24 aprile 2007 -  www.granma.cu (fonte Los Angeles Times editoriale del 20 aprile)

Un terrorista è

stato liberato

 

 

 

Luis Posada Carriles si è vantato di aver fatto mettere le bombe negli alberghi dell’Avana e la giustizia degli Stati Uniti lo ha rimesso in libertà.

 

Con una sentenza fuori luogo che ha confermato la condizionale con cauzione concessa al terrorista d’origine cubana, Luis Posada Carriles, il Tribunale d’Appello del Quinto Circuito statunitense, con sede a New Orleans, ha fatto molto più che liberare un anziano fragile che doveva rispondere di accuse migratorie comuni.

 

Washington ha reso improbabile la propria politica legittimando le accuse contro la sua ipocrisia nella guerra contro il terrorismo.

 

Permettendo che Posada sia di nuovo libero prima del processo del 11 maggio, il tribunale ha messo in libertà anche il noto rischio di fuga, già praticata evadendo da una prigione del Venezuela, di un uomo che si è vantato d’aver aiutato negli attentati mortali avvenuti in alberghi dell’Avana 10 anni fa, lui che è il presunto autore intellettuale dell’esplosione di una aereo della Cubana, avvenuta nel 1976, nella quale persero la vita 73 persone.

 

I mercenari pagati da Posada hanno confessato l’azione e i documenti - già non più segreti - del FBI e la CIA hanno dimostrato la sua partecipazione alla preparazione del sabotaggio.

 

In altre parole Posada è il Zacarias Moussaoui dell’Avana e di Caracas.  Moussaoui sta scontando una condanna all’ergastolo senza diritto alla libertà condizionale, in una prigione federale del Colorado per accuse di cospirazione negli attacchi del 11 settembre; Posada invece è libero di vivere a Miami.

 

Lui, che è un veterano di 70 anni, che ha partecipato all’attacco a Playa Girón e ha organizzato da Panama un piano per assassinare Fidel Castro, non è mai stato accusato del delitto di terrorismo nei tribunali degli Stati Uniti.

 

Il servizio d’Immigrazione e Controllo delle Dogane degli USA lo ha arrestato per aver mentito alle autorità dell’immigrazione dopo l’entrata illegale nel paese, nel marzo del 2005, e d’aver organizzato una conferenza stampa nella quale aveva annunciato trionfante il suo ritorno.

 

Il Servizio di Controllo delle Dogane e il Dipartimento di Giustizia hanno cercato di mantenere Posada in carcere, ma le autorità incaricate del compimento della legge negli Stati Uniti non hanno mai mostrato un forte interesse per giudicarlo per crimini più seri.

 

Gli avvocati di Posada hanno avvisato in maniera preventiva che se sarà accusato, il loro cliente rivelerà la sua vasta collaborazione con la CIA.

 

Gli Stati Uniti mantengono reclusi nella baia di Guantánamo 385 sospetti di terrorismo, molti in condizioni d’isolamento e tutti senza che si compiano le  norme statunitensi per un processo giudiziario adeguato, ma, senza dubbio, Posada, un terrorista che ha confessato è stato mandato a casa sua con un bracciale elettronico alla caviglia.

 

Gli Stati Uniti non sono riusciti a convincere nessuno dei sette paesi alleati ad accettare Posada. 

 

Un giudice federale ha emesso una sentenza che stabilisce che Posada non può essere estradato a Cuba o in Venezuela perchè potrebbe essere torturato.

 

La miglior soluzione era che il tribunale negasse la libertà condizionale con cauzione sino al giorno del processo, mentre il Dipartimento di Stato cercava un terzo paese che fosse d’accordo nel processarlo per le accuse di terrorismo.

 

Adesso Fidel Castro ha un nuovo argomento vittorioso per la propaganda; la Casa Bianca vede la sua autorità morale franata e la giustizia tarda sempre più a giungere per le vittime dei presunti crimini di Posada Carriles.

 

Durante 46 anni di una politica fallimentare verso Cuba, il governo statunitense ha realizzato molte azioni imprudenti, per potersi permettere oggi di assolvere  un noto terrorista: questa è sicuramente  una delle azioni più perverse. 

 

 

(Traduzione dall’inglese di  Pablo Ramos dello staff  di traduttori di Cubadebate e Rebelión e dallo spagnolo di Gioia Minuti)