Celebrato in Venezuela il 51º

 Anniversario della Rivoluzione Cubana

 

28 dicembre 2009 - Randy Saborit Mora www.granma.cu (PL)

 

Chávez ringrazia per l’appoggio di Cuba nei progetti sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chávez ringrazia per l’appoggio

di Cuba nei progetti sociali

 

25 dicembre - Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha ringraziato il popolo cubano per il suo appoggio e la consulenza apportata allo sviluppo dei programmi sociali promossi dal Governo Bolivariano, nel paese sudamericano, in una trasmissione televisiva realizzata da un Consiglio dei Ministri.

Chávez  in questa occasione ha annunciato la partenza dalla Missione Niño Jesús, per l’attenzione materno-infantile in tutto il paese.

PL ha reso noto che è stata approvata la destinazione di 150 milioni di dollari per il primo semestre  di sviluppo della Missione.

“Il finanziamento permetterà di rafforzare l’infrastruttura ospedaliera,  l’equipaggiamento medico e tutti i farmaci necessari per il successo del programma di prosecuzione e appoggio alle donne in gravidanza”, ha detto Chávez

Inoltre, il Presidente Bolivariano ha segnalato che la missione  Niño Jesús seguirà le donne in gravidanza sino al parto e quindi garantirà il controllo, per cinque anni, della salute della madre e del bambino.

Centinaia di collaboratori cubani hanno celebrato il 51º Anniversario della Rivoluzione del 1959 nella città di Barinas, a 535 Km da Caracas.

 

Silvio Platero, rappresentante dell’ambasciata di Cuba  per gli Stati “llaneros”     ha dichiarato che il lavoro realizzato dalle Missioni sportive, agricole e alimentari, educative, mediche e culturali, in questo territorio, va sottolineato rispetto a quello realizzato nel resto della nazione.

 

Erano presenti nella sede del teatri Orlando Araujo, dove si è svolta la cerimonia, il governatore dello Stato, Adán Chávez, e Roberto López, capo della Missione cubana in Venezuela.

 

Dei quasi 42000 collaboratori dell’Isola in Venezuela, più di 1300 si trovano nello Stato di Barinas  e, come Douglas Manuel Castellanos o Brisaida León hanno una storia da raccontare.

 

Casteñanos – muratore, allevatore e saldatore – non aveva mai pensato di  trasformarsi in Master in cultura fisica e tanto meno d’essere il primo con questo titolo a Barinas.

 

“Non ho mai pensato che questo contadino potesse diventare Master e questo è possibile solo grazie alla Rivoluzione”, ha commentato emozionato in un’intervista con PL.

 

“Mi sono sentito molto contento con il mio contradditore, Gilberto Herrera perchè le sue nove domande mi hanno fatto pensare”, ha precisato l’allenatore di 41 anni.

 

“Herrera, ha  raccontato con orgoglio, ha vinto un bronzo olimpico ed è stato  campione mondiale di pallavolo, oltre ad essere dottore in scienze.

 

Tra i suoi desideri c’è quello di scrivere un libro sui Giochi Paralimpici, per parlare degli handicappati, che danno il meglio di sè nello sport. 

 

La dottoressa cubana Brisaida León ha raccontato che i suoi pazienti, quando lei va in vacanza, le chiedono di tornare e quando lei lo assicura, i pazienti si sentono sollevati, perchè sono molto grati per il lavoro eseguito dai cubani.

 

“Lavoro come medico della famiglia nella Parrocchia – il quartiere - Pedraza la Vieja, del municipio Ezequiel Zamora (Barinas) dove ci sono circa settemila abitanti tra la zona rurale e quella urbana”.

 

“Visitiamo dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio, eccetto il martedì, quando insegno nel quarto anno di Medicina Generale Comunitaria.

 

Un giorno la settimana è dedicato al lavoro comunitario, quando andiamo casa per casa nelle colline, perchè queste persone non hanno la stessa facilità per giungere, come gli altri, all’ambulatorio.

 

Nella selva, tra le colline e nelle valli del Venezuela il programma di salute Barrio Adentro, fomentato dal Governo, con l’aiuto del personale medico cubano, ha salvato 226334 persone in sei anni, in accordo con le cifre ufficiali.

 

Dal 2003 e sino ad oggi in Barrio Adentro sono state eseguite gratuitamente 373600 visite, 17538900 visite oculistiche e la consegna di cinque milioni di  paia di occhiali.

