27 aprile 2007 - M.J.Mayoral www.granma.cu |
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Denuncia Alarcón la crisi giuridica
internazionale per l’impunità al
terrorista |
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Il Consiglio di Sicurezza delle Nazione Unite non può ignorare quello che sta accadendo con Luis Posada Carriles, porchè sarebbe come accettare la bancarotta dell’ordinamento giuridico internazionale, ha segnalato Ricardo Alarcón de Quesada, presidente del Parlamento cubano, dopo la denuncia formale presentata dall’Isola e dal Venezuela al Comitato contro il Terrorismo dell’organismo mondiale.
“Sarebbe come ammettere che per proteggere un terrorista si possono
distruggere le fondamenta internazionali in questa materia ed è una cosa che va discussa con urgenza”, ha avvisato.
“Se il Consiglio violerà le proprie risoluzioni, l’Assemblea Generale, l’organo supremo e l’unico democratico delle Nazioni Unite dovrà pronunciarsi”, ha detto ancora Alarcón, intervenendo durante l’installazione delle Commissioni di Energia e Miniere, Questioni di Lavoro, Previdenza Sociale e Questioni Giuridiche del Parlamento Latinoamericano (PARLATINO), i cui lavori sono cominciati all’Avana.
Da due anni la Risoluzione 1373 del Consiglio di Sicurezza sulla lotta contro il terrorismo, approvata all’unanimità e con carattere obbligatorio per tutti gli Stati, oltre agli accordi internazionali su questa materia sono calpestati, alla faccia della comunità internazionale.
Non è stato fatto un solo passo per rispondere alla richiesta d’estradizione del Venezuela e non si è parlato della possibilità che Posada sia giudicato come terrorista negli USA: è stato posto in libertà e hanno detto che si sta cercando un paese disposto a riceverlo...
Gli USA, rispettando la Risoluzione 1373, lo devono estradare e inviare a Caracas, accompagnato da tutte le prove, i documenti segreti e le relazioni sull’esplosione dell’aereo civile della Cubana, avvenuto nel 1976, dato che Washington ha celato questi documenti già da troppo tempo.
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