Bloccare gli scambi
culturali
aggredisce la nostra
dignità
Bill Martínez, uno dei promotori dell'iniziativa US-Cuba Cultural Exchange
commenta in esclusiva per Granma il messaggio dove intellettuali ed artisti del
suo paese esigono dal loro governo la fine del blocco contro l'Isola
"Le adesione che abbiamo ricevuto alla nostra
lettera è una misura significativa di come non solo gli artisti ed
intellettuali, bensì un sensibile settore del pubblico statunitense stima gli
scambi culturali con Cuba" ha espresso Bill Martínez, uno dei responsabili
dell'iniziativa US-Cuba Cultural Exchange (USCCE).
Questa organizzazione nordamericana, lo scorso novembre, ha promosso l'invio di
una lettera al presidente George
W. Bush che reclama la cessazione del blocco contro Cuba e la normalizzazione
delle relazioni culturali con l'Isola, che è già stata sottoscritta da più di
1500 artisti, intellettuali ed accademici degli Stati Uniti, tra i quali gli
attori Sean Penn, Peter Coyote e Danny Glover, le icone del rock Tom Waits e
Carlos Santana, i romanzieri Alice Walker e William Kennedy e la regina della
musica country Bonnie Raitt.
Martínez, in un'intervista esclusiva concessa a Granma, si é offerto di
commentare l'impatto e le aspettative di un messaggio di tale natura
nell'ambiente politico e culturale del suo paese.
Che percezione ha il pubblico nordamericano di ciò che perde in termini
culturali a causa del blocco imposto a Cuba?
"Bloccare gli scambi culturali è bloccare la comunicazione. Negare l'accesso
alle manifestazioni artistiche coltivate e conservate a Cuba equivale a negare i
nostri diritti costituzionali di libera associazione e comunicazione. Perdiamo i
vincoli spirituali ed intellettuali con un paese intero e perdiamo anche
attività artistiche ed avvenimenti che sono espressioni fondamentali in una
società civilizzata.
"Vari dei firmatari furono testimoni o protagonisti di scambi anteriori, come
quelli che ebbero luogo negli anni novanta e rovinati con la perversa natura
della politica della chiamata Carril Dos (gente a gente, people to people) che
pretese minare la società cubana. Furono partecipanti di un dialogo fecondo che
cominciò a farsi largo tra i nostri due paesi.
"Non pochi artisti, intellettuali e cittadini comuni non solo impararono su Cuba
bensì sulle realtà economiche, sociali e culturali in generale. Quelle persone,
appartenenti ad innumerabili istituzioni, scuole professionali di arte, eruditi
e gente del mondo dello spettacolo, conformano la base di appoggio che rese
possibile che la rete di Scambio Culturale USA - Cuba abbia posto in circolo il
messaggio diretto al presidente del nostro paese".
Può accettare tranquillamente un nordamericano che gli neghino il diritto di
viaggiare a Cuba o sapere che la Casa Bianca proibisce ad un'orchestra o una
compagnia cubana di danza di operare negli USA?
"Queste barriere fanno sì che noi perdiamo il senso di autodignità, aggrediscono
la nostra dignità. Sean Penn ha detto ‘quando il dialogo ed interazione tra
artisti di un paese e un altro è proibito, cominciamo a sentire umiliata la
nostra propria umanità ' ".
A livello mediatico, quale è stato la ripercussione del messaggio?
"Sfortunatamente, i media statunitensi non hanno appoggiato gli scambi con Cuba.
I mezzi dominanti non sono interessati a denunciare la gravità di queste
barriere culturali. È molto povera l'analisi sul blocco ed il suo impatto nella
cultura tra i due paesi. Si continua a perseguire Cuba, si diffondono immagini a
volte apocalittiche ed altre pittoresche della cultura cubana, senza dar conto
che tra voi vibranti comunità prosperano con la loro arte perché capiscono la
ricchezza che li rappresenta dall'Isola per il mondo intero".
Un mese prima che voi di spedire la lettera all'esecutivo nordamericano,
Alicia Alonso esortò l'intellighenzia
del tuo paese ad alzare le loro voci per mettere fine al blocco. Quanto
influenza è capace di esercitare una figura come quella di Alicia Alonso nei
mezzi intellettuali ed artistici nordamericani ai quali diresse il suo
messaggio?
"Alicia Alonso è una delle persone più care e rispettate universalmente nel
mondo dell'arte. Ha molti ammiratori negli Stati Uniti. Un messaggio di qualcuno
del suo prestigio, tremenda credibilità ed eloquenza poderosa ed effettiva, ha
influito, senza dubbio, negli Stati Uniti ed in altre parti del mondo. Ella
esprime quello che sente il suo cuore. Speriamo che i suoi omologo statunitensi,
cominciando dalle notevoli personalità che firmarono la nostra lettera,
estendano il suo messaggio con uguale potere ed eloquenza".
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