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Bush, la guerra e la lotta a morsi per un pezzetto di vita |
Nella riflessione “Bush nel cielo”, pubblicata dalla nostra stampa lo scorso 23 marzo, ho affermato che Bush avrebbe combinato una delle sue durante la riunione dell’Alleanza Atlantica a Bucarest, capitale della Romania nei primi tre giorni d’aprile.
Stanno avvenendo importanti fatti in Europa.
Ignorarli sarebbe come essere analfabeta sul dramma attuale.
Se il lettore ha un pochino di pazienza, in alcuni fogli riceverà notizie estratte tra un mare d’informazioni che giungono alla luce in giorni differenti, mescolate a vari temi, vitali o meno.
Atene, 3 aprile (EFE):
I nazionalisti greci hanno cantato vittoria per aver impedito l’ingresso della Macedonia nella NATO per via della disputa tra Atene e Skopje sulla denominazione di questo paese, che non trova soluzione da 17 anni.
La stampa greca è unanime questo giovedì nel valutare come un successo il veto dell’entrata della Macedonia nell’Alleanza Atlantica, confermato dal Vertice che questa organizzazione militare svolge a Bucarest.
I media hanno segnalato le intense pressioni esercitate da Washington perché si ammetta la Macedonia nella NATO ed esprimono orgoglio nazionalista per il fatto che Atene non ha ceduto alle stesse.
Non è passato il ricatto di Bush, Intitola il quotidiano di Atene Avrianí. ‘Kostas Karamanlis, passerà alla storia per il veto contro la volontà di Bush.
Bucarest 4 aprile (EFE):
"La Casa Bianca ha espresso il suo compiacimento per i risultati ottenuti nel vertice, nel quale gli alleati hanno promesso più truppe per l’Afghanistan, hanno dato il loro appoggio allo scudo anti missile che gli USA pianificano in Europa dell’est ed hanno promesso che Ucraina e Gerogia saranno membri della NATO in futuro.
Tirana, 3 aprile, (EFE):
La classe politica albanese ha accolto oggi con entusiasmo l’invito Ufficiale di integrarsi alla NATO.
I deputati del Parlamento albanese riuniti in una sessione straordinaria hanno definito la giornata “storica” ed hanno segnalato che il successo è il più importante per il paese dopo la proclamazione dell’indipendenza del Kossovo dello scorso 17 febbraio e la formazione dello Stato albanese nel 1912.
La presidentessa del Parlamento, Jozefina Topalli, ha ringraziato tutti i Paesi che hanno appoggiato l'entrata dell'Albania nella NATO e soprattutto il presidente statunitense George W. Bush.
L’invito segna la fine della transizione politica, il primo passo cha fa l’Albania verso processi d’integrazione euro-atlantica in questi ultimi 17 anni di democrazia, ha detto Topalli.
Il ministro dell’Economia, Genc Ruli, ha affermato che l’entrata nella NATO significa maggiore stabilità e sicurezza e quindi maggiori investimenti stranieri, indispensabili per lo sviluppo economico di uno dei paesi più poveri dell’Europa.
Le strade principali della capitale albanese sono state decorate oggi con le bandiere della Nato e le nazionali.
Madrid, 4 aprile (DPA):
Isolato dal resto del mondo? L’immagine di un José Luis Rodríguez Zapatero seduto solo vicino a sedie vuote alla tavola del Vertice della NATO, mentre George W. Bush e altri capi di stato parlano animatamente, è stata la foto delle copertine di vari quotidiani spagnoli e ha riacceso il dibattito sulla politica estera del governo socialista spagnolo.
Oltre alla famosa foto, i giornalai e le trasmissioni delle radio e le TV hanno segnalato l’assenza dell’incontro tra Zapatero e Bush, che la Moncloa aveva annunciato quasi come un fatto, perché il presidente USA aveva telefonato allo spagnolo per felicitarlo della vittoria nelle elezioni del 9 marzo.
La relazione tra Zapatero e Bush è sempre stata fredda e distante, da quando il socialista è giunto al potere ed ha ritirato immediatamente le truppe dall’Iraq, circa 1300 uomini.
Gli USA e Bush non hanno mai evitato di dimostrare la loro contrarietà per questo e da allora non si sono più effettuati incontri bilaterali tra i due.
