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17 marzo '08 - A.Riccio www.giannimina-latinoamerica.it |
Offensiva mediatica |
Vaclav Havel, l’ex Presidente ceco, ha lanciato un appello che occupa una pagina intera della “Repubblica” del 12 marzo e che, immagino, sarà uscito contemporaneamente in altre testate europee, a cominciare dallo spagnolo “El País”. In questo appello Havel chiede ai 25 Stati membri dell’Unione Europea, in previsione della riunione di giugno del consiglio europeo per rivedere la Posizione Comune dell’UE su Cuba, di mandare alla “controparte cubana una formale protesta diplomatica sollecitando la liberazione dei prigionieri politici”.
E’ il segnale più appariscente di un nuovo
attacco mediatico contro l’isola il cui futuro sembra preoccupare profondamente
Havel, Bush e i
Reporter senza Frontiere. E dunque, nello stesso giorno in cui i giornali danno la notizia che gli USA depennano la Cina dalla lista nera per i diritti umani, lista nella quale, invece, Cuba ha l’onore di stare fra i primi dieci paesi; e che l’ammiraglio William Fallon, responsabile del Comando Centrale americano, ha dovuto presentare le sue dimissioni dopo aver espresso opinioni diverse da quelle del suo Presidente in materia di obbiettivi militari, è ancora una volta Cuba ad attirate l’attenzione di anime belle e sensibili. E per rinforzare la campagna, è annunciato l’arrivo in Italia per presentare un suo (vecchio?) libro di poesie, Contro ogni speranza, per i tipi delle Edizioni Spirali, dell’ex poeta, ex poliziotto di Batista, ex terrorista, ex detenuto nelle carceri di Castro, ex diplomatico statunitense, Armando Valladares, attualmente affermato manager dell’impresa Celtus Parques Tematicos, un’immobiliare la cui casa madre ha sede a Miami e che progetta un parco tematico – La città del Cinema e delle Arti - nel Nord della Spagna, una grossa speculazione che gode già di sovvenzioni pubbliche dell’Unione Europea per circa 60 milioni di euro.
Sarebbe interessante capire come mai, a qualche decennio dalla pubblicazione di un libro di poesie che non ha lasciato grande eco nel mondo, si sia sentito il bisogno di ripubblicarlo in Italia dove, come è noto, la poesia non vende, togliendo tempo al lavoro imprenditoriale del manager Valladares, che arrivò a fingersi paralitico a causa dei “maltrattamenti” subiti in carcere ma che salì miracolosamente sull’aereo che lo portava verso la libertà, con le sue stesse gambe (su “Latinoamerica” n. 96 del 2006 è possibile leggerne la veridica istoria).
Non ce lo dirà Robert Menard e i suoi Reporter senza frontiere, poco interessati a dire la verità quando di Cuba si tratta, e –immagino - alquanto mortificati dopo che l’UNESCO ha dichiarato “terminata in maniera definitiva la relazione con i RSF escludendo qualunque tipo di collaborazione nel futuro” ed ha ritirato loro il patrocinio per la Giornata per la libertà di Internet, poiché avevano pubblicato, con l’emblema dell’UNESCO del materiale sul quale non era stata ricevuta nessuna informazione. Una fonte UNESCO sostiene che RSF “hanno dimostrato ancora una volta il loro interesse scandalistico volendo erigersi a tribunale inquisitore di nazioni in via di sviluppo”. Infatti, fra le caratteristiche di Menard e dei suoi, vi è quella di appuntare la loro attenzione esclusivamente sui paesi del Terzo Mondo. Il sospetto che i soldi che questa organizzazione riceve da fonti nordamericane legate al Dipartimento di Stato, da gruppi editoriali e da fabbricanti di armi, non vengano elargiti senza una contropartita è forte.
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