Mi scuso per eventuali involontari errori nella traduzione che sono da attribuirsi esclusivamente alla mia inesperienza
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P arti essenziali deldiscorso di Bush
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24 ottobre 2007 - www.granma.cubaweb.cu |
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Buon giorno. *(detto a in spagnolo)
Mi compiace essere di nuovo nel Dipartimento di Stato. Apprezzo il lavorare che qui si realizza. Ogni giorno gli uomini e il donne di questo dipartimento fungono da emissari dell'America al mondo. Ogni giorno voi aiutate il nostro paese a rispondere agli aggressori e a portare la pace a terre agitate. Ogni giorno voi promuovete la missione del nostro paese a sostegno dei diritti umani fondamentali di milione di persone ai quali sono negati.
(...) Signora Segretaria, molte grazie per le sue parole introduttive. Mi compiace stare con lei e con l’ Ambasciatore Negroponte e con tutti coloro che lavorare qui. Grazie per l’ospitalità. Mi compiace stare qui col nostro Segretario al Commercio, il Segretario Carlos Gutiérrez — nato a Cuba. Ringrazio gli altri membri della mia amministrazione che si trovano qui.
Voglio in particolare ringraziare i membri del Congresso che si sono uniti a noi: il Senatore Mel Martínez, nato a Cuba; la Congressista Ileana Ros-Lehtinen, nata a Cuba; Lincoln Díaz- Balart, nato a Cuba; e suo fratellino*(detto in inglese ed in spagnolo) Mario Díaz- Balart. Voglio ringraziare Chris Smith, Congressista del Jersey, per essersi aggiunto, Thaddeus McCotter, del Michigan; Debbie Wasserman Schultz, della Florida; cosí come Tim Mahone, della Florida. Li ringrazio per la loro presenza qui.
(...) I governanti di Cuba promisero la libertà individuale. Invece negarono ai loro cittadini i diritti fondamentali che il mondo libero da per scontati. A Cuba è illegale cambiare lavoro, cambiare casa, viaggiare all’estero e leggere libri e riviste senza l’approvazione espressa dello stato.
(...) I governanti di Cuba promisero libertà di stampa. Invece chiusero i giornali e le stazioni radio e televisive private. Hanno incarcerato e perseguitato giornalisti, perquisito le abitazioni e confiscato i loro materiali come carta, inchiostro e strumentazione per fax. Un giornalista cubano chiese una cosa ad alcuni stranieri che lo visitava: una penna. Un altro usa lucido da scarpe come inchiostro per il nastro della sua macchina da scrivere.
I governanti di Cuba promisero "rispetto assoluto per i diritti umani". Invece, hanno offerto ai cubani prigioni infestate di topi ed un Stato poliziesco.
(...) Si trovano qui con noi familiari di prigionieri politici a Cuba. Gli chiesi che venissero perché voglio che i nostri concittadini vedano i volti di coloro che soffrono come risultato della violazione dei diritti umani nell’Isola ubicata a circa 90 miglia dalle nostre coste.
(...) E’ arrivato il momento di appoggiare i crescenti movimenti democratici dell’Isola. E’arrivato il momento di appoggiare il popolo cubano che si solleva nella sua esigenza di libertà. Ed ora è il momento perché il mondo metta da parte le sue differenze e si prepari per la transizione, in Cuba, verso un futuro di libertà e progresso e promesse. I dissidenti di oggi saranno i leader di domani di quella nazione e quando finalmente arrivi la libertà, sicuramente ricorderanno quelli che stettero al suo fianco.
La Repubblica Ceca e l’Ungheria e Polonia sono state fonti vitali di appoggio e sostegno per la valorosa opposizione democratica a Cuba. Chiedo ad altre nazioni di seguire il loro esempio. Tutte le nazioni possono realizzare tangibili sforzi al fine di appoggiare pubblicamente quelli che desiderano la libertà per l’Isola.
(...) Anche qui negli Stati Uniti possiamo fare di più. Il Congresso degli Stati Uniti recentemente votò a favore di fondi addizionali diretti ad appoggiare lo sforzo per lo stabilimento di una democrazia a Cuba. Ringrazio tutti per il buon lavoro su questo aspetto – e li sollecito che mi inviino al più presto possibile il progetto di legge. Sollecito anche il nostro Congresso a che dia mostra del suo appoggio e solidarietà a favore di un cambio fondamentale a Cuba mantenendo il nostro embargo sulla dittatura sino a che si produca il cambio.
(...) Il regime cubano utilizza l’embargo degli Stati Uniti come capro espiatorio di tutti i supplizi che Cuba soffre.Tuttavia, da molto tempo i presidenti di entrambi i partiti politici hanno compreso che la fonte delle sofferenze di Cuba non è l’embargo ma il sistema comunista. Sanno che commerciare con il governo Cubano non aiuterebbe il popolo cubano fintanto che non si producano cambiamenti fondamentali nella politica di Cuba e nel suo sistema economico. Al contrario commerciare con Cuba arricchirebbe solamente l’elite al potere insieme ad appoggiare il suo controllo. Finché il regime mantiene il suo monopolio sulla vita economica e politica del popolo cubano gli Stati Uniti manterranno il blocco.
Gli Stati Uniti sanno quanto soffre il popolo cubano — e non siamo rimasti con le braccia incrociate. Attraverso gli anni abbiamo concesso asilo a centinaia di migliaia di persone che sono fuggite dalla repressione e della miseria imposti dal regime. Abbiamo congregato le nazioni affinché difendano la causa della libertà cubana e continueremo facendolo. Solamente l'anno scorso, abbiamo autorizzato organizzazioni e cittadini privati a somministrare alimenti e medicine ed altre forme di assistenza per un importo superiore ai 270 milioni di dollari. Il popolo americano, il popolo di questa terra generosa, è il maggior somministratore di aiuto umanitario al popolo cubano in tutto il mondo.
