La Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni
ha riconosciuto l'illegalità delle trasmissioni che si realizzano dagli
Stati Uniti contro Cuba, cosa che ha motivato l'irritazione dei
rappresentanti di Washington.
Al riguardo si é concluso che una stazione di radiodiffusione che funzioni
a bordo di un'aeronave e trasmetta unicamente verso il territorio di
un'altra Amministrazione senza il suo accordo, non è in conformità al
Regolamento delle Radiocomunicazione.
Diplomatici latinoamericani consultati da Prensa Latina hanno affermato
che questo chiarimento costituisce un fermo rifiuto alle misure applicate
negli ultimi anni dal governo di Bush.
Hanno ricordato che nel 2004, la Casa Bianca decise di utilizzare un
aeroplano militare C-130 come
piattaforma nell'aria per inviare verso Cuba segnali televisivi, con tutti
i pericoli che comporta un'azione di questa natura.
Altri delegati nella riunione che si svolge in questa sede delle Nazioni
Unite, hanno osservato che nel 2006 si annunciò l'impiego di un
nuovo
aeroplano
G-1 con gli stessi propositi.
Sulla questione si é sollecitato la superpotenza del nord ad adottare le
misure necessarie per risolvere questo caso e si é chiesto all'Unione
Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) che,
nel prossimo conclave di questo tipo,
informi circa i progressi.
Le osservazioni, adottate senza votazione dalla Conferenza Mondiale, hanno
motivato la delegazione statunitense optò a ritirarsi dall'accordo ed in
una chiara sfida al plenario ha anticipato che continuerà la sua politica
di trasmissioni illegali verso Cuba.
Secondo i partecipanti all'incontro, gli Stati Uniti, in questo modo,
hanno dimostrato la mancanza del rispetto del multilateralismo e
applicato, un'altra volta, il loro stile prepotente in un evento
internazionale.
La delegazione cubana ha stimato come importante la posizione della
Conferenza e denunciato l'illegale aggressione radioelettrica alla quale
permanentemente,
dal 1959, è stata
sottoposta da parte del governo degli Stati Uniti.
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