 

 

Il Venezuela riceve il

Battaglione medico CheyFidel

Il leader bolivariano Hugo Chávez lo ha così nominato ricevendolo nel teatro Teresa Carreño di Caracas, il contingente di 220 medici cubani che lavorerà nei consultori della Missione Barrio Adentro (quartiere dentro)

 

8 ottobre 2009 - Juana Carrasco Martín www.granma.cu

 

Il teatro Teresa Carreño deborda entusiasmo con un pubblico che è, questa volta, il protagonista principale di una storia di umanismo ed etica. Il suo vestiario: il camice bianco dell’esercito per la vita. Viene ricevuto il contingente di 220 medici che lavoreranno nei consultori della Missione Barrio Adentro (quartiere dentro), fornendo il servizio di attenzione alla salute primaria del popolo venezuelano, e si uniranno a quelli che già avevano propiziato il programma.

 

Avviene in un momento speciale, l’8 ottobre, Giorno della Medicina Integrale Comunitaria, e la celebrazione, che rende tributo al Che e lo fa più vivo e presente che mai, viene accompagnata dagli oltre 2000 studenti boliviani del 4° e 5° anno, anche loro arrivati da Cuba, ed un’ampia rappresentazione dei 24811 Venezuelani e Venezuelane iscritti alla Facoltà di Medicina nella propria patria.

 

In questo grande evento si nota anche la presenza del reale talento della Patria di Bolívar, i medici di varie generazioni, conoscitori del senso umanitario della loro professione, e, insieme a loro, numerosi specialisti cubani e professori di quel giovane gruppo, lottatore di questo presente.

 

Il Presidente Hugo Chávez Frías assegna al Battaglione appena arrivato il nome CheyFidel, così, come se fosse un solo appellativo, simbiosi perfetta dell’umanismo rivoluzionario. E, dirigendosi a tutta quella gioventù, alla quale si riferisce come alla “nostra bomba atomica, i medici e gli studenti”, assume la stessa postura di José Gregorio Hernández, un mulatto di 45 anni che fino a poco prima era uno degli esclusi, ma che è adesso aperto alle possibilità offerte dalla sua Rivoluzione, grazie alle quali sta per terminare il 4° anno della Facoltà.

 

“Vi chiedo solo di mantenervi fedeli ai nostri principi etici, morali, umanisti. Non ci dobbiamo arrendere, non ci dobbiamo vendere, perché la storia e la gente sono dalla nostra parte, e se ci sbagliamo, né la storia, né la gente ci perdoneranno”.

 

Chávez riprende il suo discorso: “José Gregorio ha lanciato un appello, che qui nessuno si arrenda, che qui nessuno si venda, che qui nessuno tradisca”.

 

C’è fermezza nelle espressioni, forza nel giuramento di questi medici integri, comunitari, il cui obiettivo, afferma il mandatario bolivariano che si è infilato un camice bianco su richiesta dei giovani, fu plasmato dal Che negli anni ’60: “Il lavoratore medico deve andare nel centro del suo nuovo lavoro, che è l’uomo all’interno della massa”.

 

 

Medici amore dentro

 

 

Nelle precedenti ore, a L’Avana, il contingente era stato salutato dal dottor José Ramón Balaguer, membro del Buró Politico e Ministro del MINSAP, il dottor Roberto Morales, primo Vice Ministro dello stesso organismo, Ronald José Blanco la Cruz, Ambasciatore venezuelano all’Avana, e Algimiro Ojeda, Vice Presidente dell’Istituto di Aeronautica Civile di Cuba (IACC).

 

 “Partono dal Venezuela quando lì si celebra il Giorno della Medicina Generale Comunitaria, ed in una data come l’8 ottobre, nella quale fu ferito nella battaglia di Quebrada del Yuro il Comandante Ernesto Che Guevara, ucciso il giorno successivo, 9 ottobre, in La Higuera, Bolivia”, ha affermato il dottor Roberto Morales salutando i ragazzi.

 

“Pensavano che l’assassinio del Che avrebbe ammazzato le sue idee ed il suo esempio, però ancora una volta i boia si sbagliarono, perché vive più che mai nei cuori dei poveri e dei popoli del mondo”, ha continuato.

 

Balaguer ha affermato ai giovani che sarebbero partiti per integrarsi nella terra di Bolívar nei migliaia di consultori, servizi stomatologici, centri di diagnostica integrale, centri di alta tecnologia e ottica popolare che conformano la missione Barrio Adentro.

 

Ha annunciato che in questo momento si formano in Venezuela, con l’aiuto cubano, 27000 nuovi medici per quella Nazione.

 

La collaborazione medica cubana ha reso possibile più di 373 milioni di visite, salvato più di 226000 vite, ed il tasso di mortalità infantile che è passata dai 23,4 nati morti per ogni mille nati vivi, a 16,7.

 

“Potete confidare nel fatto che sapremo compiere la nuova missione che ci hanno assegnato, di curare il popolo venezuelano”, ha affermato il giovane medico Jorge Luis Nápoles Pérez, residente di Medicina Generale della provincia di Guantánamo, a nome del personale della brigata.