verso
il Venezuela.
Passò al telefono "Zaida" e dopo aver già parlato a Paco, Posada incominciò,
come sempre, con il denaro e gli affari, spiegò a suo "fratello Paco":
"... ti racconto, affinché veda come stanno le cose che ho un affare di 29
milioni di dollari di alcuni gruppi di una compagnia belga attraverso la Spagna,
questi contatti li ottenni io e per questo motivo ho la mia buona commissione,
che cosa pensi Paco... dopo passo per Spagna, Belgio e Germania accompagnando il
presidente dell'impresa salvadoregna per la quale faccio il lavoro..."
Di sicuro questi fatti relazionati con la mafia terroristica di Miami in Spagna
succedettero durante l'epoca di Aznar. Niente, tutte sono coincidenze...
casualità.
L'attentato terroristico di Isola Margarita continuava ad essere la priorità, al
riguardo Paco tirò fuori il tema e l'informò:
"Guarda Luis io ricevetti un messaggio che ti invia Tony Esquivel, egli dice che
esiste un bilancio per la questione in Margarita, io gli dissi che io non sapevo
niente che parlasse con te".
Posada: "No, no, Paco, ascoltami bene, questo tipo non è fidato, sono convinto
che da un lato cerca denaro e dall'altra informa l'FBI ed allora vengono casini
e non si può disturbare gli amici tutti i giorni, tu mi capisci tu, cosicché
eliminalo, fallo tornare, e digli che io non so niente di questo... quello che
stiamo facendo è unico e ti ripeto con molti soldi, veramente buono,
prima
non si era mai ottenuto una cosa
così, é già esplosa la prima nell'Hotel Meliá Cohíba e non osano dirlo, stiamo
vincendo, cosicché non lasciare che si incominci a far entrare gente come
questa per far casino o per attaccarsi al cavallo vincitore, eliminalo ma in
modo elegante, d'accordo?".
Paco: "Va bene, non ci sono problemi per questo, guarda a partire da ora
chiamami al 762 7529 che è un negozio che sta di fronte al mio affinché possiamo
parlare più liberamente e per qualunque cosa mi chiami anche al cellulare di
Cristina che è il 22 4141..."
Posada: "E tu, guarda Paco copia lì, qualunque articolo o qualcosa che devi
mandarmi me l'invii al 221 9849 codice 503 questo è il mio fax..."
4. Chiamata effettuata il 12
maggio 1997 dal Venezuela a El Salvador.
Paco spiega a Posada
perché
lo chiamò :
"... mi contattò di nuovo l'amico Esquivel quello di cui già ti ho parlato e mi
disse che in questi piani ci sono Eduardo Pérez e Luis Orlando Rodríguez..."
"Guarda Paco questo si continua a complicare, sembra che come sempre sia
filtrato a Miami che c'è tanto denaro e là subito si agitano, questo Luis
Orlando fu Colonnello dell'esercito americano, cosicché ricorda bene quello che
ti dissi, non ti invischiare con nessuno di loro, non dir loro niente fino a che
io non ti dica il contrario, bisogna stare molto, molto attenti con questa gente
è chiaro?... ma lasciami parlarti di cose più gradevoli, il giorno 13 di questo
mese vado in Europa per un mese, prima vado ad Amsterdam in Olanda dopo vado a
Madrid e di lì vado via in un altro paese per fare una vacanza, al ritorno starò
due o tre giorni in Aruba, che cosa ti sembra?".
5. Chiamata effettuata il 9
giugno 1997 da Francisco "Paco" Pimentel a Posada Carrilles dal Venezuela a El
Salvador.
"Aló, per favore per parlare col signore Ramón Medina..."
No, nessuno si è sbagliato, Ramón Medina Rivas era lo pseudonimo che usò Posada
in El Salvador come "Direttore delle Operazioni" del suo lavoro nella segreta
Base aerea di Ilopango durante lo scandalo Irán Contras, base dalla quale
uscirono alcune tonnellate di cocaina, che si vendettero a Los Angeles, per
comprare armi destinate alla Contras.
