Lima, Perù, maggio 2008
Eccellenza:
La
povertà, la disuguaglianza e l'esclusione sono conseguenza di un ordine
mondiale basato sull'avidità e l'egoismo. Solo la solidarietà e la giustizia
all'interno delle nostre società e nella relazione tra i paesi rendono
possibile l'inclusione.
Il vigente ordine internazionale non serve agli interessi dai popoli. È
nostro dovere cambiarlo.
La fame, l'analfabetismo, la disoccupazione, l'insalubrità che colpiscono
centinaia di milioni di persone sono incompatibili con la realizzazione
dell'obiettivo di un mondo migliore, con pieno rispetto dei diritti di
tutti.
Il principio della sovranità non può essere sacrificato in onore di un
ordine che consolida l'egemonia di una superpotenza aggressiva. Pochi paesi
industrializzati non possono continuare a dissipare in maniera scandalosa,
mentre sacrificano il diritto alla vita e allo sviluppo di migliaia di
milioni di esseri umani.
L'oro, l'argento e la ricchezza creata col sudore ed il sangue dei nostri
popoli finanziò la costruzione degli opulenti palazzi nelle metropoli del
Nord che ci ricordano, ogni giorno, che il benessere di alcuni si eresse
sulla drammatica sofferenza degli altri. E la cosa più critica è che, 500
anni dopo, la situazione non solo si mantiene, ma si aggrava.
Il sottosviluppo e la povertà sono conseguenze della conquista, la
colonizzazione e lo schiavitù, del neocolonialismo e la dominazione
imperiale e dell'attuale ordine mondiale, egoista ed esclusorio che
polarizza il lussuoso spreco e la povertà estrema.
La realtà dell'America Latina e dei Caraibi sono il rovescio degli ingiusti
privilegi che permettono agli Stati Uniti ed ai membri dell'Unione Europea i
loro irrazionali modelli di consumo.
L'Europa è a tempo per dimostrare che realmente gli interessano le relazioni
con America Latina ed i Caraibi. L'Europa è a tempo per onorare la sua
responsabilità e realizzare un importante contributo alla costruzione di un
mondo equo e giusto. L'Europa deve assumere con modestia, senza dogmatismi,
solidale e rispettosamente, le sue relazioni con America Latina ed i Caraibi.
L'Europa é in condizioni di assimilare, senza grosse conseguenze per le sue
economie e società, l'impatto di decisioni che potrebbero essere cruciali
per lo sviluppo dell'America Latina ed i Caraibi.
L'Unione Europea dovrebbe dare l'esempio e cancellare il debito estero ai
paesi dell'America Latina e dei Caraibi. Questo debito é stato già riscosso
più di una volta.
L'Unione Europea dovrebbe cominciare a ridurre e finalmente eliminare i
costosi sussidi agricoli che hanno influenza sul rialzo dei prezzi e
colpiscono i produttori dell'America Latina e dei Caraibi.
I detti accordi di associazione non devono continuare ad essere sottoposti
ad inaccettabili condizionamenti e requisiti che ignorano le necessità dei
nostri popoli.
Se l'Unione Europea destinasse ad appoggiare la costruzione di opere sociali
in America Latina e Caraibi il 10% del denaro che ogni anno destina a spesa
militare, almeno 30000 milioni di dollari annuali potrebbero essere
utilizzati per costruire scuole ed ospedali nella nostra regione.
Se l'Unione Europea compiesse il suo impegno di assegnare lo 0,7% percento
del suo Prodotto Interno Lordo all'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo, i
paesi dell'America Latina ed i Caraibi potrebbero beneficiarsi di una parte
dei 40000 milioni di euro addizionali che sarebbero disponibili.
Cuba espone questi argomenti con l'autorità di un popolo bloccato e con
scarse risorse che ha condiviso quello che ha coi suoi fratelli
latinoamericani e caraibici.
Cuba ha oggi più di 34000 dei suoi migliori specialisti della Salute che
prestano servizio a beneficio della vita, in 27 paesi dell'America Latina e
dei Caraibi. Negli ultimi quattro anni più di un milione di ciechi o
ipovedenti, di 30 paesi dell'America Latina e Caraibi, sono stati
gratuitamente operati da Cuba.
Cuba ha formato quasi nei suoi centri di studio 15000 universitari di 32
paesi dell'America Latina e dei Caraibi, senza rubarne uno solo, e oggi ha
dato una borsa di studio ad altri 26000, di essi quasi 23000 stanno
studiando Medicina.
