3 aprile '08 - www.granma.cu |
Messaggio dei 5 compatrioti
prigionieri dell'impero
Testo
della lettera inviata da Antonio Guerrero al VII Congresso,
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Cari scrittori ed artisti dell'amata patria:
Da cinque prigioni dell'impero vi giunga un saluto di René, Ramón, Gerardo, Fernando e mio, desiderandovi i migliori successi per il vostro trascendentale Congresso.
La mente mi si riempie d’idee al pensare alla nostra Rivoluzione ed a voi che siete il baluardo della nostra cultura. Non mi sarà facile organizzarle per scrivere queste righe, ma potete essere sicuri che ognuna di queste parole proviene dal un cuore di chi si sente vicino a voi, vicino al nostro popolo, nonostante la crudele distanza imposta.
Dopo che il messaggio del nostro Comandante in Capo era stato diffuso a loro maniera dai grandi mezzi di comunicazione di qui (USA ndt), come sapete o immaginate, molte persone d’ogni tipo mi hanno avvicinato con le loro domandine, che uno, in fondo, cerca di capire e di rispondere nel mondo migliore. La costante era: ed adesso che? Ci sarà un cambio? Già sapete cosa volevano dire con " cambio". Io replicai: i cambi sono necessari in molti luoghi e, soprattutto, qui. Ad alcuni argomentai di più, ad altri no.
Un popolo come il nostro, con una forte cultura politica, conosce bene il momento cruciale che attraversa l'umanità e sa, più che bene, quello che sarebbe ritornare al passato, sotto gli artigli dell'impero più poderoso che sia mai esistito nella storia, ma, nonostante ciò, la Battaglia delle Idee è vitale per elevare la coscienza rivoluzionaria in questi tempi che tanto esigono da ogni cubano, che tanto chiamano a non dimenticare nemmeno per un giorno l'esempio del Che.
Nessuno di noi ha cancellato dalla mente quel discorso di Fidel del 17 novembre 2005, quando c’invitò a riflettere se "può essere o non irreversibile un processo rivoluzionario" e "quale sarebbero le idee del grado di coscienza che farebbero impossibile la reversione di un processo rivoluzionario". Sappiamo bene l’importante che è il ruolo d’ogni scrittore o d’ogni artista nella formazione di quel grado di coscienza, perciò, sentendomi uno tra voi, o meglio devo dire sentendoci cinque tra voi, vi esorto a riaffermare uniti, in fratellanza rivoluzionaria, con una sola voce: Non mancheremo mai a Fidel ed a Raúl!
Non abbandoneremo mai i principi di martiani!
Non tradiremo mai la rivoluzione, la nostra storia di lotta ed il nostro popolo eroico!
Chi è stato in quella che chiamano situazione limite sa quello che vale essere fedele ai principi giusti ed al nostro degno popolo.
Mi azzardo a dire che le idee che farebbero impossibile la reversione della nostra opera socialista, compiuta con tanto sacrificio, valore e dignità, sono racchiuse in questi postulati dell'Apostolo della nostra indipendenza:
"Il vero uomo non guarda da che lato si vive meglio, ma da che lato sta il dovere".
"Tutta la gloria del mondo entra in un chicco di grano"
"Fare è una maniera di dire"
Un forte abbraccio rivoluzionario dai Cinque. Come dice la canzone del nostro amico Silvio: "nonostante le difficoltà, come sia Cuba va!".
Viva la Rivoluzione!
Viva il Socialismo!
Antonio Guerrero Rodríguez
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