Un crescente flusso di calore inviato
dagli Stati Uniti
eleva la temperatura delle relazioni
di Washington con Caracas, man mano che si avvicina il 27 maggio, data chiave
dentro la situazione politica venezuelana.
Questo giorno scade la concessione al canale privato
Radio Caracas Television (RCTV) senza nessuna possibilità che sia rinnovata,
come ha deciso il governo ed ha confermato lo stesso presidente Hugo Chavez.
Il tema della negazione dell’estensione del permesso per l'utilizzo dello spazio
radioelettrico da parte di questa stazione radio è stato brandito
dall'opposizione come un atto contro la libertà di espressione ed è utilizzato
come arsenale per un costante attacco al governo.
Dentro questo contesto, il mandatario nordamericano, George W. Bush, ha detto
che in vari paesi, tra i quali ha ricordato il Venezuela, esistono leggi
repressive che coartano l'esercizio dei giornalisti e la libertà di stampa.
Allo
stesso tempo, l'ambasciatore statunitense in Venezuela, William Brownfield, è
apparso in un programma di RCTV per salutare il Giorno Mondiale della Libertà di
Stampa.
Inoltre, il sottosegretario di Stato nordamericano,
John Negroponte, ha attaccato Chavez dichiarando che presto o tardi il
governo venezuelano e la sua gente vedranno che le politiche del presidente non
sono sostenibili.
Ugualmente, il Dipartimento di Stato ha presentato una
nota di protesta il cui contenuto è stato
respinto dalla cancelleria venezuelana perché accusava questo paese di
diffondere informazioni confidenziali ed attentare alla sicurezza dei
diplomatici di Washington.
La risposta di Caracas ha fatto notare che questa protesta sorprendente, è stata
considerata come una nuova aggressione temeraria contro il Venezuela.
L'atteggiamento di Washington sembra rispondere ad un tentativo di deviare
l'attenzione sulla protezione che realizza il governo degli Stati Uniti verso il
terrorista Luis Posada Carriles,
ha aggiunto in un comunicato il Ministero degli Affari Esteri.
Questo testo ha denunciato che nel paese del nord si vilipende il presidente
venezuelano e si istiga apertamente al suo assassinio senza nessuna azione da
parte delle autorità nordamericane.
In maniera parallela, la Commissione Interamericana dei diritti umani e la
Società Interamericana di Stampa realizzano diversi movimenti contro il governo
del Venezuela per la sua decisione di non rinnovare la concessione a RCTV.
10 giorni fa, Chavez ha messo in allerta pubblicamente l'opposizione sul
pericolo di utilizzare il caso di RCTV come un pretesto per provocare fatti
sanguinari.
In quell'occasione, il presidente Chavez ha confermato l'esistenza di un piano
organizzato dagli Stati Uniti, in alleanza con la borghesia nazionale, per
causare fatti violenti ed incolpare le autorità di queste azioni.
Il 27 maggio - ha sottolineato - daremo un'altra sconfitta all'impero
nordamericano e a tutte le borghesie del continente. “Quel giorno finirà la
concessione di RCTV e non si rinnoverà”, ha precisato il capo di Stato.
*l’autore è corresponsabile di Prensa
Latina in Venezuela
|