Cuba ha smentito i pretesti addotti dagli Stati Uniti per non
adempiere la quota di 20000 visti destinata a persone che desiderano
stabilirvisi definitivamente, come stabiliscono gli accordi migratori firmati da
entrambi i paesi nel 1994.
In un comunicato, il capo della Sezione di Interessi di Cuba a Washington,
Dagoberto Rodríguez, ha assicurato che le autorità nordamericane mentono in
maniera deliberata.
Il diplomatico ha ricordato che lo scorso 16 luglio, il
Ministero degli Esteri del suo paese
ha pubblicamente avvertito che gli Stati Uniti avevano concesso solo 10724
visti, dei 20000 che il governo USA, secondo gli accordi, è obbligato ad
emettere.
Cuba ha segnalato che, se tale tendenza continuerà, Washington non adempirà a
quanto stabilito nel patto.
Da parte sua, l'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana ha dichiarato,
lo scorso 17 luglio, che quest'anno fiscale il suo governo non rispetterà
l'accordo. Il giorno seguente, il portavoce del Dipartimento di Stato, Sean
McCormack, ha ripetuto il messaggio.
La missione diplomatica e McCormack hanno incolpato le autorità cubane del loro
inadempimento, utilizzando come scusa i supposti ostacoli, da parte di Cuba,
all'entrata nell'isola di personale e materiali provenienti dal territorio
nordamericano, in funzione della rappresentazione straniera.
Il comunicato cubano segnala: "La Sezione di Interessi degli Stati Uniti ed il
Dipartimento di Stato conoscono che tutti i visti del personale diplomatico
incaricato dell'applicazione degli accordi migratori sono stati concesse da Cuba
dentro le condizioni stabilite".
È completamente falso che esista scarsità di materiali perché questa missione
diplomatica ha importato, nel 2006, 80,3 tonnellate di forniture e secondo
l'Ufficio di Contabilità Governativa (GAO), braccio fiscale del Congresso
statunitense, tra il 50 ed il 70% di questo carico non é stato usato per il
lavoro e mantenimento della rappresentanza.
La nota emessa a Washington precisa che questo materiale si é usato per la
promozione di attività sovversive contro Cuba, in aperta violazione degli
accordi che, nel 1977, facilitarono l'apertura delle sezioni di interessi in
entrambi i paesi.
Le spedizioni, aggiunge, violano anche la Convenzione di Vienna sulle Relazioni
Diplomatiche, documento che stabilisce chiaramente i propositi e limiti
dell'impiego della valigia diplomatica.
Il comunicato indica che: "Corrisponde ora al governo degli Stati Uniti
terminare con la manipolazione del problema migratorio nelle sue relazioni con
Cuba ed obbedire agli obblighi che assunse con la firma degli accordi
migratori".
Il testo sollecita le autorità nordamericane a porre fine allo stimolo
dell'emigrazione illegale, espressa nella politica dei "piedi bagnati e piedi
asciutti" e nella Legge di Ajuste
Cubano, testo che ha provocato la morte di centinaia di persone nello Stretto di
La Florida.
La nota diplomatica conclude: "Cuba continuerà a fare i suoi migliori sforzi per
avere una migrazione legale, sicura ed ordinata, rispettando i suoi obblighi
assunti con questi accordi. Gli Stati Uniti devono agire allo stesso modo, o
altrimenti assumeranno la responsabilità dell'inadempimento dei propri impegni".
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