16 maggio 2007 - K.Siberia e G.Davalos www.granma.cu |
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Colpevoli Luis Posada Carriles ed il governo degli Stati Uniti |
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15 maggio 2007 - www.granma.cu |
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I giovani accusano Posada Carriles e il governo degli Stati Uniti |
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Testimonianze accusatrici che fanno sussultare e indignano, si sono succedute lunedì durante la prima giornata del processo politico nel tribunale antimperialista La gioventù accusa Luis Posada Carriles ed il governo degli Stati Uniti, riporta l’Agenzia d’Informazione Nazionale (AIN).
Periti, investigatori e familiari delle vittime delle numerose azioni concepite, organizzate e perfino eseguite da Posada Carriles con il consenso ed il sostegno delle autorità nordamericane, sono stati citati a dichiarare dal pubblico ministero in quest’udienza orale e pubblica, che si sta svolgendo nel Centro Giovanile José Antonio Echeverría della capitale cubana.
I presenti hanno ascoltato commossi la giovane Rosalba Álvarez García, incolpare dell’assassinio di suo padre Ramón Antonio Álvarez e di altri rivoluzionari venezuelani il Commissario Basilio, come veniva chiamato Posada quando lavorava per la Direzione dei Servizi d’Intelligenza e Prevenzione (DISIP).
Il primo a dichiarare è stato Dáger Aguilar, studente cubano di Diritto, che ha studiato a fondo la personalità criminale ed egocentrica di questo delinquente internazionale e ha definito la sua recente liberazione negli USA, senza imputazioni, un pericolo per il popolo degli Stati Uniti e non solo.
I dottori Manuel Hevia Frasquieri, direttore del Centro di Ricerche Storiche della Sicurezza dello Stato e Andrés Záldivar Diéguez, ricercatore titolare della detta istituzione, hanno incentrato i loro interventi sul lungo curriculum di attività sovversive della Casa Bianca contro Cuba, in molte delle quali Posada ha avuto un ruolo da protagonista.
Sono intervenuti anche il maggiore Misael Fonte, perito del Laboratorio Centrale di Criminalistica ed il tenente Yohán López, istruttore della Direzione delle Investigazioni Criminali del Ministero dell’Interno, che hanno esposto la partecipazione di Posada nell’attentato delle Barbados.
Un dispaccio di Prensa Latina riporta che il Governo del Nicaragua sta lavorando alla formalizzazione di una richiesta d’estradizione del terrorista internazionale Luis Posada Carriles da presentare alle autorità degli USA, ha reso noto il ministro degli Esteri, Samuel Santos.
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14 maggio 2007 - www.granma.cubaweb.cu (JR) |
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Processo pubblico al boia
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La gioventù cubana a nome del popolo sta realizzando, per due giorni, un processo pubblico contro il terrorista internazionalmente noto Luis Posada Carriles, mentre da Lisbona è giunta la notizia che il Premio Nobel José Saramago si è sommato alle migliaia di personalità che hanno firmato un proclama che reclama il processo del boia per il crimine di Barbados.
Prove indiscutibili della colpevolezza di Posada e della complicità dell’amministrazione Bush con la mafia nemica di Cuba, sono esposte per il pubblico, grazie alla collaborazione dei Ministeri degli Interni e degli Esteri, della Procura Generale della Repubblica e del Tribunale Supremo Popolare, tra le tante istituzioni.
Il processo si svolge nel centro giovanile José Antonio Echeverría, della capitale, dove è stata denunciata l’impunità concessa dalla Casa Bianca al criminale.
Saramago, Premio Nobel della Letteratura nel 1998, si è sommato alle più di 5500 personalità di tutto il mondo che esigono il processo del famigerato criminale Luis Posada Carriles negli USA o che si compia da parte delle autorità del paese la richiesta d’estradizione formulata dal Venezuela.
Nell’agosto del 2005, Saramago, assieme ad altri Premi Nobel, la scrittrice sudafricana Nadine Gordimer, la guatemalteca Rigoberta Menchú e l’argentino Adolfo Perez Esquivel, con il saggista e professore francese Salim Lamrani e il politologo nordamericano Noam Chomsky, aveva firmato un comunicato per denunciare l’infame comportamento del governo di George W. Bush verso il criminale che ha pianificato il sabotaggio di un aereo civile cubano nel cielo di Barbados: "Le vittime del terrorismo esigono che la giustizia trionfi sulla barbarie", si intitolava quel comunicato che oggi più che mai è di urgente attualità.
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