La conversazione continuò con Posada che racconta al suo socio il viaggio in
Europa ma all'improvviso si ascolta qualcosa di realmente incredibile:
"... senti fratello mio, questa storia è da film, dopo il viaggio in Europa,
dovetti andare in Africa e stetti in Freetown in Sierra Leona, lì mi sorprese
uno dei tanti colpi di stato che si danno in quei paesi e ci fu una battaglia
campale nella città, l'unica possibilità che ebbi di scappare fu rifugiarmi
nell'ambasciata americana e di lì uscire dal paese protetto da loro..."
Ed ora chi e come si può spiegare che un uomo che è latitante dalla giustizia
venezuelana per il delitto di aver sabotato, in pieno volo, un aeroplano civile,
con 73 passeggeri morti come risultato, dopo aver lavorato nell'Irán Contras, la
più segreta operazione dell'anteriore governo USA, entra tranquillamente in
un'ambasciata USA in Africa e lì gli danno cura, protezione e lo tirano fuori da
un paese che era avvolto in una guerra civile.
L'ambasciatore nordamericano chiamò Washington per consultarsi su questo uomo
che aveva chiesto protezione all'ambasciata?
Che risposta ed istruzioni ricevette dalla capitale dell'impero?
Sarebbe molto interessante che un giorno, qualcuno risponda a questo e che lo
paragoni con quello che dice la Dottrina Bush sul terrorismo in relazione a chi
da rifugio ai terroristi.
6. Chiamata effettuata il 30
giugno 1997 da Francisco "Paco" Pimentel dal Venezuela a Posada Carriles in El
Salvador.
"Aló vorrei parlare col signore Ramón Medina per favore..."
Posada: "... sto lavorando molto a questo Paco, non hai idea, tutto va meglio di
quello che si possa pensare, ma fu molto complicato e ben difficile organizzare
quello degli uffici di Cubanacan nel DF e Cancún..." (Le fonti che ci forniscono
queste registrazioni ci spiegarono che la bomba di Cancun non esplose perché
conoscevano i piani).
"... e quello degli hotel in l'Avana è solo l'inizio ..."
"... in tutti i modi penso far un salto a Santo Domingo alla fine di luglio e
magari vado anche ad Aruba, perché non partecipi e ci vediamo a Santo Domingo".
Paco gli risponde ed aggiunge una domanda abbastanza interessante:
"Ok, mi sembra buono non ho problemi per quella data lì ci vedremo, senti io
volevo domandarti, come stanno le tue relazioni con Gasparito ed il Dottore?"
"Con Gaspar (Gaspar Eugenio Jiménez Escobedo) mantengo buone relazioni, anche
col dottore (Orlando Bosch Ávila) ma tu sai che io non chiamo molto a Miami, lì
si parla più dei conti..."
7. Chiamata effettuata il 30
luglio 1997 da Posada Carriles in Venezuela dove parla con qualcuno non
identificato.
"... guarda questa detenzione mi colpisce perché egli è della mia gente ed
inoltre é vincolato ad un sequestro e questo non è per niente buon... io sto
cercando qualcuno che lo rappresenti legalmente... da' i miei saluti ad Arpad (Arpad
Bango ex secondo capo della DISIP) e digli che presto andrò a visitarlo..."
Poi dicono che è un "lottatore", "dissidente" etc. ma che casualità che appaia
sempre vincolato al terrorismo, sequestro, narcotraffico, attività tipiche della
mafia.
8. Chiamata effettuata l'11
agosto 1997 da Francisco "Paco" Pimentel a Posada Carriles dal Venezuela a El
Salvador.
"... io credo Luis che oltre agli hotel e cose del turismo sarebbe molto
conveniente fare qualcosa agli interessi degli impresari vincolati alla
costruzione di negozi e centri commerciali a Cuba, per esempio al frocetto
quello di Oscar della Renta... guarda il Commissario Maldonado (personaggio che
fu subordinato diretto dell'ex segretario generale della DISIP José "Pepe"
Vázquez Blanco) è l'incaricato della protezione..."