Bush non ha più visitato ufficialmente la Spagna da allora e Zapatero non è più andato nella Casa Bianca. Il contrario era avvenuto con il presidente precedente del governo spagnolo, il conservatore José María Aznar, che fu uno dei quattro visi di un’altra famosa foto, quella del Vertice delle Azzorre, nel quale Gran Bretagna e Stati Uniti sancirono l’intervento contro l’Iraq, che la Spagna appoggiò.
Il contatto tra Bush e Zapatero si è ridotto a un “Ola, Ola, complimenti”, dello statunitense alla spagnolo, quello che la stampa ha definito ironicamente “l’incontro delle tre parole”.
Bucarest, 4 aprile (ANSA):
Salutando dopo il Vertice della NATO, il presidente degli USA, George W. Bush, ha servito su un vassoio il protagonismo al suo collega russo Vladimir Putin.
L’addio dell’inquilino della Casa Bianca, che ha segnato il debutto del suo pari, il francese Nicolás Sarkozy e del premier britannico Gordon Brown, sarà ricordato, dicono gli analisti, per la sua assurda ostinazione di chiedere l’entrata immediata di Georgia e Ucraina nel patto, di fonte all’evidente opposizione degli altri membri.
Ê stata la vecchia Europa con l’asse franco-tedesco alla testa delle critiche alla guerra in Iraq, che ha guidato il secco No al presidente Bush.
Il presidente nordamericano è apparso insolitamente nervoso nel vertice di Bucarest. Anche le fonti diplomatiche hanno parlato d’una discussione a duri termini con la sua segretaria di Stato Condoleezza Rice, che lo voleva convincere ad abbandonare una causa persa, per lo meno in questo vertice.
Il nervosismo di Bush è emerso anche nella sua brusca interruzione della conferenza stampa nella residenza estiva del presidente rumeno Traian Basescu; mentre il capo dello Stato europeo tentava di rispondere a una domanda sul trattamento di Washington ai rumeni che cercano d’andare negli Stati Uniti.
L’irritazione di Bush era visibile anche per l’estensione delle sessioni del Vertice, dove i 26 capi di Stato hanno preso la parola. Il presidente ha abbandonato il dibattito sull’Afghanistan in forma intempestiva lasciando dietro a sé alcuni membri del suo staff e vari giornalisti che coprivano il suo viaggio.
Bush ha reagito in modo brusco anche a un articolo del The New York Times, dove si menzionava l’invisibilità del capo della Casa Bianca negli Stati Uniti, in piena campagna elettorale e in mezzo all’allarme d’una recessione economica.
A Bucarest Bush ha ottenuto solo un successo: l’appoggio della NATO al suo piano di “scudo spaziale”, prima della sua riunione con Putin a Sochi, una città balenare sul Mar Nero.
Secondo gli analisti, Bush avrà la possibilità di porre ordine nelle difficili relazioni con la Russia che sono al livello più basso dalla fine della guerra fredda.
Bucarest, 4 aprile 2008 (AFP):
In un raro gesto di cooperazione la Russia è giunta a un accordo con la NATO venerdì a Bucarest che permette all’Alleanza Atlantica di transitare sul suo territorio per trasportare strumenti non militari per la sua missione in Afghanistan.
L’accordo sull’Afghanistan è stato il solo passo concreto tra le due parti nel Consiglio NATO - Russia che si è svolto venerdì nel Palazzo del Parlamento di Bucarest.
Strumenti non militari per la ISAF (Forze Internazionali di Assistenza alla Sicurezza per l’Afganistan) si potranno trasportare attraverso il territorio russo ha detto il segretario generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer.
La ISAF, guidata dalla NATO sin dal 2003, conta attualmente su 47.000 effettivi di 39 paesi.
Di fonte alla richiesta di rinforzi dei comandi militari per combattere la feroce resistenza talibana nel sud e a est dell’Afghanistan, i paesi della NATO hanno offerto truppe, che aumenteranno in forma sostanziale le forze.
La Francia, per esempio, invierà un battaglione addizionale di 700 uomini che andrà in questo paese.
Nel contesto della presenza crescente delle truppe e le spese in aumento, l’accordo con la Russia dovrebbe permettere di far calare i costi, poiché sarà possibile trasportare in treno gli strumenti che ora giungono in Afghanistan per via aerea.
Rogozin, ambasciatore russo presso la NATO, aveva detto che il destino della Russia e della NATO erano interdipendenti, poiché perderebbero tutte e due nel caso in cui i Talibani ritornassero al potere.