L'aiuto che diamo loro va direttamente nelle mani del popolo cubano invece che nelle casse dei leader cubani. In questo realmente radica la nostra politica: rompere il controllo assoluto che il regime mantiene sulle risorse materiali di cui il popolo cubano ha bisogno per vivere e per prosperare e per avere una speranza.
Ed al fine di ampliare questi sforzi, gli Stati Uniti sono disposti ad adottare nuove misure per aiutare direttamente il popolo cubano in questi momenti — ma solamente se il regime cubano, la classe governante, si toglie di mezzo.
Per esempio — qui vi presento un'idea interessante per aiutare il popolo cubano — il governo degli Stati Uniti è disposto a concedere licenze ad organizzazioni non governative e gruppi religiosi affinché somministrino al popolo cubano computer ed accesso ad Internet — se i governanti cubani mettono fine alle restrizioni che proibiscono che il popolo abbia accesso ad Internet.
Gli Stati Uniti sono disposti ad invitare giovani cubani le cui famiglie soffrano oppressione a fare parte di programmi di borse di studio per giovani latinoamericani (Partnership for Latino American Youth Scholarship Programs) affinché possano accedere lo stesso modo a maggiori opportunità educative — se i governanti cubani permettono loro di partecipare liberamente.
Facciamo questa offerta al popolo di Cuba - e speriamo che i suoi governanti gli permettano di accettarla. Come voi sapete, anteriormente facemmo offerte simili — ma furono respinte dal regime. È una triste lezione, benché dovrebbe essere una vivida lezione dalla quale dovremmo imparare tutti, a sapere, che per la classe governante di Cuba è più importante mantenere le redini del potere che il benessere del suo popolo.
Le condizioni di vita dei cubani non miglioreranno sotto l'attuale sistema di governo. Neppure migliorerà cambiando un dittatore con un altro. Non migliorerà se cerchiamo coesistere con una nuova tirannia in onore della "stabilità". L'America non insufflerà ossigeno ad un regime criminale che sfrutta il suo stesso popolo. Non appoggeremo il vecchio regime con nuovi visi. Il vecchio sistema mantenuto con nuove catene. La parola chiave nei nostri rapporti futuri con Cuba non sarà stabilità. La parola chiave è libertà.
È in questo spirito che oggi annuncio una nuova iniziativa per sviluppare un multimilionario Fondo Internazionale per la Libertà di Cuba, (Freedom Fund for Cuba). Questo fondo aiuterà il popolo cubano a ricostruire la sua economia e realizzare la transizione verso la democrazia. Ho sollecitato due membri del mio gabinetto che capeggino questo sforzo — la segretaria Rice ed il segretario Gutiérrez. Essi reclameranno l'appoggio dei governi stranieri e delle organizzazioni internazionali che desiderino contribuire con questa iniziativa.
Il fondo funzionerà in questo modo: il governo cubano deve dimostrare che rispetta, a parole ed in realtà, le libertà fondamentali. Ciò include la libertà di espressione, la libertà di associazione, la libertà di stampa, la libertà di creare partiti politici e la libertà di cambiare il governo mediante periodiche elezioni multipartitiche. Ed una volta che si siano concesse queste libertà, il fondo darà ai cubani — specialmente agli impresari cubani — accesso ai prestiti, sussidi e sollievo del debito per ricostruire il loro paese.
Il ristabilimento di queste libertà basilari è la base di elezioni giuste, libere e competitive. Senza queste protezioni fondamentali l'elezioni sarebbero solo un esercizio cinico che darebbe alle dittature una legittimità che non meritano.
(...) In questi momenti le mie parole sono trasmesse a Cuba dal vivo da parte dei mezzi di comunicazione del mondo libero — compresa Radio e TV Martí. A quei cubani che mi ascoltano, forse esponendosi a grandi rischi, vorrei dirigermi direttamente a voi.
Alcuni di voi sono membri dei corpi militari cubani o della polizia o funzionari del governo. Forse voi una volta credeste nella Rivoluzione. Ora voi avete notato il suo fallimento. Quando i cubani si solleveranno per esigere la libertà che essi meritano, voi dovrete prendere una decisione. Per caso difendere un ordine vergognoso e moribondo ricorrendo alla forza contro il vostro stesso popolo o difendere il desiderio del vostro stesso popolo ad un cambiamento? Esiste un posto per voi in una Cuba libera. Voi potete condividere la speranza che si evoca in quella canzone che si è convertita in un grido di riunificazione per tutti i cubani amanti della libertà, dentro come fuori dell'Isola: il nostro giorno sta già arrivando. *(detto in inglese ed in spagnolo)
(...)
Ai bambini di Cuba: voi avete molte cose in comuni coi giovani degli Stati Uniti. Ambedue sognano futuri promettenti ed ambedue hanno l'ottimismo per fare che questi sogni diventino realtà. Non credano alle sorpassate bugie che vi sono dette sull'America. Non vogliamo niente da voi, salvo dare il benvenuto alla speranza e la fortuna della libertà. Non temano il futuro il suo giorno sta già arrivando. *(detto in inglese ed in spagnolo).
Fino a che arrivi quel giorno, voi e la vostra sofferenza mai staranno lontani dai nostri cuori e dalle nostre preghiere. Il popolo americano si preoccupa per voi. Ed in attesa che possiamo stare insieme come uomini e donne libere, vi lascio con una speranza, un sogno, ed una missione: Viva Cuba Libera. *(detto in inglese ed in spagnolo)
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