Col concorso di Cuba, in America Latina e Caraibi, negli ultimi 5 anni, si
sono alfabetizzati oltre tre milioni di analfabeti.
Ciò che manca per raggiungere un mondo di solidarietà e reale giustizia per
tutti è volontà politica. Il modesto esempio di Cuba lo prova. Questo è il
nostro messaggio, con rispetto, ma chiaro e direttamente, ai governi
dell'Unione Europea.
Molte grazie.
È l'ora di agire, con spirito solidale,
e senza demagogia
Intervento del compagno José Ramón Machado
Ventura, Primo Vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri nella
Tavola Rotonda su
"Sviluppo sostenibile:
Ecosistema, cambiamento climatico, energia";
V Vertice America Latina e Caraibi-Unione
Europea.
Lima, Perù, maggio 2008
Eccellenza:
nella Conferenza delle Nazioni Unite sul Medio Ambiente e Sviluppo che si
svolse a Río de Janeiro 16 anni fa, il compagno Fidel Castro allarmò in
modo profetico che “ un importante specie biologica correva il rischio di
sparire per la rapida e progressiva distruzione delle sue condizioni
naturali di vita: l’uomo”!
Gli anni gli hanno dato ragione.
Diciamolo chiaramente, non si potrà
raggiungere uno sviluppo sostenibile se non si fermeranno gli impatti
negativi del cambio climatico. Se non so assicurerà la protezione del medio
ambiente alle generazioni future, se prevarranno i modelli di distribuzione,
produzione e consumo imposti dal capitalismo.
La globalizzazione del neoliberismo ha
aggravato drammaticamente la crisi.
La soluzione alla sfida vitale che oggi
minaccia l’umanità non può aspettare impedendo lo sviluppo per coloro che
più lo necessitano.
Abbiamo responsabilità comuni, ma
differenziate. Coloro che hanno accaparrato in modo ingiusto ed egoista
ricchezze e tecnologie, coloro che sono responsabili del 76% delle emissioni
dei gas con effetto serra accumulati dal 1850, devono assumersi il peso
principale di questo sforzo.
I paesi sviluppati devono onorare gli
impegni assunti a Kioto in materia di mitigazione ed inoltre mobilitare
risorse addizionali per aiutare gli sforzi d’adattamento dei paesi del sud.
Se, per esempio, gli Stati Uniti
orientassero in modo diverso l’assistenza ufficiale per lo sviluppo
sostenibile, con una piccola parte del loro bilancio militare del 2008 che
ascende all’astronomica cifra di 696.000 milioni di dollari, potrebbero
realizzare un contributo essenziale per questo sforzo.
I paesi dell’Unione Europea, vari dei quali
hanno un bilancio militare tra i più alti del pianeta, potrebbero percorrere
lo stesso cammino e influire sul principale alleato, per far sì che attui
nello stesso modo.
I prezzi degli alimenti sono impagabili per
un numero crescente di paesi e la fame continua a rubarsi le vite in una
situazione sempre più grave.
La strategia sinistra di trasformare gli
alimenti in combustibili proposta dal presidente degli Stati Uniti dev’essere
combattuta con la forza degli argomenti scientifici, l’evidenza
indiscutibile di dati eloquenti della vita reale.
Lo sviluppo sostenibile presuppone una
rivoluzione nei nostri valori e nel modo d’affrontare la disuguaglianza del
presente e le sfide del futuro.
Si deve affrontare una rivoluzione
energetica globale che si sostenti nel risparmio, la razionalità e
l’efficienza.
Cuba spera che i membri dell’Unione Europea
rispettino i propri impegni.
Una condotta responsabile dei suoi membri
servirebbe d catalizzatore alla accettazione per il resto dei paesi
sviluppati nell’impegno di ridurre per il 2020 le emissioni dei gas con
effetto serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990.
L’Unione Europea, leader mondiale nella
produzione di tecnologie pulite e nello sfruttamento delle energie
rinnovabili, ha la capacità di creare un meccanismo per il trasferimento
delle stesse in condizioni assolutamente preferenziali verso i paesi
dell’America Latina, i Caraibi e del resto del Terzo Mondo.
Citerò solo un esempio: la generosità del
popolo e del governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela e le
iniziative come PETROCARIBE e L’ALBA, sono paradigmi che l’Unione Europea
potrebbe imitare.
È l’ora di attuare con spirito solidale e
senza demagogia.
Molte grazie.
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