Bucarest, 4 aprile 2008 (AFP):
Se il presidente George W. Bush ha affermato che la guerra fredda è terminata, il vertice tra NATO e Russia ha mostrato nuovamente questa settimana che gli ex nemici continuano ad affrontarsi per quasi tutto: Georgia e Ucraina, l’indipendenza del Kossovo, lo scudo antimissili, l’Iran e il Trattato delle Forze Convenzionali in Europa.
La NATO non può garantire la sua sicurezza esponendosi in altri paesi, ha detto Putin ai leader occidentali.
I conti sono chiari: dalla fine della guerra fredda la NATO è passata da 16 a 28 membri, assorbendo quasi tutto l’ex blocco comunista - Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Slovenia – e tre ex repubbliche sovietiche, Lituania, Lettonia ed Estonia.
Nel mezzo di questa battaglia geopolitica Putin è riuscito a far sì che 26 alleati bloccassero l’approvazione della candidatura d’adesione di Georgia e Ucraina, che contavano sul forte appoggio del presidente Bush nel loro cammino verso la NATO.
Ma questo trionfo parziale di Putin non nasconde la preoccupazione che per la Russia significa il fatto che la NATO ha promesso alle due ex repubbliche sovietiche che un giorno entreranno nell’Alleanza.
La dichiarazione della NATO si somma a quegli interrogativi e alle preoccupazioni sulla direzione che prende la NATO e sulla sua evoluzione.
È un’alleanza che si attribuisce un ruolo globale senza limiti nel diritto al ricorso alla forza, ha spiegato un responsabile russo.
Zagabria, 4 aprile (EFE):
Il presidente degli USA, George W. Bush, è giunto alle 15.00 ora locale.
La visita del Presidente è la prima ufficiale di un presidente degli Stati Uniti in Croazia, dopo l’indipendenza dalla ex Iugoslavia.
Il Presidente degli USA è giunto da Bucarest dove ha partecipato al Vertice della NATO, nel quale la Croazia, come l’Albania ha ricevuto un invito ufficiale ad entrare nell’Alleanza.
Le autorità croate hanno annunciato oggi, con anticipo, che tutto ciò che si sta preparando per la visita di Bush rappresenta la maggior sfida per le forze della sicurezza di questo paese sino ad oggi.
Mentre queste notizie giungevano dai Balcani, nel sud est dell’Europa, dove numerosi paesi si disputavano l’onore d’essere divorati dal sistema economico e finanziario dell’impero per migliorare le loro condizioni materiali di vita, niente a che vedere col mondo in sottosviluppo, un dispaccio di EFE del 2 aprile comunicava quanto segue:
Il presidente del Banco Mondiale (BM), Robert Zoellick, ha invitato a un’azione globale coordinata di fronte ai prezzi elevati degli alimenti che, con il rincaro dell’energia, minacciano di destabilizzare 33 paesi del mondo.
Zoellick ha menzionato questa azione coordinata come una delle quattro misure necessarie di forma immediata per edificare una globalizzazione sostenibile e minimizzare le minacce dell’attuale crisi finanziaria internazionale per il mondo in via di sviluppo.
Ha invitato a un accordo globale di commercio, nella cornice dalla Ronda di Doha, che si deve realizzare adesso o mai più...
Ha sollecitato una migliore trasparenza del settore delle materie prime del mondo in via di sviluppo, per far sì che contribuiscano a fomentare la crescita.
Il suo discorso, fatto in un hotel della capitale degli USA è giunto prima della riunione di primavera del BM, Banco Mondiale e del FMI, Fondo Monetario Internazionale che si svolgerà la prossima settimana a Washington, nel mezzo di una grande incertezza economica mondiale.
Perché questo sia possibile si deve far fronte ai problemi come l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di base, vincolati tra i tanti fattori ai problemi dell’energia.
I prezzi degli alimenti di base sono aumentati di circa l’80% dal 2005, ha ricordato Zoellick, precisando che solo nel mese scorso i prezzi del riso hanno marcato i livelli più alti degli ultimi 19 anni e quelli del grano la maggior quotazione in 28 anni.
Il Banco Mondiale stima che 33 paesi del mondo affrontano il pericolo di malessere politico o sociale per via dei prezzi troppo elevati degli alimenti e dell’energia ha affermato.
Le circostanze demografiche, il cambio nelle diete, i prezzi dell’energia e i bio combustibili, e il cambio climatico, suggeriscono che gli elevati e volatili prezzi degli alimenti continueranno negli anni prossimi.
