La sola  espressione di giustizia
 

è liberare i Cinque, subito!

 

23 novembre '09 - Froilán Parra Suárez  www.granma.cu

 

 

“La sola sentenza possibile nel caso dei Cinque è un minuto, perchè si cambino i vestiti, vadano all’aeroporto e partano per L’Avana”, ha dichiarato Ricardo Alarcón de Quesada, presidente della Assemblea Nazionale del Poder Popular, durante l’incontro di solidarietà per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, che si è svolto nel monumento al Che della città di Holguín.

 

“La soluzione al caso dei Cinque non rappresenta una questione di flessibilità per il governo nordamericano – ha analizzato il Presidente del Parlamento cubano – ma è, semplicemente, una questione di giustizia. La sola  espressione di giustizia possibile è liberare i Cinque subito!”, ha sostenuto parlando ai diecimila cittadini presenti alla manifestazione.

 

Ricardo Alarcón ha segnalato che quello che fecero Fernando, Gerardo, René, Antonio e Ramón fu il lavoro che corrispondeva al governo yankee, senza ammazzare, senza ferire, senza usare la forza, senza armi, ma armati solo dalla propria morale e dalla loro intelligenza.

 

“E mentre loro soffrono un’ingiusta reclusione, i veri terroristi, i rei confessi di  molteplici delitti di lesa umanità, i criminali, passeggiano liberi per le strade di Miami”, ha aggiunto Alarcón.

 

Alicia Jrapcko, coordinatrice del Comitato per la Liberazione dei Cinque, ha detto che il movimento di solidarietà nel mondo per la causa dei Cinque è quello che obbliga le autorità ad ordinare nuove sentenze. 

 

“Vogliono far credere che si fa giustizia, ma la sola giustizia possibile in questo caso è la loro immediata liberazione, perchè sono stati condannati per impedire che si perpetrassero azioni di terrorismo contro la  loro Patria, azioni orchestrate da Miami con il consenso delle amministrazioni degli USA.

 

La lotta deve durare sino a quando i Cinque saranno di nuovo tutti liberi ed i veri assassini che oggi passeggiano per Miami, saranno imprigionati.

 

Ailín Labañino, figlia di Ramón, uno dei Cinque, ha ringraziato per l’appoggio di migliaia di persone oneste nel mondo con la giusta causa di suo padre e dei suoi quattro zii.

 

“Non perdiamo nemmeno un minuto e diventiamo un sola voce in migliaia di azioni”, ha esclamato.