Il presidente venezuelano, Hugo Chávez
Freias, ha considerato come una minaccia contro il Venezuela le dichiarazioni
emesse dal sottosegretario di Stato, John Negroponte, nelle quali si critica le
politiche economiche perseguite dal governo venezuelano.
"Non abbiamo paura delle minacce dell'impero nordamericano" ha affermato il
mandatario nella cerimonia di consegna del finanziamento ad un gruppo di imprese
produttive in occasione della programma Fabbrica Dentro, che si é svolta nella
Zona Industriale L'Isabelica di Valencia, nello stato Carabobo, a 158 chilometri
a ovest della capitale.
Ha segnalato che quando ha annunciato la decisione sul
ritiro del suo paese dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario
Internazionale Negroponte ha "minacciato il Venezuela, perché era una minaccia
quando disse che i venezuelani soffriranno le conseguenze delle decisioni del
suo Presidente".
Respinse anche la nota di protesta inviata dalla sede
diplomatica statunitense per un programma della televisione venezuelana che
veniva accusato di minacciare l'ambasciatore degli Stati Uniti in Venezuela.
Chávez ha assicurato che "è completamente falso" ed é tornato a ripetere che gli
USA stanno creando un fumogeno per coprire il fatto terribile della liberazione
del terrorista Luis Posada
Carriles la cui estradizione é sollecitata dalle autorità della nazione
sud-americana.
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Il presidente venezuelano, Hugo Chávez,
ha accusato il governo nordamericano di lanciare un fumogeno per tentare di
coprire la sua responsabilità nella protezione del terrorista internazionale
Luís Posada Carriles.
La denuncia del presidente ha avuto oggetto il rifiuto di una nota di protesta
inviata a Caracas dal dipartimento di Stato USA su una presunta violazione della
Convenzione di Vienna sulla sicurezza e dignità dei diplomatici nel paese
sud-americano.
Chavez ha detto che si tratta di un fumogeno dopo che si posto in libertà il
terrorista più grande e più assassino dell'America Latina, Posada Carriles.
In un discorso, nella città di Valencia, il governante ha respinto ciò che
considera minacce delle autorità statunitensi per l'annunciata decisione del
Venezuela di ritirarsi dalla Banca Mondiale e dal
Fondo Monetario Internazionale.
Da parte sua, in un comunicato, la cancelleria venezuelana ha dichiarato che
Washington tenta di deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dalla protezione
che offre a Posada.
La parte statunitense, sulla base di commenti realizzati in un programma
televisivo, sostiene che le autorità venezuelane hanno diffuso informazioni
confidenziali che attentano alla sicurezza di funzionari di Washington.
La risposta venezuelana respinge "questa protesta sorprendente", che considera
una "nuova temeraria aggressione contro il Venezuela".
Spiega che l'azione nordamericana utilizza come pretesto quanto trasmesso in un
programma d'opinione che fa uso della libertà di espressione, caratteristica di
una piena democrazia.
L'atteggiamento di Washington "sembra rispondere ad un tentativo di deviare
l'attenzione sulla protezione che il Governo degli Stati Uniti offre al
terrorista Luís Posada Carriles".
Sottolinea, inoltre, che questa condotta è contraria agli obblighi
internazionali degli Stati Uniti, paese che manifesta una chiara doppio morale
nella lotta contro il terrorismo.
La cancelleria denuncia che in quel paese si vilipendia il presidente
venezuelano, Hugo Chávez, e si "é apertamente istigato, in diversi programmi
radiotelevisivi,al suo assassinio", senza nessuna azione del governo
nordamericano.
Il comunicato ricorda il caso di due cittadini venezuelani accusati della
collocazione di bombe in missioni diplomatiche straniere in Venezuela che
trovano rifugio negli Stati Uniti.
Aggiunge che Washington, come nel caso Carriles, ha manipolato settori del
potere giudiziale per non adempiere all'obbligo di estradare questi individui,
"creando così un precedente di rifugio e tolleranza a condotte di questa
natura."
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