Cosicché la stessa vecchia storia del
CORU "dalle strade del mondo"
(hanno esperienza ndt), chiunque collabori o riconosca Cuba è soggetto a
soffrire attentati, bombe o essere assassinato e di sicuro, che tipo di
protezione è quella che dava il Commissario Maldonado? Sarebbe, per esempio, la
collocazione di una bomba in un negozio di Oscar de Renta a Caracas?
Una "curiosità storica" lo stesso giorno in cui si produsse questa ultima
chiamata, a Miami la FNCA faceva conoscere il suo famoso comunicato dove
affermavano che queste azioni terroristiche erano opera di militari scontenti
delle istituzioni militari cubane e che "... appoggiamo incondizionatamente
queste azioni... non consideriamo queste azioni terroristiche... qualunque
azione contro la dittatura è legittima... ".
9. Chiamata effettuata il 25
agosto 1997 da Posada Carriles da El Salvador a Francisco "Paco" Pimentel.
"... Paco ed ora due in più una la mettemmo nell'hotel Sol Palmeras di Varadero,
uno dei nuovi quelli degli spagnoli, e l'altra in una discoteca in piena Habana ..."
"... sì, ma non ti dimenticare quello che ti dissi l'altro giorno, dobbiamo
coordinare qualche azione contro il centro commerciale relazionato ai panamensi
a Cuba ..."
Paco: "... certo Luis, il dottore a Miami, sa della connessione?"
Posada: "Guarda Paco, questo Dottore non ha niente a che vedere con questo, ma
te lo chiarisco perché c'è un altro dottore, il capo di Gasparito che sì è in
pieno ed è stato uomo chiave in questo... queste azioni hanno a che vedere con
me ed ora ti assicuro che sono appoggiato da molti soldi..."
In questa data erano già esplose bombe ed artefatti negli hotel Meliá Cohíba,
Capri, Nazionale di L'Avana e Sol Palmares di Varadero.
Posteriormente, il 4 settembre 1997, esplosero bombe negli hotel Triton, Chateau
Miramar e Copacabana. Di sicuro nell' Hotel Triton rischiarono di morire un
gruppo di bambini spagnoli che stavano aspettando l'uscita per un'escursione e,
come si sa, nel Copacabana morì il giovane italiano
Fabio di Celmo.
10. Chiamata effettuata il 5
settembre 1997 da Posada Carriles dall'America Centrale a Francisco "Paco"
Pimentel in Venezuela.
"... Paco, sai già tutto?... non hai idea, tre di seguito in tre hotel in
Miramar tutto ben sincronizzato e senza possibilità che scoprano l'inviato, e
questo é l'inizio, ti assicuro che sono già per strada a Cuba vari altri inviati
per eseguire nuove azioni..." .
Paco: "... senti, Luis, di sicuro Hernán mi disse che vuole informazione di
tutto questo... a che numero di fax posso inviarti quello che mi chiedesti?"
Posada: "Ja, quello mi vuole vedere perché la cosa sta forte... guarda, inviami
le cose al numero 221 9849".
Dopo aver letto queste trascrizioni, solo rimarrebbe da fare le seguenti domande
ai Dipartimenti di Giustizia e di Stato USA, e perché no, anche alla Casa
Bianca.
Chi organizzò e diresse gli attentati terroristici a Cuba nel 1997?
Chi li finanziò?
Chi li conosceva e contribuì?
Queste persone s'incastrano o no dentro la definizione di terroristi stabilita
dalla Dottrina Bush?
Ah, mancherebbe dire un'altra sola cosa: il contenuto di tutte queste
conversazioni lo conosce, dal giugno 1998, l'Ufficio Federale di Investigazioni
(FBI) degli Stati Uniti.
Ora solo chiedo, come sempre, che voi traiate le vostre conclusioni.