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Cuba forma medici per |
28 ottobre 2009 - A.de la Osa www.granma.cu (Cubavision)
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Aspettando di compiere il suo decimo anniversario, la Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), creata per iniziativa di Fidel, “permette di realizzare il sogno di molte migliaia di giovani, di formarsi come medici per servire le comunità poveri e dalle quali provengono”. Sono criteri evidenziati dalla dottoressa Margaret Chan, direttrice generale dell’OMS, che ha visitato la sede universitaria nella quale, fino ad ora, si sono laureati 7425 medici provenienti da 40 paesi, e nella quale altri 9000 giovani stanno attualmente studiando.
Visitare questa scuola – ha detto la Chan – vuol dire comprendere la visione di Fidel Castro, il suo impegno nella salute non solo a Cuba ma anche nella regione e ancora oltre, fondato sul concetto di solidarietà, equità e di giustizia sociale, “cosa che il mondo nel quale viviamo necessita urgentemente”.
Rispondendo ad una domanda degli studenti dell’ELAM, la dottoressa Chan ha detto che l’OMS sta conducendo sforzi per rinnovare i valori, principi e l’approccio dell’assistenza medica primaria, dei quali – ha affermato – Cuba è stata un esempio di eccellenza per molto tempo.
L’assistenza medica primaria è il cammino da seguire per i poveri, ma anche per i privilegiati, ha sottolineato.
Cuba offre prove solide che dimostrano che “altri fattori” diversi dalla ricchezza possono dare risultati nella salute comparabili a quelli delle nazioni più ricche, ha continuato la Chan, che ha anche dato agli studenti due consigli da seguire quando metteranno in pratica le abilità che stanno apprendendo adesso: mantenere attivi i principi e valori delle loro competenze e quelli dell’attenzione medica primaria; e prestare interesse a ciò che succede a livello internazionale: la salute nel mondo è sempre più colpita dagli stessi potenti valori, forze e settori globali.
Nel mondo, ha ricordato, circa un miliardo di persone vivono al margine della sopravvivenza e non c’è bisogno di molto per portare queste persone ad un abisso: una crisi alimentaria, finanziaria, i cambi climatici, una pandemia di influenza. Sempre di più, le crisi generate dal “nostro monto imperfetto” producono un impatto globale, “anche se le conseguenze sono estremamente ingiuste, perché i paesi in via di sviluppo sono i più vulnerabili ed hanno una minore capacità di recupero”.
Riferendosi al pubblico, ha poi affermato “mi onora parlare con voi, un gruppo internazionale di Medicina molto privilegiato, perché vi state formando con principi nobili, e ritornerete alle vostre origini, luoghi che godono di situazioni sanitarie svantaggiate, ma ai quali voi trarrete molti vantaggi”.
L’influenza di Cuba nella vostra formazione, ha continuato, è dimostrazione del suo impegno nell’ottenimento dell’equità nella salute, “e questo merita il mio più grande rispetto”.
Durante la sua visita, la dottoressa Chan, accompagnata da Mirta Roses, direttrice dell’OPS, è stata seguita dal Ministro José Ramón Balaguer, José M. Miyar Barrueco, Ministro di Scienza, Tecnologia e Medio Ambiente, Roberto González, Vice Ministro di Docenza Medica e membro del Consiglio di Direzione dell’ELAM, presieduto dalla dottoressa Yoandra Muro Valle, Vice Direttrice prima.
In generale, se si includono i nuovi programmi di docenza medica che si stanno sviluppando, attualmente, gli studenti che studiano nella facoltà di Medicina a Cuba ascendono a 26.000, provenienti da 106 nazioni, secondo quanto ha affermato al Granma il dottor González.
L’idea di creare l’ELAM, inaugurata ufficialmente il 15 novembre del 1999, ebbe origine successivamente al passaggio per i Caraibi ed il Centro America, degli uragani Georges e Mitch, nel 1998, che lasciarono alle loro spalle un impressionante numero di vittime umane ed in calcolabili danni materiali.
La direttrice dell’OMS visitò anche il Museo Carlos J. Finlay, e collocò un omaggio floreale al busto dello scientifico cubano che scoprì l’agente trasmittente della febbre gialla, ed il Centro per i Diversamente Abili dell’Avana Vecchia.
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