Di fronte a questa situazione è necessario stabilire quello che ha descritto come un nuovo accordo per una politica alimentare globale, che dovrebbe concentrarsi non solo nella fame, la malnutrizione e l’accesso agli alimenti ma anche in altri fattori come le interconnessioni di questi prezzi con l’energia o il cambio climatico.
La politica alimentare necessita attrarre l’attenzione dei massimi livelli politici, perché nessun paese o gruppo possa far fronte a queste sfide intervincolate , ha concluso.
Le due istituzioni, il Banco Mondiale e il FMI, sono parte del sistema imperialista.
Le prime notizie del temerario viaggio di Bush in Russia giunsero dallo stesso aereo militare che lo trasportava con il suo numeroso seguito verso Sochi, città sulle rive del Mar Nero.
Con lui viaggiavano diversi giornalisti di varie agenzie di stampa occidentali.
Una nota di AFP del 4 aprile trasmetteva:
Il presidente George W. Bush ha informato gli alleati di Washington nella NATO che ha l’intenzione di effettuare una significativa addizione di truppe degli Stati Uniti in Afghanistan per l’anno prossimo, ha detto venerdì il segretario alla difesa Robert Gates.
Il Presidente ha detto che sperava che gli USA nel 2009 facessero un significativo contributo di truppe.
Gates ha affermato che l’appoggio dei due partiti maggioranza è sufficiente per permettere a Bush di fare questa promessa, anche se lui non sarà più presidente.
Da mosca un dispaccio di EFE del 5 aprile informava:
Il presidente degli USA, George W. Bush, è giunto oggi a Sochi, dove incontrerà il suo collega russo, Vladimir Putin, e Dmitri Medvédev, che verrà eletto ufficialmente presidente della Russia il prossimo 7 maggio.
L’ultima riunione tra Bush e Putin sarà centrata sul piano di Washington de spiegare elementi del suo scudo antimissili nell’Europa dell’est, piano che che ha appena avuto l’approvazione della NATO e al quale la Russia si oppone con decisione assoluta.
I presidenti di Russia e Stati Uniti hanno previsto anche di adottare domani domenica una documento che sia una cornice strategica e che serva da guida nella relazione di due paesi per i successori alla presidenza.
Il documento dev’essere onesto. Ci sono problemi che non si possono tralasciare, ha detto oggi l’assessore alla politica estera del capo del Cremlino , Serguéi Prijodko, citato dall’agenzia russa Interfax.
Tra Mosca e Washington persistono differenze importante sulla difesa antimissili, sul regime di riduzione delle armi strategiche al termine del Trattato START-1 e il carattere inammissibile della militarizzazione del cosmo.
Tra le differenze Prijodko ha segnalato anche l’atteggiamento sull’ampliamento della NATO, in particolare verso le ex repubbliche sovietiche di Ucraina e Georgia.
La visita di Bush a Sochi, l’ultima tappa del suo giro nell’Europa dell’Est, avrà una durata di meno di 24 ore . L’agenzia tedesca DPA commentava il 5 aprile:
Fare attenzione e sincronizzare gli orologi. I presidenti George W. Bush e Vladimir Putin vanno all’incontro nella spiaggia di Sochi, sul Mar Nero, con l’obiettivo d’eliminare tensioni politiche nell’eredità per i loro successori.
Lo stesso Bush ha scelto la residenza estiva di Putin come scenario per l’ultimo incontro: i suoi genitori restarono incantati dopo una visita privata nel 2003 a questa casa costruita dopo la morte di Stalin. La località accoglierà anche i Giochi Olimpici invernali del 2014.
I due presidenti approfitteranno dei loro 23 incontri per scambiarsi complimenti mutui in pubblico.
A parte la simpatia personale, le frizioni politiche sono moltissime e una delle principali è il progetto degli USA tanto discusso per spiegare un sistema antimissile di difesa nella Repubblica Ceca e in Polonia.
Vedremo se troveremo un punto d’inflessione nella disputa, ha detto con cautela Bush a Kiev.
Ci sono motivi per un cauto ottimismo. Un accordo interessa tutte le parti, ha augurato il vicepresidente dell’Accademia per la Sicurezza, la Difesa e l’Ordine in Russia, il generale Viktor Yessin.
L’ultima riunione tra Bush e Putin è anche circondata da speculazioni di carattere ben differente: i Presidenti, credono alcuni, hanno previsto di accordare la costruzione di una via che comunichi i due paesi attraverso l’Alaska, stando a un progetto concepito già dai tempi degli Zar.
I media hanno cominciato a speculare quando il ricco governatore della regione Chukotka, Roman Abramovich, ha ordinato alla costruttrice Herrenknecht la macchina per fare i tunnel più grandi del mondo.
