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13 giugno '08 - J.MLoran
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Fidel, la Bolivia ti vuol bene, ti rispetta e ti ammira |
“La Bolivia ti vuol bene, ti rispetta e ti ammira ed ha speranza di vederti di nuovo nel cuore del Sudamerica”, ha scritto il presidente Evo Morales a Fidel, in un messaggio ispirato dalle parole del leader della Rivoluzione cubana, nel prologo all’edizione cubana del libro “Fidel, Bolivia y algo más”, di Nicolás Fernández, Edwin Flores e Ramiro Ramírez, appena presentato nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana.
Le parole di Evo Morales saranno il prologo della seconda edizione del testo che si sta già preparando, assieme a una lettera della giornalista argentina Stella Calloni a Fidel.
Tubal Páez, presidente dell’Unione dei Giornalisti di Cuba ha riferito l’importanza, per la resistenza dei cubani, di quella visita con una così calda accoglienza del popolo della Bolivia a Fidel, nel 1993, in quei giorni difficili in cui l’economia toccava il fondo e l’eroismo toccava le stelle.
Tubal Páez ha ricordato l’affermazione di Fidel che il futuro dei bambini dipende da quel che fanno gli adulti, soprattutto i politici, ed ha precisato che oggi più di 5000 di quei bambini boliviani d’allora studiano medicina a Cuba.
Javier Labrada, coordinatore della missione educativa cubana in Bolivia, ha indicato che quasi l’85% degli analfabeti si sono incorporati al programma di alfabetizzazione e che sono già due terzi gli alfabetizzati (544354), molti in lingua quechua e aymará.
Labrada ha consegnato a Felipe Pérez Roque, ministro degli esteri, un omaggio della deputata boliviana María Gutiérrez per Fidel, come segno di ringraziamento.
José Jiménez, studente incorporato al programma di formazione dei medici latinoamericani, ha detto che con i cubani non solo ha studiato medicina, ma ha imparato che la Patria è in tutto il mondo.
La dottoressa cubana Yaima Cabrera, un’oculista che è stata in missione in Bolivia, ha ricordato il legato del Che per i due popoli e per tutto il pianeta ed ha affermato che il miglior regalo per l’80esimo anniversario della sua nascita è far sì che la solidarietà sia un’abitudine e non solo una virtù e che il socialismo sia il nome politico dell’amore.
Erano presenti Fernando Remírez de Estenoz, membro della Segretaria e Rolando Alfonso Borges, capi dei dipartimenti delle relazioni internazionali ideologico el CC del PCC rispettivamente; José Miyar Barrueco, segretario del Consiglio di Stato; Roberto Fernández Retamar, membro del Coniglio di Stato e direttor della Casa de las Américas; Silvia Lazarte, presidentessa della Assemblea Costituente della Bolivia e Saúl Chávez, ambasciatore di questa nazione in Cuba.
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