"Sono", "Caleb" e "McCarry" sono le uniche tre parole che
é riuscito a pronunciare il proconsole incaricato del Piano Bush, in una
riunione convocata nell'Università di Dublino, Irlanda, dove si supponeva
dovesse esporre le sue ultime elucubrazioni sulla chiamata "transizione in
Cuba."
Dopo uno strategico cambiamento di sala, deciso all'ultimo momento dalle
autorità della Facoltà di Scienze Politiche, spaventate dalla presenza di
un numeroso gruppo di amici di Cuba, McCarry ed i suoi guardaspalle,
dell'ambasciata nordamericana, si sono trovati rinchiusi in un'esigua aula
di fronte ad un muro di striscioni che denunciavano la loro presenza.
Di spalle ad una lavagna dove erano esposti i fondamenti della geometria
euclidea, McCarry ha balbettato il suo nome e dopo é rimasto in silenzio
mentre sentiva otto persone condannare, successivamente, la sua presenza
nell'istituzione.
Il messaggio non poteva essere più chiaro, come si apprezzava in un enorme
poster: "Caleb McCarry coordina tre politiche chiave del governo USA: il
blocco illegale contro Cuba, la guerra terroristica segreta contro Cuba e
la propaganda globale contro Cuba... perché allora lo si è invitato?"
Incapace di imporre il silenzio ai manifestanti, il moderatore
dell'assemblea ha annunciato che la riunione era posticipata ed avrebbe
avuto luogo in un posto "segreto."
McCarry ed i suoi angeli custodi hanno concluso la visita da una uscita di
servizio, dietro l'edificio, dove di nuovo sono stati raggiunti e
circondati dai suoi perseveranti "persecutori".
Uno di essi, militante della causa dei
Cinque, che portava un pullover denunciante
Luis Posada Carriles, ha
offerto al proconsole in sbandamento l'esemplare di un opuscolo
intitolato: "Si può essere imprigionato negli USA per combattere al
terrorismo? Sì, se si combatte il terrorismo a Miami".
McCarry si é solo preoccupato di salire sul veicolo che si é allontanato a
tutta velocità.
"Per quello che oggi ha visto, si suppone che Caleb McCarry ci penserà due
volte prima di presentarsi di nuovo ad un'assemblea pubblica in Irlanda"
ha commentato un testimone della imperial fuga.
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