Un portavoce del Cremlino ha commentato i rumori sul tunnel di 100 chilometri con il costo di 42 mila milioni de Euro, 66 mila milioni di dollari.
L’agenzia francese AFP scriveva il 6 aprile:
Sono prudentemente ottimista rispetto ad un accordo definitivo. Lo credo possibile, ha detto Putin.
Bush ha affermato che vuole stabilire con il presidente eletto russo, Dmitri Medvédev, una relazione personale che permetta a tutti e due di lavorare ai problemi comuni.
Bush, che giovedì e venerdì ha partecipato al Vertice della NATO a Bucarest, è giunto a Suchi forte dell’appoggio della Alleanza Atlantica al progetto statunitense dello scudo antimissile.
Il futuro sistema nordamericano include una batteria di 10 missili intercettori in Polonia e un radar ultramoderno nella Repubblica Ceca, che staranno in servizio verso il 2012."
Bush ritornava nella capitale degli USA e EFE commentava in una nota il 6 aprile:
Il presidente degli USA, George W. Bush, è ritornato oggi a Washington con molti compiti da svolgere in quello che sono le sue relazioni con la Russia come ha ammesso lui stesso.
Il Vertice USA-Russia è terminato con la firma di un accordo cornice strategico che fissa le linee maestre della relazioni bilaterali per il futuro in aeree come la lotta contro il terrorismo e l’economia.
Ma il documento lascia in chiare lettere le profonde differenze che persistono tra Washington e Mosca per ciò che riguarda lo scudo di difesa anti missile che gli USA vogliono nell’Europa dell’Est, uno dei punti più spinosi delle relazioni bilaterali negli ultimi mesi.
Putin ha dichiarato che il diavolo si trova nei dettagli. È importante che gli esperti decidano quali saranno le misure di garanzia e come si svilupperanno.
Resta la discussione su faccende come l’ampliamento della NATO a est e soprattutto per le ex repubbliche sovietiche di Ucraina e Georgia.
Quando s’incontrarono 7 anni fa Bush affermò che Putin lo aveva guardato negli occhi e gli aveva letto nell’anima. I due presidenti hanno mantenuto una buona relazione personale, nonostante il deterioramento delle relazioni estere.
Ora Bush e Medvédev hanno iniziato con un piede differente.
Se nel primo incontro il presidente degli USA aveva ricevuto Putin con una abbraccio, al suo successore ha solo stretto la mano e se si sono guardati negli occhi per vedersi l’anima, non lo ha detto, conclude ironicamente il dispaccio.
Per un paese grande come la Russia l’Europa occidentale non è solo un centro di cultura, arte, storia e scienza raffinata, che produce vini famosi, fegato d’oca, formaggi di ogni genere immaginabile e altri delicati e costosi prodotti delle campagne e della città: è anche consumatrice di petrolio, gas, oro nichel e materie prime russe , strumento per la fuga dei capitali. dei cervelli, sperperatrice di alimenti trasformati in etanolo, che serve per le loro lussuose e costose automobili. Questo lo sa tutto il mondo.
Senza dubbio per la Russia sono molto più importanti Europa e Asia, le cui istituzioni di commercio internazionale, attraverso il gruppo di Shanghai le aprono più porte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, nella quale Bush ha promesso - a Putin –di appoggiare l’ingresso del suo paese.
Perché gli Stati Uniti vogliono le loro basi spaziali , i loro radar, le piattaforme di lancio in Europa e in tutte le parti, se non per minacciare la Russia? Ovviamente le armi con cui minacciano la Russia, minacciano anche la Cina e gli altri paesi senza esclusioni, per farli divenire alleati o nemici di un impero il cui sistema economico e politico è insostenibile.
Gli Stati Uniti marciano verso il protezionismo commerciale per mantenere l’indice d’impiego in questo paese in cui i lavoratori non possono competere con le centinaia di milioni di persone che nel Terzo Mondo producono con grande sacrifici beni di consumo di qualità a costi minori che le trans nazionali poi commerciano cercando plusvalore.
Intanto Bush dichiara terroristi i paesi che gli pare.
A costo d’estendermi ho deciso di non dividere in due parti questa riflessione.
Mi resta un aspetto che anche se meno trascendentale mi piacerebbe esaminare a parte, per la sua relazione concreta con il nostro paese.
Lo farò in un’altra opportunità.
Fidel Castro Ruz ore 18.45
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