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18 giugno '08 - A.Hart Davalos www.juventudrebelde.cu
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Da Nerone a Bush |
La lunga storia dell'uomo dimostra che le decisioni
politiche non sono prese, nella
maggior parte dei casi, in funzione degli interessi strategici di un sistema
sociale, ma delle immediate aspirazioni dei gruppi che, dentro le classi dirigenti,
sono in grado di imporle. E' una riflessione utile per
analizzare le sfide che oggi ha la cosiddetta civiltà occidentale nella fase
che alcuni chiamano "postmoderna". Come ho detto prima, la famiglia umana è gravemente malata e vi è il reale pericolo che la nostra specie, insieme alle altre che abitano il pianeta Terra, scompaia a causa della rottura dell'equilibrio ecologico che rende la vita possibile, o di guerre nelle quali intervengano le mortifere e potenti armi che si accumulano negli arsenali delle grandi potenze.
Questa crisi è, secondo il parere di uomini di grande conoscenza, la
più profonda e più completa dalla caduta dell'impero romano, e anche se
non intendiamo stabilire un parallelismo simmetrico tra questo e
l'attuale impero yankee, il certo è che si vanno dispiegando in modo ogni
volta più manifesta, come 1600 anni fa, i
sintomi inequivocabili del suo declino. In quella epoca, quelli che oggi chiamano
immigrati li chiamavano barbari.
Il potere egemonico dell'imperialismo USA si basa oggi,
soprattutto, sul potere militare e la schiacciante superiorità del suo
armamento. Sappiamo tutti che nel corso della storia le forze armate sono state
utilizzate per proteggere ed espandere i sistemi socio-economici, ma non
possono creare, da sé, un nuovo ordine economico e sociale.
Tutto questo sta mostrando il processo di morte di un impero e il
crocevia in cui si trova, che lo porta a dover scegliere tra il
retrocedere e
agire con prudenza o distruggere il genere umano, ma mai avrà la vittoria
che sogna.
Il sistema nord americano ha perso forza economica per dominare o orientare a suo favore tutti questi processi in atto ed é ogni giorno più evidente che è necessario riaggiustare radicalmente la sua politica in direzione molto diversa da quella che rappresentano il signor Bush e l'estrema destra degli Stati Uniti . Il processo elettorale in corso ha mostrato situazioni senza precedenti che ci obbligano ad un'analisi approfondita delle sue conseguenze per il futuro di questo paese e le relazioni bilaterali tra Cuba e Stati Uniti. In questo paese vi sono forze che possono influire a favore di un cambiamento sensato della politica.
Sulla base di tale valutazione assume sempre maggiore importanza
stabilire canali di comunicazione con questi settori ragionevoli della
società americana, partendo dal messaggio che ci ha dato José Martí,
che, come tutti sanno, visse quasi quindici anni in questo paese e lo
conobbe
profondamente. Ha detto l'Apostolo:
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